Charles Ferdinand Ramuz “Presenza della morte”, presentazione

“Nell’arco di un secolo il romanzo di C.F. Ramuz ha smesso di essere una fantasiosa distopia per piombare su di noi con la forza di un meteorite, grazie alla scabra precisione di una lingua scheggiata, esplosa, e a una cadenza ossessiva e quasi ipnotica che pure conserva, al suo cuore, un inestinguibile, sofferto amore per questo mondo mutilato e per la nostra incompiuta umanità”.(da Feltrinelli Libri)

Un romanzo distopico dove domina la paura e la vulnerabilità. Scritto nel 1922 dallo scrittore e poeta svizzero  C. Ferdinand Ramuz (1878 – 1947), viene editato per la prima volta in Italia da Feltrinelli nella traduzione di Maria Nadotti.

La distopia è legata alla trasformazione climatica: per un infinitesimale cambiamento nel sistema gravitazionale la terra si sta avvicinando al Sole con conseguente aumento delle temperature.
In un primo momento nel cantone di Vaud sulle rive del Lemano la vita procede senza troppe variazioni. Quando però diventano evidenti gli effetti dello spostamento verso il Sole, il cielo cambia colore, si aprono voragini nel terreno, il lago diventa marrone e gli umani si ammalano e non sempre il ricovero in ospedale li salva dall’asfissia, il sentimento che attanaglia tutti si lega alla morte: la fine è inevitabile.

“Nel 1922 C.F. Ramuz non poteva certo immaginare gli effetti devastanti del riscaldamento climatico, ma, traendo spunto dalle temperature record registrate a Ginevra durante l’estate di quell’anno, compose un romanzo di sconcertante precisione nella sua capacità di ritrarre, con un secolo d’anticipo, il disastro ambientale che ci vede coinvolti”.

dall’Incipit

“Allora vennero le grandi parole; il grande messaggio fu inviato da un continente all’altro di là dall’oceano. La grande notizia camminò tutta la notte sopra le acque per mezzo di domande e risposte. Eppure, nulla fu inteso.
Le grandi parole passarono inavvertite, senza sconvolgere nulla nell’aria sopra le navi cariche di mercanzie e i transatlantici bianchi, in un cielo osservato solo a causa delle sue stelle più grandi, e, sopra il moto ondoso del largo, passarono in un silenzio assoluto.
Una certa notte, quelle parole, poi quelle domande poste e la risposta a quelle: domande; quindi tutto cambierà a tal punto per tutti gli uomini che non si riconosceranno l’un l’altro, ma nell’attesa nulla cambia; tutto resta cosi tranquillo, cosi straordinariamente tranquillo sulle acque, con un’alba che sorge e davanti al suo bel colore bianco fuma il fumaiolo di una grande imbarcazione che non si vede.
A causa di un incidente verificatosi nel sistema gravitazionale, la terra precipita rapidamente verso il sole e tende verso di esso per fondervisi: ecco che cosa annuncia il messaggio.
Ogni forma di vita finirà. Ci sarà un calore crescente. Insopportabile per tutto ciò che vive. Ci sarà un calore crescente e rapidamente tutto morirà. Eppure non si vede ancora nulla” .
[…]

Charles-Ferdinand Ramuz nasce a Losanna nel 1878. Dopo i primi studi in Svizzera, prosegue l’università alla Sorbonne di Parigi, dove inizia una carriera come scrittore e poeta. Prolifico autore di racconti e romanzi, con lo scoppio della Prima guerra mondiale decide di tornare in Svizzera, dove vivrà fino alla morte nel 1947.

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