Giancarlo Malacarne “Monstrum. La “via oscura” tra storia, superstizioni e immaginario collettivo”, OLIGO Editore

Un viaggio nella superstizione dell’Occidente

in libreria dal 6 settembre

OLIGO

Un viaggio alla scoperta del mostruoso tra medioevo ed età moderna, dalla contrapposizione di mostrum prodigium come alterazioni dell’ordine divino, alle prime sistematizzazioni della cultura umanistica erede del mondo classico, che conobbe i ciclopi e gli animali chimerici: grifoni, aquile bicipiti, sirene, basilischi, liocorni. 

Giancarlo Malacarne, a partire dalla rilettura di Aristotele e sant’Agostino, fino ad arrivare alle suggestioni dei documenti d’archivio, rivela il fascino sinistro e coinvolgente del “mostruoso”, tra paure ataviche ed esoterismo, mostrandolo in modo inedito come segno del sacro e derivazione dalla dalla simbologia dei cosiddetti “riti di passaggio”.

Il “mostruoso”, per il suo fascino sinistro e coinvolgente, proprio per quella curiosità che alberga nell’animo di ognuno, da sempre incatena l’uomo a fosche fantasie, a leggende conturbanti, le più strane immaginabili, a una sorta di transfert inconsapevole, che cattura l’interesse di molti, intimamente soddisfatti di trovare nella diversità un momento di evasione a un’omologazione senza orizzonti, quella dell’angoscioso quotidiano. La storia sappiamo essere costellata di racconti fantastici e di improbabili mostri creati dall’immaginario collettivo: vampiri, lupi mannari, draghi, creature fantastiche, morti viventi sono senza dubbio tra le componenti più significative di questo aberrante ma fascinoso fenomeno che chiama in causa ataviche paure, ancestrali terrori, i quali riassumono nel teratologico componenti di simbolismo e grande spettacolarità.

GIANCARLO MALACARNE, storico e giornalista, è dal 1996 direttore della rivista d’arte, storia e cultura “Civiltà Mantovana”. Ha curato convegni, mostre e numerose pubblicazioni, tra cui ricordiamo almeno la trilogia “Solenni allegrezze” con Le cacce del Principe (1998), Sulla mensa del Principe (2000), Le feste del Principe (2002) e l’opera in cinque tomi I Gonzaga di Mantova (2004-2009). Ha ricevuto il Premio “Orio Vergani” (2004) e il Premio “Mario Soldati” (2020). Per Il Rio ha pubblicato Onore gloria vanità. Il duello nell’Italia del Cinquecento (2017) e Rituali e ricette della tradizione dolciaria mantovana (2019). Per Oligo ha pubblicato Tradizione. Sulla mensa del contadino (2023).

Elizabeth Hand “La villa sulla collina”, presentazione

Traduzione di Raffaella Maria Arnaldi Scarsini

Riportando “in vita” i luoghi e le atmosfere de L’Incubo di Hill House, il romanzo-culto di Shirley Jackson, Elizabeth Hand li proietta, in modo magnificamente originale, nel nostro presente, nelle nostre angosce e nelle nostre paure. Il risultato è una storia che “ipnotizza e fa venire i brividi”, come ha scritto il Publishers Weekly, ma che soprattutto illumina con singolare audacia le zone più oscure della nostra mente. (Da Astoria Edizioni)

Nella sua recensione Stefania Auci (La lettura del Corriere 1 settembre 2024) scrive che la Hand, autrice di una ventina di romanzi di genere fantasy e horror nonché vincitrice per ben tre volte, guarda il caso,  dello  Shirley Jackson Award, nella scelta di elaborare uno dei racconti più celebri della scrittrice, maestra del gotico americano, Shirley Jekson (1916 – 1965) “L’incubo di Hill Hause”, ha accolto “un’eredità complessa” […]E lo ha fatto nell’unico modo possibile, senza cioè riportare direttamente «in vita» i personaggi, dell’Incubo di Hill House, ma creando echi, allusioni e, solo in qualche caso, diretti riferimenti alle presenze descritte nel romanzo della Jackson”; l’unico che rivive infatti è proprio la protagonista in primis del romanzo ovvero la dimora “stregata” che, come precisa la Auci “se Hill House non è mai stata una semplice «casa stregata», ma un catalizzatore delle inquietudini dei protagonisti, uno specchio delle loro insicurezze più profonde, qui le sue azioni, le presenze fantasmatiche, le luci e i suoni impossibili, le deformazioni spazio-temporali, costringono in primo luogo i personaggi a guardare negli occhi le loro meschinità”.  

Protagonisti sono Holly, un’insegnante con il sogno di diventare una drammaturga, e Nisa, la sua compagna e   cantante in ascesa, Steve, un amico e attore, e Amanda attrice in cerca della gloria ormai passata;  sarà Holly a scoprire un’antica, maestosa villa, dal fascino sinistro, nei dintorni di Hillsdale, nello Stato di New York,  luogo perfetto per le prove della sua nuova opera: una riscrittura in chiave femminista di un episodio della caccia alle streghe. Nonostante qualche resistenza, soprattutto da parte di Nisa, si trasferiranno nella villa “ed è qui che il lettore a poco a poco comprende che quella è Hill House, la casa in cui, sessant’anni or sono, il dottor John Montague, in cerca di prove scientifiche dei fenomeni sovrannaturali, aveva radunato quattro persone che sostenevano di aver assistito (o partecipato) a quei fenomeni e che aveva alla fine scatenato la follia suicida di uno di essi, la giovane Eleanor” scrive la Auci

Un romanzo che ripropone quanto la Jackson era capace di fare nello scrivere i propri: indagare le zone più nascoste e profonde dell’animo umano.

Elizabeth Hand (1957) vive tra gli Stati Uniti e l’Inghilterra. Ha scritto oltre venti romanzi e racconti, molti dei quali diventati bestseller, che le hanno fatto vincere numerosi premi, tra cui per ben tre volte lo Shirley Jackson Award. È anche critica letteraria per diverse testate, come The Washington Post e LA Times, e tiene seminari di scrittura creativa.(da Autore Astoria Edizioni)

Su tuttatoscanalibri Shirley Jackson “Un giorno come un altro

Dolores Hitchens “La gatta ha dato l’allarme”, presentazione

Traduzione dall’inglese di Chiara Rizzuto

Miss Rachel Murdock e la vigile gatta – sensibile agli sgarbi e dalla memoria lunga – dovranno venire a capo del groviglio di rancori che forse costituisce una minaccia per la piccola Claudia. Con i romanzi di Miss Rachel e la gatta Samantha, Dolores Hitchens ha creato dei cat mysteries che, ha scritto Joyce Carol Oates, «meritano di essere riscoperti specialmente alla luce della letteratura poliziesca femminile»: perché c’è in essi grazia unita a mistero, una inesauribile inventiva che moltiplica sorprese e colpi di scena, piccoli brividi e molta ironia, e c’è l’originalità di una coppia inedita di investigatori credibili nella loro eccentricità.(dal Catalogo Sellerio)

Il secondo della serie con Miss Rachel, anziana detective dilettante, e la sua gatta Samantha: dodici casi per altrettanti romanzi,  i dodici «misteri della gatta» scritti tra il 1939 e il 1956) . La scrittrice texana, autrice  del  thriller Fool’s Good  dal quale il regista Godard trasse un lungometraggio nel 1964., dallo scorso anno è tradotta e pubblicata in Italia da Sellerio: una serie di mystery che si è aperta con “La gatta ha visto tutto” .

In questo secondo romanzo, Miss Rachel Murdock, in uno dei suoi giri gratuiti per los Angeles fingendo interesse per alcune case in affitto, viene a conoscenza, da una bambina, Claudia, che sta celebrando il funerale di un rospo schiacciato da una scarpa, dell’ostilità tra le famiglie dei suoi nonni, gli Hayes e i Byers, che abitano due case limitrofe. Miss Rachel si convince che il rospo, ucciso in modo così particolare,  in realtà nasconda una sorta di minaccia per la bambina: prende pertanto in affitto la grande casa che sta visitando. Non mancheranno messaggi sinistri a darle ragione fino al rinvenimento del cadavere della  matriarca di una delle due famiglie, la bisnonna di Claudia. È a questo punto che la detective chiede ancora l’intervento del tenente Mayhew della polizia di Los Angeles

Brevi note biografiche

Dolores Hitchens (San Antonio, Texas, 1907-Orange County, California, 1973) ha pubblicato tra il 1938 e la morte un gran numero di romanzi, quasi tutti gialli e sotto diversi pseudonimi. Spesso serie, come i dodici «misteri della gatta» (1939-1956). Da un suo romanzo Jean-Luc Godard ricavò il film “Bande à part”. Nel catologo Sellerio La gatta ha visto tutto (2023).

Le pagine di tuttatoscanalibri più lette nel mese di agosto 2024

Giovanni Nucci “Gli dèi alle sei. L’Iliade all’ora dell’aperitivo”, presentazione di Salvina Pizzuoli

Carlotta Fruttero “Alice ancora non lo sa”, presentazione di Salvina Pizzuoli

Massimo Carlotto “Trudy” recensione di Antonia del Sambro

Manuela Bianchi “L’ultima strega. Una storia vera dalla Calabria del XVIII secolo”

Carmelo Sardo “L’arte della salvezza. La storia favolosa di Marck Art”, recensione di Adriana Sardo

Patrizia Rinaldi “Mare di Pietra”

Alberto Moravia “La noia” recensione di Federica Zani

Matteo Bussola “La neve in fondo al mare” presentazione di Salvina Pizzuoli

Antonella Azzoni “Ombre e memorie”, NeP Edizioni

Marco Malvaldi e Samantha Bruzzone “la regina dei sentieri”, presentazione di Salvina Pizzuoli