Ana María Matute “La trappola”, prersentazione

Traduzione di Gina Maneri

Dopo Ricordo di un’isola e I soldati piangono di notte, La trappola, nella sua prima traduzione italiana, è il capitolo conclusivo della trilogia che ha consacrato Ana María Matute come una delle voci più importanti del panorama letterario spagnolo del Novecento.

Matia, la vivace adolescente di Ricordo di un’isola, è ormai adulta e vive negli Stati Uniti, ha alle spalle un matrimonio tormentato e una maternità sofferta e distaccata. Suo figlio, Bear, è un ragazzo solitario, cresciuto tra segrete chiacchierate con querce e platani, suoi unici amici, e il miraggio di una patria, la Spagna, conosciuta solo tramite i nostalgici racconti del nonno. Una volta arrivato a Barcellona per frequentare l’università, Bear stringe amicizia con Mario, un uomo perseguitato dal ricordo di un subdolo inganno subito nel passato, che vive nella meticolosa pianificazione di una vendetta. I loro destini si intrecceranno ancora una volta quando Antonia, la dispotica e accentratrice nonna di Matia, per celebrare il proprio centenario convocherà tutta la famiglia sull’isola, dove i rancori assopiti della guerra civile sono pronti a risvegliarsi.(dal Catalogo Fazi Editore)

Si apre con Diario disordinato, titolo che si ripeterà nel corso del romanzo, così come Perdere il tempo ma anche Tre giorni d’amore.

Una grande riunione di famiglia voluta da Antonia, la Grande vecchia, per il suo compleanno, non proprio quello ma uno in anticipo, quello che ne segna il centenario

“Nessuno sa, come lo so io, perché anticipi di un anno i festeggiamenti del centenario […] Lei teme che il vero centenario non si compia”

È la voce che apre il primo capitolo. Parla in prima persona e parla del passato, sicuramente ingombrante. Voci, confessioni, amori passati e presenti, tra ricordi e avvenimenti attuali, così si muovono i partecipanti alla grande festa della famiglia, e anche un desiderio di vendetta: la rappresentazione di una famiglia dentro uno scontro generazionale, ambientato storicamente  in una Spagna alla fine della guerra civile.

Ana María Matute Nata a Barcellona e cresciuta in una famiglia borghese, ha pubblicato i suoi primi racconti all’età di sedici anni e il suo primo romanzo, Los Abel, a ventidue. Da allora il suo lavoro, in cui l’impegno sociale si accompagna a uno stile lirico altamente personale, è stato riconosciuto come uno dei contributi più importanti alla narrativa spagnola. Candidata al premio Nobel, nel corso della sua carriera ha ricevuto tutti i premi più prestigiosi della letteratura spagnola: Planeta, Quijote, Nacional, Nadal e Cervantes. Nel 1996 è stata nominata membro della Real Academia Española. Oltre a La trappola, Fazi Editore ha pubblicato Ricordo di un’isola (2021), definito da Mario Vargas Llosa uno dei libri più belli del ventesimo secolo, e I soldati piangono di notte (2023).(da Autore,Fazi Editore)

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