
Traduzione di Eugenia Martinez
Con un’introduzione di Italo Alighiero Chiusano
Scritto nel 1935, appena due anni dopo la presa del potere da parte dei nazionalsocialisti, Il sortilegio è un’opera imperitura e straordinariamente attuale. In queste pagine intense e sublimi, Hermann Broch analizza con straordinaria finezza i meccanismi psicologici che portano all’assolutismo, dipingendo una vivida miniatura della deriva fascista che negli anni Trenta ha travolto l’Europa.
Iniziato nel 1935, Il sortilegio fu via via modificato dal suo autore fino alla sua morte avvenuta nel 1951. L’editore Carbonio ripropone in questa nuova edizione la prima stesura conclusa alla metà del 1936 circa.
Voce narrante quella di un medico condotto che ha lasciato la città per rifugiarsi a Kuppron dopo una delusione d’amore “Sono seduto qui, un uomo già avanti negli anni, un anziano medico di camapagna, e voglio scrivere qualcosa che mi è accaduto, quasi potessi, con ciò, impadronirmi della consapevolezza e dell’oblio, i due elementi che penetrano e attraversano tutta la nostra vita, ora affiorando, ora risommergendosi, e a volte riscomparendo del tutto, risucchiati dal tempo e perduti nel nulla”
Racconta l’arrivo a Kuppron, un tranquillo villaggio alpino, di un giovane enigmatico forestiero, Marius Ratti,.che a poco a poco, con i suoi modi e le sue convinzioni riesce a manipolare le menti e i costumi di vita degli abitanti del villaggio, riuscendo a costruire attorno a sé una vera e propria setta. E il villaggio quasi ad opera di un sortilegio si trasforma
Hermann Broch (1886-1951) è considerato uno dei maggiori scrittori di lingua tedesca, candidato al Premio Nobel nel 1950. Nacque a Vienna da una famiglia di industriali di origini ebraiche. Portò avanti per gran parte della giovinezza l’azienda di famiglia, e solo intorno ai quarant’anni si dedicò alla letteratura, alla filosofia e allo studio della matematica. Dopo l’occupazione dell’Austria da parte dei nazisti emigrò negli Stati Uniti. Tra le sue opere più importanti: la trilogia I sonnambuli (1931-32), La morte di Virgilio (1945), Gli incolpevoli (1950) e L’incognita (1933, Carbonio 2022). Accanto ai testi di narrativa ha lasciato una notevole produzione saggistica.
Eugenia Martinez (1906-2000) è stata una scrittrice, traduttrice e giornalista. Nella sua lunga attività come traduttrice dal tedesco fu la voce italiana di svariati autori, quali K. Bruckner, C.M. Brentano, W. Hauff e G. Sachse. Nel frontespizio i ringraziamenti ai nipoti per aver permesso la pubblicazione del romanzo tradotto dalla nonna.
Italo Alighiero Chiusano (1926-1995) è stato uno scrittore, critico letterario e rinomato germanista. Svolse un’intensa attività di traduttore e collaborò alle pagine culturali del quotidiano la Repubblica. Tra i suoi scritti ricordiamo La letteratura tedesca: storia e antologia (1969), Heinrich Böll (1974), L’ordalia (1979), Vita di Goethe (1981) e Altre Lune (1987).