
Paolo Cognetti scende dai ghiacciai del Rosa per ascoltare gli urti della vita nel fondovalle. La sua voce canta le esistenze fragili, perse dietro la rabbia, l’alcol e una forza misteriosa che le trascina sempre piú giú, travolgendo ogni cosa. Lungo la Sesia come in tutto il mondo, a subire il dolore dell’uomo restano in silenzio gli animali e gli alberi.(dal Catalogo Einaudi)
Sei racconti, legati e nello stesso tempo indipendenti. Cognetti torna alla sua montagna, anzi, come ci tiene a sottolineare nella recente intervista di Laura Pezzino (Tuttolibri 21 ottobre 2023) “non è un libro di montagna, ma di bosco, di fiume, potrebbe essere ambientato anche sull’Appennino”.
È ambientato nel 1994 a Fontana Fredda, come già in La felicità del lupo, “per la nostalgia per il paesaggio in cui sono cresciuto, senza i cellulari, con le cabine del telefono, i bar in cui si fuma”
Racconta di due fratelli, Luigi, il primogenito alla cui nascita il padre aveva piantato un larice; il secondo è Alfredo alla cui nascita il padre ha piantato un abete, due fratelli ma diversi come gli alberi che li caratterizzano: uno buono, Luigi, da sempre nella valle, il secondo il cattivo, è Alfredo che alla morte del padre torna nella valle da cui si è allontanato emigrando in Canada, lontano per non fare altri guai, dopo il carcere. E poi c’è Betta, la moglie di Luigi, in attesa della loro bambina.
«Un buono che, forse, è più furbo e meno onesto del cattivo. E un cattivo che, forse, è più puro e coerente. La differenza non è per niente netta» come sottolinea Cognetti nell’intervista.
[…]” Alfredo e Luigi in comune hanno due cose. La prima sta in un bicchiere: bere senza sosta per giorni, crollare addormentati e riprendere il mattino dopo, un bianco, una birra, un whisky e avanti ancora un altro giro, bere al bancone dove si scommette se l’animale che uccide i cani lungo gli argini sia un lupo, un cane impazzito o chissà cosa. Oltre all’alcol però c’è la casa davanti a quei due alberi. Adesso che il padre se n’è andato, Alfredo è tornato in valle per liberarsi dei legami rimasti”[…](dal Catalogo Einaudi)
dello stesso autore su tuttatoscanalibri:
L’Antonia. Poesie lettere e fotografie di Antonia Pozzi scelte e raccontate da Paolo Cognetti
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