
Nel discorso tenuto durante la cerimonia di premiazione alla 34esima edizione del Premio Nuove Voci dello Haiku Moderno (現代俳句新人賞), il vincitore Akano Yotsuba (1977-) ha definito lo haiku «la forma poetica più bella dopo il silenzio», sottolineando con tali parole quanto la brevità (di fatto quasi prossima al silenzio) giochi in esso un ruolo fondamentale.( da I Quaderni del Bardo Edizioni)
A cura di Diego Martina
Cento haiku raccolti nel volume tradotto e curato da Diego Martina per le edizioni I Quaderni del Bardo, la prima opera di Akano Yotsuba tradotta e pubblicata in Italia e presentata in edizione bilingue a Tokyo.
Diego Martina ha studiato lingua e letteratura giapponese e, nell’antologia da lui curata che comprende una scelta dagli ultimi due libri del poeta giapponese, Formica notturna e Macellare, con l’aggiunta di venti testi inediti, fa presente che gli haiku del poeta Akano Yotsuba (Kochi 1977) non hanno la struttura classica del genere ma più moderna .
L’autore della raccolta “Chiodi battuti” ha iniziato a scrivere haiku dal 2011 in occasione di due funesti avvenimenti, il terremoto di Tohoku e l’incidente nucleare di Fukushima: tre versi brevissimi, quasi prossimi al silenzio, eppure in Akano Yotsuba, come chiarisce il curatore nell’Introduzione “questa brevità concisa talvolta considerata il limite intrinseco dello haiku, in quanto difficilmente ciò che è grande riesce a trovare spazio in ciò che è piccolo” è “del tutto azzerato nei componimenti di Yotsuba, dove lo haiku non è più ciò che intende esprimere, quanto ciò che intende indicare. Proprio come nel celebre insegnamento Zen del dito che indica la luna, dunque, lo haiku si fa dito, e nel leggere i singoli componimenti c’è chi scorgerà la luna di volta in volta indicata e chi, per forza di cose, si fermerà a osservare il dito”.
Un pensiero riguardo “Akano Yotsuba “Chiodi battuti”, presentazione”