Giorgio Manganelli “Un uomo pieno di morte”, Graphe.it Edizioni

Collana Le Mancuspie diretta da Antonio Bux 

Pagine 64, prezzo 12 euro

Graphe.it 

La poesia come musa iniziatica e come rifugio dalla morte. Nel panorama letterario del Novecento, Giorgio Manganelli si è fin da subito imposto come figura autonoma e imprescindibile della narrativa italiana. La sua lingua, così caustica, irriverente, piena di inventiva ed eversione, ha eretto quest’autore a modello per tante generazioni a venire, specie quelle di certa neoavanguardia. 

A cent’anni dalla nascita, viene qui proposta una selezione delle migliori poesie scritte da Manganelli in tutto l’arco della sua vita. Il lettore potrà dunque trovare una voce “inedita”, un Manganelli dai toni più sublimanti e contenuti, sospeso sempre tra la certezza di una fine terrena e l’incertezza del vivere comune di tutti i giorni.

Giorgio Manganelli (1922-1990), scrittore e saggista, collaboratore di importanti quotidiani e periodici (tra cui Il corriere della sera, L’Espresso, Il Mondo), ha fatto parte del Gruppo 63 ed è considerato uno dei teorici di punta della neoavanguardia. Numerose le sue pubblicazioni che si caratterizzano per l’uso di un linguaggio sgargiante e una visione anticonformistica.

Su tuttatoscanalibri dello stesso autore:

“Notte tenebricosa”

Luciano Bianciardi (1922 – 1971)

Nell’ambito delle celebrazioni per il centenario della nascita di Luciano Bianciardi (Grosseto 1922 – Milano 1971), ExCogita ne ha raccolto tutta la produzione giornalistica – l’unica a non essere stata ancora pubblicata nella sua interezza –  con la prefazione di Michele Serra. Inoltre la casa editrice diretta da Luciana Bianciardi porta in libreria, con la prefazione di Giancarlo De Cataldo, la versione integrale del racconto”La solita zuppa” con la ricostruzione, attraverso gli atti processuali, della spassosa vicenda giudiziaria di cui lo scrittore fu protagonista

“Tutto sommato. Scritti giornalistici 1952 – 1971” Prefazione di Michele Serra
Imputati tutti. “La solita zuppa”: Luciano Bianciardi a processo, a cura di Luciana Bianciardi e Federica Albani. Prefazione di Giancarlo De Cataldo

Nel dettaglio

Luciano Bianciardi, Tutto sommato. Scritti giornalistici 1952 – 1971 

Prefazione di Michele Serra

vol. I 1020 pagg. vol. II 1086 pagg.  vol. III 866 pagg.

Indici 192 pagg. / prezzo: 150 €; eBook 49 €

In occasione del centenario della nascita di Luciano Bianciardi, ExCogita ha voluto raccoglierne l’intera produzione giornalistica. Giornalista infaticabile, traduttore prolifico e narratore di raro acume, Bianciardi ha lasciato in pochi anni una produzione vastissima, raccontando sui giornali l’evoluzione della storia dei costumi, della televisione, della politica, della letteratura, dell’arte, del cinema e dello sport. Per presentare questa immensa mole di testi – 964 articoli distribuiti su 63 testate– si è scelto di adottare l’ordine cronologico: il susseguirsi degli articoli restituisce al lettore una sorta di storia d’Italia vista dagli occhi di un personaggio che è stato definito anarchico, ribelle e inclassificabile.

In passato sono state pubblicate, anche a opera di ExCogita, alcune raccolte di articoli, ma l’obiettivo di questo progetto è stato proprio quello di includere tutta la produzione giornalistica bianciardiana, di fare il punto su tale produzione; anche l’aspetto grafico di questo cofanetto riconduce al “punto fermo” degli intenti dell’editore.

Da sottolineare la varietà culturale delle testate con cui ha collaborato: da Belfagor e Il contemporaneo a l’Unità e l’Avanti!, da Playmen e ABC al Guerin Sportivo. Ugualmente da sottolineare è il fatto che molti degli articoli di Bianciardi siano assimilabili alla forma del racconto: il giornalismo di Bianciardi, infatti, non è solo informativo e critico, ma è immerso in una dimensione narrativa costante.

Lo sguardo di Bianciardi si sofferma con lo stesso acume e la stessa valenza profetica sia sui grandi fatti internazionali sia sulle piccole vicende quotidiane.

 «Se nel grande mucchio del lavoro di Bianciardi non troverete mediocrità e sciatteria, è per una ragione soltanto: lui era uno scrittore “naturale”, lo era anche prima di pubblicare libri e di diventarlo per riconoscimento sociale. Non sarebbe stato capace di scrivere una sola riga senza che le sue parole gli assomigliassero e gli appartenessero, e questa mi pare, tutto sommato, la definizione più azzeccata di “scrittore”». Dalla prefazione di Michele Serra.

Imputati tutti. “La solita zuppa”: Luciano Bianciardi a processo 

A cura di Luciana Bianciardi e Federica Albani. Prefazione di Giancarlo De Cataldo

pagg. 160 / prezzo 15 €; eBook 9,99 €

Il curioso mondo a rovescio che Bianciardi ritrae nel racconto “La solita zuppa”, con l’ora di masturbazione a scuola e un Deliveroo del sesso, gli costò nel 1965 una denuncia per oscenità e vilipendio della religione. ExCogita ripropone qui il racconto nella sua interezza, completo delle parti allora censurate e in tutta la sua disarmante ironia, e ricostruisce, attraverso gli atti processuali, l’ancor più spassosa vicenda giudiziaria che vide Bianciardi imputato – non certo per la prima volta e non certo unico bersaglio del furore censorio – insieme all’editore e al tipografo.

«Siamo sicuri di non essere circondati, noi che guardiamo a Bianciardi come a uno spirito libero del passato e pensiamo di essere, oggi, più liberi grazie anche a quelli come lui, siamo sicuri che questa de “La solita zuppa” sia una vicenda del passato? Siamo sicuri che in mezzo a noi non si aggirino altri spiriti, il cui obbiettivo è di imporci “questa parola sì, questa parola no”?» Dalla prefazione di Giancarlo De Cataldo.

Luciano Bianciardi (Grosseto 1922 – Milano 1971) è stato scrittore, giornalista e traduttore. Autore difficilmente etichettabile, ha scritto – tra le altre opere –  Il lavoro culturale (1957), La vita agra (1962) e Aprire il fuoco (1969). I suoi romanzi, sempre critici e polemici verso le storture del passato e del presente, sono intrisi di autobiografismo e di una cultura vastissima e alta che non inficia, ma anzi rafforza, la grande comunicatività. Da giornalista, ha collaborato con le testate più varie (da Belfagor al Guerin Sportivo) e pubblicato quasi mille articoli. Tra gli autori americani da lui tradotti ricordiamo Miller, Faulkner, Steinbeck e London.

Valentina Dada Villani “Il medaglione del Tempo”, presentazione

Copertina e illustrazioni di Valentina Dada Villani

“Il Medaglione del Tempo” è un romanzo avventuroso per bambini e ragazzi, un romanzo divertente, con diverse morali e spunti di riflessioni tra le righe. L’ambientazione si svolge in due mondi paralleli, ilnostro attuale e Marabei. Di Marabei ce n’è uno in ogni stato del mondo, sono quei luoghi ancora incontaminati che non si possono trovare sulle carte geografiche né tantomeno sui libri, dove vivono fate,elfi, gnomi, pirati, maghi, sciamani, streghe, stregoni, druidi, fattucchiere e tutte le specie di animali, parlanti ovviamente.

La storia ha inizio quando Zorda, una volpe bianca del deserto, animale da compagnia di madama Frida De La Cruz, maga della Patagonia, finisce nella città di Milano perché alla ricerca di un piccolo di uomo; un piccolo di uomo ancora autentico, un piccolo di uomo leale, coraggioso, e fantasioso, che non abbia più di dieci anni: Zorda, alla ricerca da diverso tempo lo riconoscerà in Beba, una ragazzina di dieci anni, felice di tutto e felice di niente, lei unica possibilità di salvezza per il mondo che sta crollando a causa del malefico Nacor.

Una citazione

“Bisogna sempre guardare più in là del proprio naso, chissà perché a volte me ne dimentico”.

Uno stralcio dal capitolo:

L’ISOLA DI OKINAWA

«Ah ragazzi scusate, un’ultima cosa» gridò lo sciamano da sopra «fate attenzione ai pesci ingannatori».

«Pesci ingannatori?» replicò Beba.

«Si, esistono pesci buoni, tuttavia altri sono in combutta con quella Brunilde, sai, sono molto sciocchi, sperano di ottenere chissà quali benefici. E sono altrettanto pericolosi, perché potrebbero ingannarvi, mal consigliarvi o indicarvi la strada sbagliata».

«Ma come farò a riconoscerli?»

«Ricorda piccola, il nostro istinto è ciò che di più prezioso possediamo, fidati di quello: segui il tuo cuore e la tua testa. Vedrai, così facendo non fallirai mai».

Missis Punt stava attendendo i tre proprio sotto casa del dottore, per condurli sino alle isole Filippine. Lì, disperso nei suoi mari c’era il pirata Barbaforte, che con la sua imbarcazione li avrebbe poi condotti sull’isola di Komodo, nel cuore dell’Indonesia.


La sinossi da L’Erudita, Giulio Perrone Editore

Beba è una ragazza estremamente curiosa e intraprendente, sempre pronta a lanciarsi in nuove avventure. Ha un modo tutto suo di guardare il mondo, con quella spensieratezza di cui gli adulti, presi dalla frenesia della quotidianità, sembrano essersi dimenticati. Insomma, Beba ha tutte le caratteristiche che una volpina venuta da una terra lontana sta cercando. L’incontro tra Beba e Zorda darà il via a una mirabolante avventura, tra streghe bizzarre, malvagi stregoni, sciamani e animali parlanti di ogni genere. Intuito, buon cuore e coraggio saranno le armi principali di Beba contro il perfido Nacor. Ma saranno sufficienti?
Un divertente racconto per ragazzi che nasconde al suo interno diverse riflessioni sulla società attuale, ma soprattutto sul modo in cui ci rapportiamo agli altri, insegnandoci che a volte basta davvero poco per capirsi e venirsi incontro.

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Brevi note biografiche

Valentina Dada Villani nasce nel 1982. Giornalista, pittrice e fotografa creativa, da anni trascorre la vita in viaggio, girovagando per il mondo.

Il numero di novembre di Cose spiegate bene: E giustizia per tutti

Di cosa si parla su Cose spiegate bene, la rivista di carta del Post, il giornale online nato nel 2010 :

Ogni numero è dedicato a un argomento, per raccontare come funziona, di cosa si parla, quali sono le Cose da sapere e che spesso vengono date per scontate. Perché le Cose cambiano se le si conoscono bene, e le vite migliorano se si capiscono le Cose.

E giustizia per tutti è il quarto numero di Cose spiegate bene: avvocati, magistrati, indagini, tribunali, giurie, carceri. Sentenze di primo grado, separazione di carriere, carcerazioni preventive. Presunzione di innocenza, prove del Dna, prescrizione. Nelle vite di tutti si affacciano per i motivi più diversi le pratiche e le parole di quella che chiamiamo «giustizia», che poi è solo un affannoso tentativo delle nostre istituzioni di rincorrere un’idea della giustizia stessa. Può capitare che siamo costretti ad averci a che fare, capita più spesso ancora che le storie, le conversazioni, il dibattito che ci circondano facciano riferimento a tutte queste cose, senza che vengano mai ben spiegate. Sono parte della vita delle nostre comunità, del nostro Stato, e delle vite delle persone, e sono però raccontate con linguaggi oscuri e gergali, dando per scontate questioni delicate e complesse. E intanto noi discutiamo al bar e sui social network se qualcuno debba essere giudicato colpevole o innocente, spesso senza neanche conoscere i fondamentali: questa è una guida ai fondamentali.(da Iperborea)

Il sommario e le illustrazioni i curatori e gli autori dei testi a questo link

Su tuttatoscanalibri:

Cose spiegate bene e “A proposito di libri”

Fëdor Dostoevskij “Il coccodrillo” a cura di Serena Vitale

Il coccodrillo è un racconto di Dostoevskij pubblicato per la prima volta nel 1865 e ora riproposto in una nuova edizione da Adelphi con il commento di Serena Vitali.

La storia, costruita con humor elegante e sottile, racconta del funzionario Ivan Matveič e della sua bella moglie Elena Ivanovna che si recano con un amico ad ammirare nel Passage, una galleria inaugurata nel 1848 sulla Nevskij prospekt la strada principale di Pietroburgo, l’esposizione esotica di un coccodrillo, un’attrazione a pagamento.

E di seguito l’avvenimento sensazionale vedrà il funzionario letteralmente inghiottito dall’animale.

Trasferitosi nelle sue viscere, ampie e comode a suo dire, il funzionario non solo non chiederà di essere liberato, ma accetterà, quasi una sicura prospettiva, di diventare famoso e inviterà anche la moglie ad unirsi a lui in questa nuova prospettiva di verità e luce che verra dal coccodrillo.

Pare quasi, scrive la curatrice, che l’autore abbia voluto prodursi in un’opera che richiamasse Il naso di Gogol così come si mostra già nel sottotitolo “Il Coccodrillo. Un avvenimento straordinario ovvero impasse nel Passage” e poi di seguito, “Racconto veritiero di come un signore di una certa età e di un certo aspetto fu inghiottito vivo, tutto intero, dal coccodrillo del Passage, e di quanto ne conseguì”.

“Strizzando l’occhio al Naso di Gogol’, anticipando altre e più tremende metamorfosi novecentesche, divertendosi e divertendo, Dostoevskij presagisce il trionfo della borghesia, il culto del benessere e del profitto, fino alla passione per gli shopping center, e costruisce l’immagine di un «nuovo mondo» tanto risibile quanto mostruoso”. (da Adelphi)

Andrea Kerbaker “La vita segreta dei libri fantasma”, presentazione

[…]E poi ci sono loro: i libri fantasma – quelli che, dopo una vita più o meno effimera, spariscono dalla circolazione per non riapparire mai più. Per questo li abbiamo battezzati così: proprio come gli spettri, esistono e non esistono. Non è facile scovarli. Per loro natura, sono restii a prender la parola, destinati a rimanere in secondo piano rispetto ai loro fratelli maggiori. […]( da Salani libri)

Ma quali sono e dove si trovano i libri fantasma?

Sono opere di autori conosciuti, sono stati scritti e pubblicati e poi ritirati, per cause tra le più disparate: pentimento, censure, a volte degli autori medesimi, censure politiche, giudicati successivamente impresentabili, vittime della sfortuna o di fatalità editoriali.

E allora dove sono finiti?

Sono nella Kasa dei libri, la grande biblioteca di un appassionato collezionista, aperta e visitabile, che il proprietario, nonché autore di questo libro particolare, Andrea Kerbaker, scrittore e bibliofilo, ha a Milano con dépendence ad Angera sul Lago Maggiore.

È dall’età di diciassette anni che colleziona libri e giunto alla soglia considerevole dei trentamila ha deciso di raccoglierne parte a Milano in quella la cui denominazione non poteva essere più calzante ed è lì che fantasmi hanno trovato tutti un ottimo ricovero.

Ma cos’ha di speciale questo testo?

Racconta, i perché e i per come, storie incredibili, di come alcuni di essi, dei libri detti fantasma, siano appunto spariti dalla circolazione. Non è facile scovarli ma qui possiamo leggere le loro traversie. E solo per citarne alcune: chi non conosce il famoso romanzo di Agatha Christie “Dieci piccoli indiani”? Beh, la storia è tutta nel titolo originale, non era infatti così ma conteneva un termine proibito che poteva essere scambiato per razzista anche se l’autrice faceva riferimento ad una filastrocca inglese quando la parola non aveva ancora quell’accezione. Ma anche il travagliato e tragico iter de Il più lungo giorno di Dino Campana, perduto e poi ritrovato a distanza di svariati anni. E, lo sapevate che Salinger aveva scritto il seguito del Giovane Holden? E nella sezione “Oddio”storie di pentimenti politici: quello di Vitaliano Brancati o Indro Montanelli che sconfessavano il primo due opere teatrali e il secondo un suo romanzo.

Storie curiose, tragiche, divertenti, per gli appassionati dei libri tutte da non perdere come la Kasa dei libri tutta da visitare e fruire.

E per averne un assaggio dalla viva voce dell’autore:

su Youtube filmati sull’icontro tra Calvino e l’editore Ricci e un libro pieno di Tarocchi

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L’incontro tra Munari e Lucini

Tommaso Sguanci “Cronache delle Multisfere. L’ombra di Durgash”, presentazione

Primo volume di una trilogia fantasy con una buona dose di romance. La storia ha come ambientazione le Multisfere, mondi paralleli che per misteriose occasioni si intrecciano fra di loro. I due protagonisti vengono da due Multisfere diverse ma si ritrovano insieme a dover fermare il demone Durgash che le sta distruggendo.

Sinossi

Leitar è un ragazzo pieno di sogni ma povero di talenti. Adottato da una coppia senza figli, trascorre le giornate lavorando alla fucina del padre, che non perde occasione per fargli pesare la sua incapacità. La sera si immagina guerriero indomito che sconfigge mostri e draghi, ma la mattina lo riporta alla cruda realtà. Laura è una ballerina talentuosa che lavora come manichino vivente in un negozio a Valencia, insieme all’amica Aldara. Soffre a causa dell’ultima relazione, ma quando incontra Miguel pensa di aver trovato colui che le può ricucire le ferite del cuore. Ma l’amore non è solo felicità e pace, soprattutto quando l’invidia s’intromette. Quando Durgash il demone si risveglia dall’Abisso per dominare tutto ciò che esiste, Leitar e Laura si ritrovano a condividere un destino che non credevano possibile, da cui dipende l’esistenza dei loro mondi così lontani chiamati Multisfere. Sotto la guida di Mìriador, potente stregone, i due giovani devono percorrere la strada perduta che porta all’Antico, unico capace di fermare Durgash. Sapranno trovare il modo di viaggiare fra le Multisfere, riusciranno ad affrontare le proprie paure in modo da non mettere a repentaglio la missione? (da Bertoni Editore)

L’incipit

Seconda Sfera: L’Alba di un Nuovo Sole

La notte ammantava il cielo con il suo drappo di velluto scuro. Guizzanti stelle intessevano il manto nero: moltitudini di rubini, zaffiri e smeraldi. La luna nuova accresceva il silenzio che prese forma di fitta nebbia; aleggiò nelle valli, abbracciò i piedi delle colline e strisciò su per il fiume che aveva spento il suo canto in un mormorio sommesso. Anche il villaggio sedeva stanco nel silenzio, radunato intorno al fuoco scoppiettante. La pancia ormai sazia e le risa spente insieme al cozzare delle stoviglie, che pendevano sgocciolanti e linde all’aria aperta. Ognuno fissava il fuoco, immobile, come se fosse da solo, come se non percepisse più neanche sé stesso. D’un tratto il piccolo Beniamino si alzò dall’erba, si spolverò con le mani i corti calzoni, si trascinò lento fino al vecchio Simeone e allungò le braccia verso di lui. L’anziano guardò il piccolo, sorrise, lo sollevò da terra e lo pose sulle sue ginocchia nocchiute. Beniamino si accoccolò come un cucciolo in grembo alla madre, poi parlò: «Padre, perché questa notte è diversa da tutte le altre notti?» Simeone sorrise ancora; tutti si rivolsero verso di lui, le orecchie tese e l’aria si riempì di tensione. Sospirò profondamente, si schiarì la voce e con un lamento incominciò il racconto.

Leitar

L’intera Altas era in festa. Il sole d’autunno scintillava sui tetti verdi di muschio umido della massiccia capitale che, con le sue case fitte dentro alle possenti mura di pietra grigia, era un baluardo brulicante. Non si poteva dire che fosse una città particolarmente bella ma era sicura e solida; viverci era piacevole e nessuno si sentiva estraneo. Si trattava più di una grande cittadina che di una metropoli per via delle sue dimensioni contenute.

Nella capitale lavorava un esile garzone, di nome Leitar, figlio adottivo di Kurian il fabbro e di sua moglie Giacinthya. I due, privi di prole, avevano deciso di adottarlo dopo che lei lo aveva trovato al fiume mentre lavava i panni. Kurian, un uomo grosso e dalle braccia pelose, era stato contento di avere finalmente un allievo cui trasmettere la sua arte. Purtroppo le sue aspettative erano presto state deluse una volta che Leitar era cresciuto.

Sparuto, dai capelli scuri e arruffati e la pelle abbronzata, manovrava con fatica i pesanti attrezzi da fabbro. Ogni giorno si prodigava nell’officina del padre cercando di compiacerlo ed evitare la sua facile ira.

«Leitar, battimi la lama di questa falce. Mi raccomando, è delicata verso il filo.»

«S-sì, padre!»

Tempo qualche decina di minuti, Kurian si avvicinò al figlio per controllare il lavoro. «Leitar, ma cosa diamine hai combinato! Ma non lo vedi che è tutta storta?»

«O-ora la sistemo, padre!»

Kurian strappò gli attrezzi dalle mani del figlio. «Lascia perdere, ormai è da buttare. Vammi a comprare il carbone, va’ che è meglio. Almeno eviti di fare danni in fucina.»

Leitar sospirò e abbassando il capo uscì tirandosi dietro il carretto. Prese a calci un torsolo di mela e rimuginava su quanto successo. “Un giorno ti dimostrerò tutto il mio valore, pretenzioso padre! Mi vedrai cavalcare insieme agli eroi più valorosi!”

Scene simili capitavano all’ordine del giorno e così Leitar era cresciuto sempre più insicuro e sognatore. Trasformava spesso le sue commissioni in visite, insieme ai suoi amici, alla torre abbandonata nel vicino Bosco di Laullia, furti di pagnotte all’antipatico mugnaio Gerath, corteggiamenti alle giovani sguattere della taverna del Gallo Ridente, stando attenti a non farsi beccare dal proprietario.

«Leitar, reggi questo. Mi raccomando, tienilo ben saldo.»

«Sì, padre. Per quanto tempo?»

«Finché non te lo dico io.»

Brevi note biografiche

Tommaso Sguanci nasce a Firenze nel 1980. Sin da ragazzo si appassiona di storie fantasy e scrive i suoi primi racconti. A venti anni inizia a interessarsi di esoterismo e spiritualità, soprattutto quella orientale. Si laurea alla Pontificia Università Gregoriana di Roma in Filosofia e Teologia. Si dedica allo studio e alla pratica delle discipline olistiche, in particolare lo shiatsu, il massaggio thailandese e il tuina. Nel 2014 pubblica il suo primo libro per la Zerounoundici edizioni, una raccolta di storie intitolata Racconti intorno al Fuoco. Nel 2016 lascia l’Italia e vive in Irlanda, Grecia e infine in Giappone, dove attualmente risiede. Nel luglio 2022 esce il primo volume della trilogia Cronache delle Multisfere edita da Bertoni Editore. I suoi autori di riferimento sono Tolkien, Rowling, Hesse, Ende, Murakami Haruki, Melville, Benni, Calvino. È appassionato anche di anime e film di animazione giapponese, soprattutto quelli dello Studio Ghibli.

Massimo Emanuelli “L’avventurosa storia della Radio pubblica italiana” vol I e II, Oltre Edizioni

NEL 2024 LA RADIO PUBBLICA ITALIANA FESTEGGERÀ I SUOI PRIMI 100 ANNI E PER L’OCCASIONE CON PIACERE PRESENTIAMO

Massimo Emanuelli

L’avventurosa storia della Radio pubblica italiana. 

Dall’Araldo Telefonico a RadioRai cent’anni di radio. 

Prefazione di Umberto Broccoli 

Vol. 1: 638  pp – Vol. 2: 616 pp  [in cofanetto] prezzo 59 euro

OLTRE EDIZIONI 

Una storia della radio pubblica italiana dalle origini ad oggi non è mai stata scritta, eccezion fatta per la ‘Garzantina della radio’ uscita nel 2003, che però è una sorta di dizionario totalmente diverso dall’impostazione di quest’opera e non è aggiornata agli ultimi anni. Nell’opera si ripercorre la quasi centenaria storia della radio italiana attraverso i suoi conduttori, i programmi che ne hanno fatto la storia, le canzoni lanciate dalla radio, i funzionari, gli effetti del media sulla politica e sul costume italiano.In due volumi ( oltre 1200 pagine)  viene raccontata l’avventurosa storia della radio pubblica italiana che nel 2024 festeggerà il proprio centenario: la nascita della radio in Italia, i primi divi della radio (Maria Luisa Boncompagni, Nunzio Filogamo e Nicolò Carosio), le prime trasmissioni popolari; la radio del dopoguerra.  il giornale radio, Radio sera, i Gazzettini regionali. E ancora: l’ideazione del Festival di Sanremo (che nasce come trasmissione radiofonica), la nascita di Tutto il calcio minuto per minuto, le trasmissioni sportive, i radio documentari, il teatro in radio, la nascita della filodiffusione e del Notturno italiano. Con gli anni ’60 grazie ad alcuni dirigenti illuminati la radio vive una seconda gioventù. La riforma della Rai, la nascita dei tre Gr. La rottura del monopolio e la Rai che deve fronteggiare la concorrenza della radio libere, la nascita di Raistereo1, Raistereo2 e il successo di Rai Stereo Notte,  Black out e il Fabio Fazio radiofonico. La radio nella seconda Repubblica. Il ripristino del Gr unificato, Michele Mirabella e Toni Garrani,  Andrea Vianello, Dario Salvatori, Carlo Massarini, Gianluca Nicoletti, Umberto Broccoli, il ritorno in radio di Enrica Bonaccorti, Paolo Limiti, Maurizio Costanzo, Con parole mie di Umberto Broccoli. La radio del nuovo millennio: la nascita di Gr parlamento, di Isoradio, Radio3 Classica e di nuovi canali di Radio Rai. Cento anni della radio musicale e non restano negli occhi (e nelle orecchie) le immagini e i suoni che hanno caratterizzato le varie epoche. In due volumi potrete conoscere cent’anni di storia della radio pubblica italiana attraverso le trasmissioni, i conduttori, i registi, gli autori, i dirigenti che hanno contribuito a farne la storia

“Chi fa la radio deve costruire un percorso, elaborare un pensiero, immaginare come comunicarlo, fare in modo di trasformare le parole in immagini nella mente dell’ascoltatore. È il teatro della mente nel quale chi ascolta è parte attiva esattamente come chi parla dietro a quel microfono. Chi ascolta è al tempo stesso scenografo, regista e autore così come lo è chi parla”. (Dalla prefazione di Umberto Broccoli)  

Massimo Santini – Luca Santini “Il mio cuore elettrico”, Edizioni Il Foglio

Guida (per tutti) alla scoperta delle Aritmie Cardiache

«Guida alla scoperta del nostro cuore. Tutto ciò che forse già sapete o pensate di sapere. Tutto ciò che non conoscete e vi piacerebbe conoscere». 

Un libro divulgativo per spiegare a chiunque, in termini semplici, le aritmie del nostro cuore: è quanto si prefigge il Cuore di Roma Onlus – organizzazione no-profit deputata all’educazione della popolazione in tema di prevenzione delle patologie cardio-vascolari – con il lancio de “Il mio cuore elettrico”, un percorso illustrato di battito in battito, alla scoperta del nostro cuore attraverso i suoi circuiti più profondi.
 
Scritto e ideato dal Prof. Massimo Santini, Presidente de Il Cuore di Roma, e dal Dr. Luca Santini, Coordinatore del laboratorio di elettrofisiologia della UOC di Cardiologia dell’Ospedale G. B. Grassi di OstiaIl mio cuore elettrico ha lo scopo di fare luce su tutto il vasto campo della Aritmologia e in particolare della Cardiostimolazione: dalla descrizione dei disturbi elettrici del cuore che ne provocano l’indicazione, alle tecniche di impianto dei vari dispositivi oggi disponibili, dai risultati e benefici ottenibili, ai potenziali problemi e possibili soluzioni.

“Che fai per vivere? Batto” cita l’originale copertina del libro nata dalla creatività di Makkox che impreziosisce il primo libro divulgativo sulle patologie cardio-vascolari realizzato da il Cuore di Roma Onlus con il supporto editoriale delle Edizioni Il Foglio. 

Edizioni Il FOGLIO, Il mio cuore elettrico di Massimo Santini e Luca Santini è disponibile in edicola in 30mila copie in omaggio con il giornale dal 5 novembre fino a esaurimento scorte e dal 23 novembre in versione ebook, scaricabile gratuitamente dal sito del quotidiano.

«Non delegare la tutela della tua salute. MANTIENI IL RITMO».

Per maggiori informazioni: ilcuorediroma.org

“Ogni anno in Italia vengono impiantati circa 72.000 Pacemakers e 25.000 Defibrillatori Automatici Cardiaci in pazienti di ogni età e genere – spiega Massimo Santini.L’implementazione nella pratica clinica di questo sofisticato tipo di terapia ha prolungato la vita di molti anni nei soggetti portatori di questi dispositivi, ma ha anche procurato loro momenti di apprensione, malessere, incertezza, dubbi sul loro futuro e sulla qualità della loro vita. ‘Il mio cuore elettrico’ ha l’obiettivo di spiegare in modo semplice e comprensibile a chiunque le aritmie del motore del nostro corpo, silenzioso e instancabile, la cui caratteristica principale è quella di avere un suo ritmo intrinseco che avvia e sostiene tutte le funzioni vitali del nostro organismo”.

L’iniziativa fa seguito alle attività messe in campo da Il Cuore di Roma in questi ultimi 12 anni: come gli screening su 25.000 studenti romani di oltre 200 scuole medie inferiori e superiori che hanno permesso la raccolta di dati inediti sulla popolazione scolastica romana e l’identificazione di studenti a rischio di morte improvvisa per aritmie cardiache maligne genetiche. I risultati del progetto, unici nella letteratura scientifica internazionale, sono stati considerati meritevoli di pubblicazione in una rivista scientifica di alto livello e presentati ufficialmente ai media e Istituzioni.

“Speriamo sinceramente che questa nostra opera possa essere un amichevole aiuto ad entrare, in maniera semplice, in un mondo per molti poco conosciuto, ma anche affascinante, quale quello dei “circuiti cardiaci” – sottolinea Luca Santini. Il testo è dedicato a tutti coloro che nella loro vita hanno avuto un’aritmia o ci convivono tutt’ora, dalle extrasistoli, alla fibrillazione atriale, alla sincope, ma soprattutto a coloro che sono già portatori di un loop recorder, un pacemaker o un defibrillatore cardiaco, o che potrebbero essere candidati a divenirlo. Potrebbe interessare inoltre a tutti quei nonni, genitori, figli, nipoti che abbiano, nel loro nucleo familiare, un membro potenziale utilizzatore di questi salvavita elettronici.”

A termine del volume sono raccolte alcune storie di chi ha affrontato e vissuto questa esperienza in prima persona – donne e uomini di ogni età, anche giovani e giovanissimi – pagine di interesse per chiunque e soprattutto per i molti pazienti che in quelle storie potrebbero riconoscersi. “La natura divulgativa dell’opera non ci ha consentito di entrare nei dettagli più propriamente tecnici o scientifici dei vari temi affrontati, per i quali rimandiamo per chi avesse delle domande più specifiche e complesse, a consultare comunque il proprio centro di riferimento. Pensiamo però che la conoscenza dell’argomento, resa possibile da una trattazione semplice e comprensibile, possa essere molto utile a tutti coloro che direttamente o indirettamente siano coinvolti da una patologia aritmica o che magari potrebbero necessitare di un dispositivo cardiaco o che già ne sono portatori.  Infine, crediamo che l’iniziativa risponda alla necessità ormai irrinunciabile, di mettere il paziente al centro del processo di cura, rendendolo sempre più informato e protagonista della sua salute” – concludono gli autori.

Il libro è accompagnato da oltre 200 illustrazioni e disegni esplicativi realizzati da Sandro Rosi e Laura Badellino.

Gli Autori

Massimo Santini è stato Direttore del Dipartimento Cardiovascolare dell’Ospedale S. Filippo Neri di Roma per oltre 20 anni. Ha ricoperto numerosi incarichi nazionali ed internazionali: Presidente della Società Mondiale di Aritmologia (WSA); Vicepresidente della European Cardiac Arrhythmias Society (ECAS); Presidente dell’Associazione Italiana di Aritmologia e Cardiostimolazione (AIAC); Presidente dell’Associazione Nazionale dei Cardiologi Ospedalieri (ANMCO); Chairman dello European Working Group on Cardiac Pacing della Società Europea di Cardiologia (ESC).
È autore di molti libri su argomenti di elettrofisiologia e cardiostimolazione quali La malattia del nodo del seno, il trattato di Aritmologia ed Elettrostimolazione CardiacaL’Atlante di Elettrofisiologia Endocavitaria ed altri ancora, oltre a centinaia di lavori scientifici pubblicati su riviste nazionali ed internazionali. Dal 1984 è Chairman del Comitato Scientifico del Congresso biennale internazionale Progress in Clinical Pacing. Dal 2001 è Presidente della Onlus “Il Cuore di Roma” da lui fondata.

Luca Santini, ha conseguito la laurea in medicina presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, nel 1999, la Specializzazione in Cardiologia nel 2003 e un Dottorato di ricerca nel 2009 presso l’Università di Tor Vergata di Roma. Nel 2001 inizia la sua formazione in Cardiostimolazione presso l’Ospedale San Filippo Neri di Roma e dal 2003 al 2015 ha lavorato nella divisione di Cardiologia del Policlinico Universitario di Tor Vergata di Roma. Dal 2015 a oggi, è coordinatore del laboratorio di elettrofisiologia presso la Divisione di Cardiologia dell’Ospedale G.B. Grassi di Roma. Dal 2009 al 2015 ha insegnato presso la Scuola di Specializzazione in Cardiologia dell’Università di Tor Vergata. Autore di vari libri e trattati scientifici, ha pubblicato oltre 100 articoli peer reviewed sulle principali riviste scientifiche del settore. Membro attivo di diverse Società scientifiche internazionali, ha ricoperto e ricopre tutt’ora, numerosi incarichi per l’AIAC (Associazione Italiana di Aritmologia e Cardiostimolazione), la WSA (World Society of Arrhythmias) e l’ECAS (European Cardiac Arrhythmia Society). Dal 2014 è co-chairman del Simposio Internazionale “Progress in Clinical Pacing”.

Andrea Brugora “MILANO”, Oltre Edizioni

Prefazione Anna Scavuzzo,vicesindaco di Milano

Con contributi di

Gabriele Albertini, già Sindaco di Milano dal 1997 al 2006, Camilla Bagatti, Presidente del Museo Bagatti Valsecchi, Antonio Calabrò, Direttore della Fondazione Pirelli

Salvatore Carrubba, Presidente della Fondazione Piccolo Teatro di Milano., Manuela Alessandra Filippi, Fondatrice dell’Associazione ‘Città Nascosta Milano”, Franco Iseppi,Presidente del Touring Club Italiano, Giovanni Morale, vice Direttore per il Polo Milanese delle Gallerie d’Italia, Fabio Peri, Conservatore del Civico Planetario “U. Hoepli”, Andrea Rurale, Presidente FAI Lombardia, Liliana Segre, Senatrice a Vita della Repubblica Italiana, Andrée Ruth Shammah, Regista, direttore artistico e co-fondatrice delTeatro Franco Parenti

Pagine 316, prezzo 21 euro, Oltre edizioni

“Milano è una città che dà tanto ma chiede tanto.

Chi viene da fuori va via con il mal di testa,

è come una giostra veloce, ma se ci sali è molto bello”

Enrico Bertolino

Milano, luogo dall’energia straordinaria e locomotiva d’Italia, forse la più europea delle città italiane, sconta in chi la conosce poco il peso dei pregiudizi legati alla sua forza economica che ne mette in ombra la rilevanza storica, artistica e culturale. D’altra parte, suscita invece sentimenti profondi e fortissimi in chi si prende il tempo e la briga di desiderarla. Basti citare qualche caso celebre: Albert Einstein ci ha passato i mesi che definisce dei suoi più bei ricordi, ad Ernest Hemingway è bastato qualche giorno per incontrarci l’amore della sua vita, Verga elogia le sue seduzioni, Stendhal ne era letteralmente innamorato, tanto che sulla sua tomba a Parigi ha voluto fosse scritto in italiano “Arrigo Beyle, milanese, scrisse, amò, visse”. Milano è una città che o si ama o si odia, di una bellezza riservata che, come una “bella signora”, non si lascia avvicinare da chiunque e subito, ma pretende ingaggio, corteggiamento, conquista. Non sono questi i presupposti delle storie d’amore più intense e durature? Milano presuppone al visitatore un impegno attivo, di “salire sulla giostra” per usare le parole di Bertolino. Questa guida vuole essere il biglietto per salire sulla giostra, o la presentazione d’un amico alla bella. Fuor di metafora, un corso accelerato introduttivo, uno strumento ideale per chi si trasferisce in città e vuole conoscerla come un milanese, fin dal primo giorno. Un libro che accosta perle poco conosciute o visitate a un racconto da punti di vista inediti e meno scontati dei luoghi più noti, e per questo immancabile anche nelle librerie dei milanesi che vogliono conoscerla meglio e forse non ne hanno ancora trovato il tempo o il modo. Tra i tanti volumi dedicati al capoluogo lombardo, lo distinguono l’attenzione alle testimonianze di tempi recenti dove quasi tutte le guide non osano avventurarsi e il taglio narrativo che sfrutta la sua “stratificazione orizzontale” per leggere la storia girando i quartieri di Milano o, se si preferisce, leggere Milano girando i secoli.

Andrea Brugora, 35 anni, è Esperto nel Dipartimento per la Trasformazione Digitale alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il suo ambito professionale è il supporto ad imprese e istituzioni, al punto di incontro tra innovazione e sostenibilità. Si è formato al liceo classico, diventando poi ingegnere al Politecnico di Milano e, da sempre interessato ai beni culturali, ha realizzato la tesi al Louvre usando acceleratori di particelle per analisi non distruttive sulla doratura di bronzi di epoca romana. Ama le città come luoghi di massima espressione della interazione umana. In particolare Roma, Londra, Parigi, Monaco, New York e Buenos Aires dove ha vissuto, e più di tutte Milano, che conosce in lungo e in largo e dove nel 2016 è stato eletto Consigliere al Municipio 1-Centro Storico. Crede nell’essere umano integrale, quello dell’umanesimo di Leonardo e Pico della Mirandola, che si sforza di riuscire in tutti i campi del sapere e dell’attività umana, ed è convinto che per leggere il mondo siano ugualmente indispensabili la scienza e l’arte, la ragione e il sentimento. Il suo motto è il verso di un poeta lombardo dimenticato.