Tullio Avoledo “Come si uccide un gentiluomo. La prima indagine dell’avvocato Contrada”, presentazione

Come si uccide un gentiluomo è un romanzo nerissimo e dolce, arrabbiato ed esilarante, tenero e feroce, che rispecchia alla perfezione il mondo di oggi: ugualmente pieno di inquietudine e speranza
Una valigetta e un morto, una Milano corrotta e affascinante, un Friuli intatto e testardo sono gli ingredienti di quella che si annuncia essere una saga di successo.(da Neri Pozza)

L’opera, dall’esplicito sottotitolo prevista come seriale, ha per protagonista il quarantaduenne avvocato Vittorio Contrada che, abbandonando il diritto societario, si è appassionato alle cause pro bono o comunque a difesa dell’ambiente, in questa prima indagine quello friulano minacciato dalla speculazione.
A Milano ha aperto un nuovo studio, decisamente spartano, con Gloria Almariva, una giovane e combattiva collega.

“Del Zotto afferra il suo impermeabile e lo indossa, con un suono da mocho Vileda bagnato.
«È stato un piacere conoscerla, avvocatessa. So che seguite molte cause giuste. Che siete interessati a come va il mondo, e a come invece dovrebbe andare. Per questo sono qui da voi. Nonostante quello che c’è stato tra me e il suo socio. D’altra parte, a essere onesti, non è che avessi molta scelta».
Con un gesto che la coglie di sorpresa, le prende la destra e si china leggermente in un baciamano perfetto, le labbra a un millimetro dalla pelle di Gloria, che suo malgrado prova un leggero brivido.
«Addio, avvocato».
E, prima che lei possa dire qualsiasi cosa, l’uomo esce dalla sala riunioni, percorre da solo il corridoio e sparisce, chiudendosi la porta dello studio alle spalle
.
Gloria, rimasta sola, prova un improvviso smarrimento”.

Quando l’ex-socio del padre, l’anziano Valerio Del Zotto, muore perché spinto sotto un tram dopo aver lasciato in custodia presso lo studio Contrada una valigetta che si rivelerà importante quanto misteriosa, all’omicidio seguirà un’effrazione in pieno giorno nei locali dello studio medesimo,  con la scoperta successiva di uno strano lascito rinvenuto sotto la scrivania:  “un messaggio di  sangue e carne”, l’orecchio mozzato di un cane.
È a questo punto che si apre la prima indagine: il defunto Del Zotto sembrava volerlo informare delle poco limpide manovre della società Exofram nei confronti della dismessa centrale idroelettrica di Plaseris, un paesino in Friuli.
E tra rivelazioni che via via faranno luce sul passato di Contrada, altre morti e colpi di scena si compone l’immagine di una realtà futura non troppo improbabile.

Brevi note biografiche

Tullio Avoledo è nato a Valvasone (Pordenone) nel 1957. Ha esordito nel 2003 con il fortunatissimo L’elenco telefonico di Atlantide (Sironi e poi Einaudi) e ha pubblicato altri quindici romanzi per Sironi, Einaudi, Chiarelettere e Marsilio. Ha vinto il Premio Scerbanenco 2020 con Nero come la notte (Marsilio 2020) e ha partecipato al “Metro 2033 Universe”, una narrazione collettiva internazionale sul mondo post catastrofe nucleare immaginato dallo scrittore russo Dmitrij Gluchovskij. I suoi titoli sono stati tradotti in varie lingue.(da Neri Pozza)