Martin Michael Driessen “Fiumi”
Tre racconti che hanno il fiume in comune, metafora di imprevedibilità, velocità e bellezza che sa incantare: un attore alcolizzato ridiscende un fiume impetuoso combattendo contro i demoni che lo agitano dentro e la forza possente delle acque; un viaggio di formazione per il giovane Konrad quello lungo il corso del Reno per conoscere e indagare meglio la sua vera natura; e infine due famiglie e un fiume che le separa e ne segna le lotte e gli odi atavici così lontani da non avere un’origine.
Mattia Insolia “Gli affamati”
Una storia di formazione ambientata nel profondo sud: Paolo e Antonio sono due fratelli rispettivamente di ventidue e diciannove anni, il primo lavora in un cantiere, il secondo sta terminando gli studi; sono gli “affamati”, alla ricerca di una vita diversa, in bilico come sono tra la possibilità di salvarsi o sprofondare mentre la loro esistenza si consuma in una provincia del sud tra lavori precari, droga e sesso e con alle spalle abbandono e solitudine: un padre morto alcolizzato e una madre fuggita via e poi tornata incurante dei propri errori e, sullo sfondo, paesaggi brulli, abitazioni fatiscenti che rispecchiano altre solitudini e vite senza prospettive a Camporotondo, questo il nome del luogo che, nella sua circolarità, pare chiudere ogni possibile apertura o via di fuga.
Dulce Maria Cardoso “Eliete. La vita normale”
Una quarantenne con un nome particolare: Eliete. Due figlie grandi, un marito fissato con i videogiochi online e con il quale fa sesso solo il venerdì, una situazione familiare preceduta da un’infanzia infelice sullo sfondo del Portogallo della rivoluzione; unica figura positiva la nonna ma che Eliete è stata costretta, perché colpita dall’Alzheimer, a ricoverare in casa di cura. Ed è proprio in seguito a questa sofferta decisione che abbandonerà la sua vita fino ad allora “normale”, ovvero vissuta in modo rassegnato e sottomesso anche dalle ipocrisie e dalle convenzioni del Portogallo postrivoluzionario, che Eliete si rifugerà in Tinder, un social dove diventare un’altra.