
Romanzo di Eugenia Codronchi Argeli pubblicato nel 1918 con lo pseudonimo “Sfinge” oggi edito da Fernandel nella collana “Le oblique” curata da Jessy Simonini, archivista, paleografo, studioso di letterature comparate e in particolare di letteratura delle donne, cui si deve l’interessante Introduzione al romanzo sicuramente precursore di temi moderni e ambientato nella Ravenna della Settimana Rossa.
L’autrice come Sfinge pubblicò nel 1900 Il colpevole e nel 1901 il saggio biografico Femminismo storico, cui fecero seguito altri sei romanzi, numerosi saggi, raccolte di novelle e opere teatrali: fu quindi una protagonista della scena letteraria del primo novecento, autrice femminista che ebbe una relazione stabile con Bianca Bellinzaghi, anche lei scrittrice.
La costola di Adamo ha per protagonista Andrea Norbani, donna e medico: la stessa scelta del nome è emblematica. La vicenda è ambientata a Ravenna durante la “Settimana rossa”, un’insurrezione popolare antimilitarista che nel 1914 agitò le Marche e la Romagna. Attiva politicamente Andrea Norbani è una repubblicana e mazziniana, caratterizzata con aspetti mascolinizzanti anche esteticamente che, nella seconda parte la vicenda, evolve ricollocandosi nella norma e nelle scelte legate al genere.
La storia si ambienta a Ravenna, ai primi del Novecento: la giovane Andrea Norbani esercita la professione di medico, ed è una delle figure più in vista del Partito repubblicano. Si innamora del leader del partito rivale, il socialista Filippo Spada: la relazione fra i due si consuma in una Romagna segnata dalla violenza della Settimana rossa, in cui socialisti e repubblicani, anarchici e rivoluzionari si uniscono in una lotta comune.
Eugenia Codronchi Argeli (1865-1934) ha pubblicato per tutta la vita con l’enigmatico nom de plume di Sfinge. Imolese d’origine, figlia del politico liberale Giovanni Codronchi, femminista ante litteram, Sfinge è stata una delle protagoniste del panorama letterario italiano dei primi decenni del Novecento, a partire dal suo romanzo d’esordio, Il colpevole, pubblicato da Zanichelli nel 1900, il primo di una lunga serie. La sua scrittura, già proiettata su un orizzonte novecentesco e modernista, è il riflesso di un’esperienza biografica originale e di una personalità libera ed emancipata.