Nel suo nuovo romanzo Quella metà di noi (Giulio Perrone), selezionato nella dozzina dello Strega 2019, Paola Cereda mette in scena una Torino diversa. Non quella esoterico/borghese di Fruttero&Lucentini, non quella industriale tipica di molta saggistica, né quella luminosa dei depliant turistici post Olimpiadi 2006, e neppure quella ironico beffarda di Gipo Farassino. La Torino di Cereda è quella delle barriere, una sorta di città dentro la città, in cui la distanza dal centro si misura in fermate di tram o di bus.
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