
Chi sono “I corrotti”?
Un libro svela dinamiche sociali e strategie di contrasto
Paesi Edizioni, Collana Machiavelli
Le infiltrazioni delle mafie nello Stato, la sfiducia nelle istituzioni, la cittadinanza attiva. Nel saggio dell’avvocato italo-brasiliano Luiz Scarpelli un’analisi approfondita sulla situazione italiana
La pandemia da Covid-19 è stata sfruttata come una grande opportunità dai corrotti e dai corruttori in tutto il mondo: a fronte dell’emergenza, la questione sanitaria e, in seconda battuta, quella socio-economica hanno letteralmente preso il sopravvento su tutto il resto, lasciando campo libero ai fenomeni corruttivi che sono tornati ad aggredire con forza le assegnazioni di appalti e contratti pubblici.
Quali sono le dinamiche sociali dietro a questo fenomeno e quali le strategie di contrasto?
Un’analisi approfondita della questione è quella che propone l’avvocato italo-brasiliano Luiz Scarpelli nel suo libro
Negli ultimi anni l’Italia si è dotata di una serie di importanti strumenti normativi per contrastare la corruzione in modo più efficace rispetto al passato. Con l’approvazione della legge 190/2012, l’istituzione dell’Anac, il primo Piano nazionale anticorruzione, il diritto generalizzato di accesso agli atti e una disciplina a tutela dei whistleblower, la pubblica amministrazione e i finanziamenti alla politica sono stati resi più trasparenti e sono state inasprite le pene per i reati connessi al fenomeno. Questo upgrade non ha però permesso di estirpare alla radice la corruzione che, per sua stessa natura, è legata all’essere umano e ai suoi «difetti» congeniti.
Ci sono però ancora margini per impedire le infiltrazioni della criminalità organizzata nelle istituzioni e nella pubblica amministrazione e fermare i corrotti. Come spiega l’autore nel saggio, il problema non è solo di sistema ma anche morale, collegato all’etica, ai comportamenti e alla coscienza dei singoli individui.
Dopo Tangentopoli e gli affari sporchi attorno alla ricostruzione del post terremoto a L’Aquila, il nostro Paese può risalire la china. Per farlo serve da un lato una presa di consapevolezza da parte dei cittadini, chiamati a partecipare attivamente alla vita politica e alla governance delle città in cui vivono; dall’altro una classe politica e dirigente che rispetti il «contratto sociale» stretto con il popolo.
«Possiamo emanare nuove leggi, aggiornare gli ordinamenti giuridici, usare la tecnologia, ma senza persone coscienti del proprio ruolo nella società, la criminalità organizzata continuerà a corrompere e colpire indisturbata lo Stato e la pubblica amministrazione».
Luiz Scarpelli, classe 1973, advogado italo-brasiliano. È iscritto presso i Consigli dell’Ordine degli Avvocati brasiliano di São Paulo, Rio de Janeiro, Minas Gerais, Espírito Santo e Goiás, presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati portoghese di Coimbra, presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma e presso il Council of Bars and Law Societies of Europe di Bruxelles. Ha conseguito un Master of Laws in Corruzione e Sistema Istituzionale e un Master of Laws in Criminologia, Psicologia Giuridica e Psichiatria Forense all’Università La Sapienza di Roma.