Miran Bax “Notte isterica”, Morellini Editore

 Una storia di violenza e razzismo liberamente ispirata a un fatto di cronaca che ha sconvolto Torino nel 2011

Collana Riflessi diretta da Sara Rattaro e Mauro Morellini
in libreria dal 7 giugno
Morellini editore

L’isteria è un atto di eccitazione incontrollato e quello che è successo la notte del 10 dicembre 2011 è proprio questo. Un’escalation di azioni violente di decine di persone che si accaniscono contro baracche e roulotte dei nomadi senza sapere perché lo fanno e senza fermarsi fino a quando tutto è andato a fuoco.  

Il fatto: Torino 2011. Baracche e roulotte rom date alle fiamme: è finita così, con un campo nomadi incendiato, la fiaccolata organizzata a Torino per esprimere solidarietà alla ragazzina di 16 anni che ha denunciato di essere stata violentata da due zingari mentre stava facendo rientro a casa. Una violenza che, però, non è mai avvenuta: in serata, infatti, la presunta vittima dello stupro, davanti ai carabinieri del Comando Provinciale del capoluogo piemontese, ha ammesso di essersi inventata tutto di sana pianta e ha confessato di aver avuto un rapporto sessuale con un ragazzo (circostanza confermata dagli esami medici effettuati). Una bugia da cui parte la storia che Miran Bax racconta.

Ispirato a un fatto di cronaca torinese che nel 2011 ha fortemente scosso l’opinione pubblica nazionale, questo romanzo si snoda attraverso i racconti in prima persona di quattro personaggi. Mara ha sedici anni, è innamorata di Giuseppe e racconta la tanto attesa “prima volta”. Quando confida al fratello Giacomo di essere stata stuprata da due zingari, lui e alcuni amici organizzano una fiaccolata di solidarietà, con l’idea di radere al suolo il campo nomadi. E mentre Debora, che ha assistito all’incendio dalla finestra di casa, deve fare i conti con la sua salute psichica, Steve, originario dell’Albania, mette in dubbio la sua appartenenza al gruppo e ne rinnega l’operato. Ma la voglia di andare via e di ricominciare è soffocata dalla paura di restare solo in un luogo in cui egli stesso è uno straniero. Notte isterica è una lucida analisi del mondo contemporaneo, spietato, razzista e sempre pronto a giudicare.

Dichiara l’Autore: «Ho deciso di raccontare questo episodio per la violenza con cui hanno reagito i cittadini che sono arrivati addirittura ad impedire l’intervento dei vigili del fuoco per spegnere l’incendio. Mi ha colpito molto che il fatto sia avvenuto a Torino, che in quegli anni sembrava essere la città dell’accoglienza per eccellenza. Adesso vivo a Belluno ma Torino è la mia città e sono sempre coinvolto da quello che vi succede. Da genitore mi ha colpito anche quanto possano incidere sui nostri figli gli obblighi e i divieti che gli imponiamo e quanto spesso siamo accecati dalla volontà di indicargli la “strada giusta ” senza ascoltare quello che vogliono veramente

Incipit 

«Passo tutto il tempo che riesco alla finestra. Quando ho finito i mestieri di casa e non vado a passeggiare, me ne sto lì davanti. Leggo e pulisco le mie marionette, sul tavolino vicino alla finestra, e da quella finestra ho visto tutto. C’era un sacco di gente in strada, tutti gridavano: bruciamo tutto e qualcuno aveva lanciato delle bombe incendiarie mentre altri appiccavano il fuoco e le fiamme andavano alte nel cielo e le sentivo scoppiettare. Il fumo era nero e denso e saliva gonfiandosi e mischiandosi alle nuvole. Era spaventoso. Io ho visto ogni cosa e volevo chiamare mio padre ma non riuscivo a urlare e nemmeno a muovermi e guardavo quei barbari assalire il campo nomadi mentre tutto continuava a bruciare. Adesso ho paura di uscire anche di giorno ma non posso dirlo ad alta voce. “Vai a passeggio e non perdere le buone abitudini che non ti succede niente”, s’incavola mia madre e a me fa rabbia perché non mi capisce: “Mamma, come faccio a stare tranquilla dopo quello che è successo?” E allora esplode il finimondo, lei comincia a urlare e ad agitare la mano destra verso il cielo: “Adesso il quartiere è più sicuro di prima. Vai fuori e smettila di preoccuparti per niente”. Però io non sono tranquilla, lei parla perché non ha visto niente, ha solo sentito quello che le ho raccontato io e quello che le hanno riferito le amiche e i vicini di casa. Allora mi sento offesa e mi arrabbio e provo a far­le capire come stanno le cose veramente: “Tu parli solo perché non hai visto niente, perché te la dormivi della grossa e poi al mattino ti sei svegliata bella riposata ed era tutto come gli altri giorni”, urlo più forte che posso».

Miran Bax, pseudonimo di Massimo Anania, nasce nella nebbiosa periferia di Torino, vive e lavora a Belluno. Nel 2018 pubblica il romanzo Autostop per la notte (Miraggi edizioni) che arriva in finale al premio “Prunola” 2019 e riceve la menzione d’onore al premio “Tre colori” 2021. Nel 2020 pubblica il romanzo Tutto l’amore che manca (Miraggi edizioni). Nel 2021 vince il premio letterario Raccontami In 25 Parole per il “racconto più significativo”. Nel 2023, con lo pseudonimo Miran Bax vince il premio letterario Raccontami In 25 Parole per il “racconto più originale”.


Daniela Alibrandi “Delitti sommersi”, recensione di Salvina Pizzuoli

Un giallo ambientato nelle acque sotterranee di Roma nella primavera del 1985. La caccia a un serial killer è l’occasione per scoprire una Roma sconosciuta e affascinante (da Morellini Editore)

Il Commissario Rosco ritorna nelle pagine di Daniela Alibrandi nel nuovo  poliziesco ambientato in una Roma inusitata e sconosciuta, una Roma sommersa, con laghi sotterranei di acque limpide e cangianti, che pochi conoscono “sotto al traffico della Gianicolense […] la grotta grande misura circa 700 metri quadri e il lago è alimentato da una fonte naturale, […]  Il bacino gigantesco, sormontato da un soffitto altissimo e a volta che non incupiva affatto il colore dell’acqua cristallina, di un azzurro che tendeva al verde. Quasi un topazio incastrato nelle viscere della terra”, ma teatro di violenza e di morte.

Una città sconosciuta ai più, tutta da scoprire tra le pagine che la descrivono anche nei diversi luoghi inimmaginabili sotto la superficie di un  intrigo di strade e di traffico, e di monumenti e chiese.

Non manca nessuno della squadra, tutti pronti a seguire le indagini con il loro amato commissario ora felicemente sposato e padre innamorato del piccolo Roberto.

Ingredienti già interessanti cui si aggiungono vicende personali dei membri della squadra di Rosco, il mondo sordido dell’usura, delle sue vittime e dei suoi carnefici, delitti, morti violente, non sempre imputabili alla stessa matrice, che interverranno a complicare le indagini; un omicida seriale, un maniaco che ha fatto dell’assassinio il proprio personale piacere dentro un perseguito disegno di vendetta, il tutto sottolineato dalle scritte in corsivo che concludono alcuni capitoli e che nel corso della lettura accendono la suspense.

C’è una giustizia che conosco solo io, ed è quella dell’acqua. L’acqua lava, purifica, scioglie e soffoca, ama e odia, in lei tutto si compie, dall’inizio e senza una fine. Fresca, profonda, insospettabile, in lei il giusto rinasce, il colpevole perisce

Ancora una volta l’Alibrandi ha saputo dosare il racconto degli avvenimenti intercalandolo con le vicende umane legate ai diversi personaggi, con l’ambientazione in una città luminosa nella primavera incipiente, una Roma amata e conosciuta anche nei suoi anfratti sotterranei, con la presentazione di protagonisti ben cesellati e nel sembiante e nel carattere. Un mix ben riuscito e accattivante.

Un poliziesco che, come tutti quelli che meritano l’etichetta, vedrà alla fine la soluzione del caso, intricato e sotterraneo come l’ambientazione che lo ospita. E ancora una volta il Commissario Rosco e la vice ispettrice rivivranno lo scontro, in alcuni momenti plateale, tra logica presunzione e intuito. Un nuovo caso che come l’autrice ci ha ormai abituato si conclude in modo inatteso e con un supplemento di verità.

Della stessa autrice su tuttatoscanalibri

“Quelle strane ragazze”

“Nessun segno sulla neve”

“Una morte sola non basta”

“Un’ombra sul fiume Merrimack”

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Daniela Alibrandi in Racconti racconti racconti: corti, con brivido, fantastici