Edoardo Piazza “I cattivi poeti”, Les Flâneurs Edizioni

«Il giorno in cui si ritrovò a parlare con la fiamma del camino, perché non aveva nessuna monade con cui condividere le sue afflizioni, decise che era venuto il momento di incedere come l’Aniene e portarsi via i detriti della depressione, rivelando a quell’anima pura di bambina il male del mondo dei grandi» 

Katia è una bambina con spiccate doti di osservazione, che ama scrivere poesie (e vince premi). Crescendo trova il suo vero amore non nel ragazzo di cui si era infatuata, ma in sua sorella, Valentina, con cui condivide la passione per la politica e per le terroriste. Al liceo, Valentina entra nella colonna romana delle Nuove BR ed è costretta alla clandestinità. Katia la raggiunge nel casale in Maremma in cui si nasconde, e si ritrova in un blitz delle forze dell’ordine. Le amiche riescono a fuggire e decidono di formare una loro “banda artistica”: I cattivi poeti. Fin dove saranno disposte a spingersi per difendere i loro sogni?

Un romanzo irriverente, che si muove al confine tra utopia e ucronia, per inseguire le radici dell’idealismo militante.

L’incipit

Katia da piccola andava con la nonna a piazza Navona, per la festa della Befana, a mangiare caramelle, sparare al tiro a segno, dar da mangiare ai piccioni tarantolati.
Chiedeva a nonna Teresa chi fossero quei signori tutti sporchi e pieni di buste di plastica che dormivano vicino alla scalinata di Sant’Agnese in Agone, che le interessavano più della Fontana dei Quattro Fiumi.
Il mangime che lanciava ai volatili si spandeva sui sampietrini nel punto della piazza vicino alla chiesa progettata dal Borromini, dove sfrecciavano i passanti con in mano giocattoli colorati o stelle filanti, ignari che dentro alla basilica avrebbero potuto trovare la Sant’Agnese sul rogo di Ercole Ferrata o la reliquia della testa della santa.
I ritrattisti, verso via del Salvatore, cercavano di guadagnarsi la pagnotta mettendo in mezzo qualche straniero, per rifilargli una caricatura e farsi pagare l’officio.
Dalle parti del ghetto i profumi del pane e dei dolci aleggiavano nell’aria. A largo di Torre Argentina i gatti saltavano tra le rovine, e al Pantheon si sprecavano i flash delle macchine fotografiche all’ultimo grido, acquistate nei sempre più numerosi negozi specializzati. Era la Roma degli anni Novanta, a cavallo tra la caduta di Craxi e la “discesa” in campo di Silvio Berlusconi.
Per la verità, il 30 aprile 1993, davanti all’Hotel Raphaël, ci stavano pure Katia e nonna Teresa. Non che ci entrassero motivazioni politiche nella loro incursione, è che la nonna aveva la portineria proprio lì vicino, ne1l’imboscato vicolo della Volpe.

Edoardo Piazza (Roma, 1986). Ha studiato Scienze Politiche e fondato un’associazione culturale. Ha pubblicato la raccolta poetica Container! (Ensemble Edizioni). Sempre con Ensemble ha partecipato all’antologia Congiunti e all’Agenda poetica 2022. Secondo classificato al Premio Zeno 2020 sezione poesia. Finalista Premio Leopoldo II di Lorena. Nel 2020 ha pubblicato il romanzo Il Capodanno di Umberto Rose (Apollo Edizioni) e nel 2023 la silloge Il fosso, edita da Transeuropa. Si occupa di correzione bozze, ghostwriting e revisione testi. Organizza “raduni poetici” con letture collettive e dibattiti sulla poesia contemporanea.

Les Flâneurs Edizioni nasce nel 2015 grazie a un gruppo di giovani amanti della Letteratura. Il termine francese “flâneur” fa riferimento a una figura prettamente primo novecentesca d’intellettuale che, armato di bombetta e bastone da passeggio, vaga senza meta per le vie della sua città discutendo di letteratura e filosofia. Oggi come allora, la casa editrice si pone come obiettivo la diffusione della cultura letteraria in ogni sua forma, dalla narrativa alla poesia fino alla saggistica, con indipendenza di pensiero e occhio attento alla qualità. Les Flâneurs Edizioni intende seguire l’autore in tutti i passaggi della pubblicazione: dall’editing alla promozione. Les Flâneurs Edizioni è contro l’editoria a pagamento.
Link di vendita: https://www.lesflaneursedizioni.it/product/i-cattivi-poeti/

Simona Teodori “La cospirazione dei Cenci”, recensione di Antonia del Sambro

Dalla nascita ai primi anni vissuti in convento, dalle continue angherie paterne agli amori clandestini e all’incontro con Michelangelo Merisi detto Caravaggio, che fino alla fine ne perorerà la causa: in questo romanzo, Simona Teodori restituisce il ritratto struggente e umanissimo di una donna diventata eroina popolare.(da Newton Compton)

Una donna vittima di violenze, soprusi, incesto e di un potere pressoché assoluto da parte degli uomini in un periodo storico e sociale dove ribellarsi a qualunque di queste vessazioni poteva costare letteralmente la vita.

Beatrice Cenci, colta, volitiva, orgogliosa del suo essere donna sfida i due poteri più importanti del suo tempo: il patriarcato e il papa. E paga con la propria vita e con il tentativo del pontefice di relegarla nell’oblio e nella dimenticanza anche dopo il processo, le torture, l’infamia che hanno accompagnato la sua esistenza e la sua morte. Nell’architettura della narrazione che pone al centro la crudele e sanguinaria cospirazione che porta a soccombere lei e la sua famiglia Beatrice brilla per la sua determinazione, il suo profondissimo senso di giustizia e parità di genere, le sue amicizie scelte e volute con consapevolezza e brama e per il suo modernissimo e ammirabile coraggio nell’affrontare Potere, Ingordigia, Violenza, Sottomissione, Tortura.

Il delitto perpetrato dalla Cenci e tutto quello che ne consegue è il sentimento sociologico e filosofico che accompagna i lettori in questo straordinario romanzo che possiede per accuratezza delle descrizioni e delle fonti storiche la grandezza delle storie di Marcello Simoni e per potenza e incanto di scrittura la bellezza dei libri di Ilaria Tuti. La Cospirazione dei Cenci è la consacrazione di una autrice che si candida a diventare un vero e proprio punto di riferimento per il romanzo storico nella nostra narrativa di genere.

SImona Teodori è nata a Roma nel 1975. Si è laureata in Giurisprudenza presso l’Università La Sapienza di Roma, specializzandosi in Storia del diritto italiano. Oltre alla professione forense, è anche organizzatrice del Neroma Noir Festival e si dedica da anni alla letteratura di genere, con una particolare predilezione per il thriller, il noir e il giallo. Dal 2018, si occupa anche di editing e ghostwriting. La cospirazione dei Cenci è il suo primo romanzo pubblicato con la Newton Compton.(da Newton Compton Autore)

tuttatoscanalibri: Silvio Governi “La lista di Greta” recensione di Antonia del Sambro

Silvio Governi “La lista di Greta”, recensione di Antonia del Sambro

Les Flâneurs Edizioni 

Quanto conosciamo i nostri figli adolescenti?

Greta è una figlia unica sedicenne, suo padre Antonio è un ispettore di polizia e sua madre un’infermiera. La sua amica del cuore Viola è per lei una sorella sin dall’infanzia, ma da qualche tempo nelle maglie strette del loro legame si è inserita Giulia, una ragazza tanto carismatica quanto irrequieta. Il trio concepisce un proposito, ovviamente segreto: stilare una lista di dieci desideri da realizzare insieme, a qualsiasi prezzo.[…](da Les Flâneurs Edizioni )

Nel 1998 un efferato fatto di cronaca scosse coscienze, famiglie e un intero territorio italiano. Le protagoniste erano tre studentesse dell’ultimo anno delle superiori. Una di loro morì tragicamente e di quella morte premeditata e insensata parlarono a lungo giornali e televisioni. Silvio Governi ne La lista di Greta partendo da questo doloroso e tragico evento costruisce un romanzo attuale e “personale” dove i differenti piani di lettura e di azione danno vita a un lavoro letterario di grande pathos e pura originalità.

C’è il giallo della scomparsa di una giovane donna, la rete sottile e impenetrabile di bugie che circonda questa scomparsa, la vita precedente della protagonista, ovvero quella di una ragazza brillante, educata, ambiziosa e gentile il cui unico errore è stato fidarsi delle persone a lei più vicine e più care e la tragicità del Male che quando assume le forme più inspiegabili finisce con l’essere inevitabilmente banale.

Governi però va oltre lo spunto di cronaca vera e di narrativa di genere e affianca una sottonarrazione da young adult dove le colpe apparenti di genitori fragili e determinati allo stesso tempo sono il pretesto autoriale per raccontare di una società profondamente malata e sola dove ognuno sembra essere sul cuor della terra trafitto da un raggio di odio.
Vendetta, premeditazione, solitudine, invidia, superficialità e odio, tanto odio represso e abilmente nascosto, questo racconta La lista di Greta che è oltre un noir, oltre un giallo, oltre un saggio sui rapporti genitori-figli nella società 2.0.

La scrittura di Silvio Governi è precisa, minuziosa e facile, nel senso più positivo del termine perché nonostante il tema e l’articolata trama questo è un romanzo che si legge tutto di un fiato. Ed è la vera novità di genere di questa primavera 2024.   

Silvio Governi, classe 1967, è un regista romano. Nel 2014 il suo cortometraggio Ad esempio, interpretato da Vinicio Marchioni e Sabrina Impacciatore, è stato candidato al David di Donatello. Con Piemme ha pubblicato il romanzo Domani arriva veloce. (da Autore, Les Flâneurs Edizioni )

Otello Marcacci “Nottambuli a cena”, Les Flâneurs Edizioni

In libreria il 1 aprile 2022

Sull’orlo del fallimento e con la minaccia di un procedimento penale sulle spalle, Luca Migliorini pensa al suicidio, l’ultima possibilità che gli resta per salvare il posto di lavoro dei suoi dipendenti grazie ai soldi dell’assicurazione. Un giorno però riceve un’offerta, concreta quanto agghiacciante, che lo fa vacillare. Comincia così un viaggio a doppio binario nella sua coscienza e in quella comune, che si sostanzierà nel viaggio reale verso un Meridione sconosciuto e perturbante. Nel frattempo, infatti, l’imprenditore accetta di farsi carico di Tommaso, sfortunato ragazzino che dovrà accompagnare dal padre naturale. Assieme a lui ci saranno i suoi amici storici, ognuno dei quali dovrà affrontare traversie non meno torbide e interrogare la propria morale per strappare dal caos risposte salvifiche. Ma esistono poi davvero o è invece impossibile una soluzione univoca e valida per tutti? ( La sinossi da Flâneurs Edizioni)

Uno stralcio:

“Stasera, prima di raggiungere gli altri per la consueta partita a poker, mi sono ritrovato in ginocchio nel mezzo della cucina, tra le sedie di legno e la tavola piena ancora degli avanzi della cena. È stato un gesto spontaneo, un modo per chiedere pietà a dio. Mi sono sempre rifiutato di credere che ci sia la sua volontà dietro tutto ciò che mi sta succedendo. È per questo che nel pomeriggio, mentre ero sulla spiaggia in attesa della telefonata che avrebbe determinato il mio futuro, ho intonato canti in lode e gloria in suo onore. Perché forse bisogna semplicemente ammettere che si crede, non basta sostenere che in fondo siamo religiosi. Che cazzo vuol dire, poi, in fondo? Quell’ondata di amore e compassione ha cancellato per qualche minuto le mie paure, ma dopo mi sono sentito al punto di partenza. La situazione è disperata, e adesso è dio che deve metterci del suo. E so che lo farà, perché lui è grande e buono e generoso”.

Dello stesso autore:

“Tempi supplementari”

La Quarta di copertina

DeLorean Café, a cura di Doriana Tozzi, Les Flâneurs Edizioni

una raccolta curata da Doriana Tozz

Un luogo magico, il DeLorean Café, un’originale macchina del tempo grazie alla quale venti intervistatori hanno potuto restituire al lettore la lezione sempre attuale di donne e uomini che hanno fatto la storia.

Coinvolti anche due toscani: il pisano Giorgio Borroni e il pistoiese Luca Buonaguidi.

Les Flâneurs Edizioni

Interviste impossibili per mondi possibili –Cos’hanno in comune Cecco Angiolieri e Alfred Hitchcock? E Maria Montessori cos’ha in comune con Louisa May Alcott o Nora Ephron? E tutti loro cosa c’entrano con Nietzsche?

La risposta è nel DeLorean Café, il bistrot immaginario/macchina del tempo che ha concesso a venti intervistatori del presente di dialogare con altrettanti celebri pensatori del passato, tra scrittori, registi, filosofi, poeti e personaggi storici. Assumendo un aspetto sempre diverso e caro all’intervistato di turno – dal salottino ottocentesco del Leopardi al patio della casa colombiana di Gabriel García Márquez –, questo luogo magico diviene teatro di un confronto talvolta ironico e dissacratorio, talvolta emozionato e adorante, ma sempre permeato da una leggerezza che rende immediato l’accostamento di inquietudini e speranze vecchie e nuove. Con l’idea, sempre viva tra le righe, di poter attingere al pensiero dei grandi per poter trovare oggi la propria strada.

Gli autori: Monica Acito, Sergio Bertolino, Letizia Bognanni, Giorgio Borroni, Barbara Bottoli, Luca Buonaguidi, Nicola de Marco, Michela Diviccaro, Piero Ferrante, Luca Franceschini, Giuseppe Galato, Laura Gramuglia, Luca Loizzi, Chiara Longo, Luca Paisiello, Giandomenico Piccolo, Francesca Schiavo Rappo, Stefano Solventi, Doriana Tozzi, Donato Zoppo.

Les Flâneurs Edizioni nasce nel 2015 grazie a un gruppo di giovani amanti della
Letteratura. Il termine francese “flâneur” fa riferimento a una figura prettamente primo
novecentesca d’intellettuale che, armato di bombetta e bastone da passeggio, vaga senza
meta per le vie della sua città discutendo di letteratura e filosofia. Oggi come allora, la
casa editrice si pone come obiettivo la diffusione della cultura letteraria in ogni sua
forma, dalla narrativa alla poesia fino alla saggistica, con indipendenza di pensiero e
occhio attento alla qualità. Les Flâneurs Edizioni intende seguire l’autore in tutti i
passaggi della pubblicazione: dall’editing alla promozione. Les Flâneurs Edizioni è
contro l’editoria a pagamento.