TORNA IN LIBRERIA L’ANTOLOGIA DELLA POESIA EROTICA ITALIANA PUBBLICATA 40 ANNI FA DA
GUIDO ALMANSI E ROBERTO BARBOLINI
Un percorso insolito e vastissimo che ci restituisce la ricchezza e il valore della produzione erotica nella letteratura italiana

A cura di Guido Almansi e Roberto Barbolini
Prefazione di Roberto Barbolini
Introduzione di Guido Almansi
Dal 14 novembre
«Il sesso è stata la cosa più divertente che ho fatto senza ridere», recita una vecchia battuta di Woody Allen. Ma forse un equipaggio di alieni piovuti sul nostro pianeta da qualche remota galassia per studiare i costumi sessuali degli umani una bella risata se la farebbe, davanti alle comiche posizioni, agli improbabili accrocchi, alle intricate piramidi umane suggerite dai manuali amatori e dalle fantasie che diventano liriche. Lo testimonia La passion predominante. Antologia della poesia erotica italiana che l’anglista Guido Almansi (1931-2001) e lo scrittore Roberto Barbolini pubblicarono da Longanesi nel 1986 e che torna in libreria, in parte rivista e con una nuova introduzione.
Da Cielo d’Alcamo a Cesare Zavattini il libro suggerisce un percorso sulle tracce della lirica erotica italiana: le pastorelle di Marino e le favolose isole incantate di Tasso; i versi sconvenienti di un solitamente impettito Alfieri e le più note rime di Porta; i saporiti e irrispettosi canti di Belli.
“Il sesso rimane una faccenda abbastanza misteriosa”, spiega Barbolini. “È il chiodo fisso che alimenta tanto la ‘passion predominante’ del Don Giovanni di Da Ponte-Mozart quanto il “pensiero dominante” del Poeta di Recanati, ma ridotto all’osso trova la sua sintesi forse più precisa nel cartesiano “coito ergo sum” di un freddurista implacabile come Marcello Marchesi, che da autentico umorista sapeva guardare gli umani (incluso sé stesso) come farebbero i marziani, e non poteva evitare di trovarli un po’ ridicoli”.
Guido Almansi (1931-2001), anglista, scrittore e traduttore, è stato docente di Letteratura inglese a Glasgow, Canterbury, Dublino e Norwich. Critico letterario del quotidiano la Repubblica e recensore teatrale di Panorama, si è occupato di temi poco frequentati come l’osceno, la parodia, l’erotismo, l’ironia e il sogno.
Roberto Barbolini ha lavorato con Giovanni Arpino al Giornale di Montanelli, è stato critico teatrale di Panorama e ha collaborato a QN-Quotidiano nazionale, Tuttolibri e al Domenicale del Sole 24 ore. Con Bibliotheka ha pubblicato Il detective difettoso. Ritorno al futuro per il romanzo poliziesco (2024) e La strada fantasma (2025).
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