Andrea Ravazzini “Naufragi di paesaggi interni. Frammenti”, presentazione

Edizioni Gruppo Sigem

Descrizione

Indelebilmente posata nel corso di lunghi anni dalle forme mutevoli, la parola viva e lucente ha sorvolato densi paesaggi interiori, maree polifoniche, radure adombrate, in un farsi e disfarsi ininterrotto a cavallo della trama frastagliata in cui si dipana lento, lento, il silente cammino in cui naufraga – di attimo in attimo – il destino fugace del canto del tempo. I frammenti raccolti nel corso di quest’opera ne sono una voce singolare, insatura, che narra una semplice storia contornata da un inizio e da una fine irripetibilmente mai tali, ma adornata di sguardi velati che si librano su ali d’altrove.

Una raccolta dal 1997 al 2021: alcuni stralci

Balaustra

All’imbrunir

della vita,

mi siedo

sulla

balaustra

d’infinito.

Luna traversa

Luce traballante,

pensieri scarni,

ove soggiace un cuore stanco

che su carta

riposa e riposa

in un tiepido nulla

che fu stanotte;

pulsa e risorge

ad ogni barlume di sogno

ch’affaccia

cauto.

Salvezza

Quieto porto

a cui attraccare,

viandante d’acque agitate,

ove ormeggiar le rugginose ossa,

e calar il capo

nel faro della solitudine

che luce poesie nell’animo mio,

assorto e inondato

in tempeste elevate,

roboanti morse

d’un cuore in sussulto.

Andrea Ravazzini vive tra Modena e Corlo, una frazione del Comune di Formigine(MO). Da sempre appassionato di letteratura, avido lettore e instancabile viandante nel mondo dei libri, lavora per il Centro di Solidarietà di Reggio Emilia Onlus, sul territorio reggiano, nell’area Dipendenze Patologiche, in una struttura residenziale. Ha pubblicato nel 2022 un saggio di tipo psicologico sulle dipendenze patologiche (“Addiction. Attaccamento, disconnessioni e fattori evolutivo-relazionali”, casa editrice Kimerik, Patti) ed è in fase di lavorazione presso la stessa casa editrice in vista di una prossima pubblicazione un saggio sui disturbi alimentari maschili. A livello locale ha collaborato con contributi personali ad alcune opere autoedite dell’artista modenese Gianni Martini.