
[…]Roberto Danovaro ci accompagna in un viaggio tra le sfide e le opportunità del restauro ecologico, analizzando le tecniche più avanzate e i successi già ottenuti. Curare la natura non è solo un dovere etico, ma un investimento concreto: per ogni euro speso nel restauro degli ecosistemi, se ne generano almeno quattro in benefici economici, oltre a migliorare la salute pubblica e a ridurre i costi della crisi climatica. Riparare i danni inflitti all’ambiente è la sfida del nostro tempo e segnerà il confine tra chi saprà costruire un futuro sostenibile e chi sarà costretto a subirne le conseguenze.(Edizioni Ambiente)
Restaurare la natura è sicuramente la sfida del nostro tempo: non basta più proteggere o interrompere la cultura dello sfruttamento delle risorse naturali occorre un intervento più completo e complesso, un vero restauro ecologico. Proprio per questo è una sfida e non solo perché il restauro è costoso ma soprattutto perché scienza, politica e azione collettiva devono convergere petr affrontare la crisi ecologica in cui versa la natura e restituirle quindi il suo perduto equilibrio.
Si può fare, così afferma lo studioso in questo suo importante lavoro, rigoroso ma anche divulgativo. Anzi afferma che si debba fare proprio perché l’inazione sarebbe molto più dispendiosa. Gli ecosistemi restaurati infatti ritroverebbero la loro struttura, tornerebbero stabili e la curva di estinzione della biodiversità si interromperebbe: una terapia intensiva quindi per un malato cronico e di molte gravi malattie, in un ritrovato rapporto, sano e interferente positivamente, tra mondi coesistenti, tra umano e non.
Un testo che apre alla speranza di poter fattivamente intervenire e risolvere nel tempo una crisi ecologica annosa e conseguentemente costosa per le sue conseguenze anche sulla salute. Un testo diverso, per questo sicuramente più coinvolgente proprio perché fornisce esempi chiari su come operare.
Roberto Donovaro è ecologo e docente di Marine Ecosystem Restoration nel master internazionale IMBRSea all’Università Politecnica delle Marche. Ha contribuito alla creazione del primo corso di laurea in Sostenibilità ambientale in Italia ed è stato presidente di diversi enti di ricerca e società scientifiche, tra cui la Società italiana di ecologia, la Società italiana di limnologia e oceanografia e la Stazione zoologica Anton Dohrn. Membro dell’Accademia europea delle scienze e dell’Inspiration board di Slow Food, presiede il Consiglio scientifico del WWF Italia e la Fondazione “Patto con il mare per la Terra”. Ha guidato oltre 30 spedizioni scientifiche in tutto il mondo, coordinato numerosi progetti europei sul restauro degli ecosistemi marini e pubblicato oltre 500 lavori scientifici e divulgativi. ExpertScape lo ha riconosciuto come lo scienziato più influente al mondo fra gli esperti di oceani e mari per il decennio 2010-2020.(da Edizioni Ambiente Autore)