Dorothea Burato “Emilio Federico Schubert”, presentazione

Il volume è l’esito di una approfondita ricerca sulla figura dello stilista di origini napoletane attivo a Roma a partire dagli anni Quaranta.

Emilio Federico Schuberth si impone sul territorio nazionale e internazionale grazie soprattutto al sapiente uso di strategie di promozione del suo marchio attraverso il medium cinematografico e quello televisivo. Nel panorama della moda italiana, che si afferma a partire dal dopoguerra, Schuberth rappresenta una voce fuori dagli schemi: il suo atelier è stato una tappa obbligata per le dive del cinema, le soubrette del varietà e le donne più eleganti del jet set internazionale.( da Electa Editore)

Nato a Napoli nel 1904 si trasferì a Roma; dopo aver lavorato come apprendista in sartoria e modisteria nel 1940 aprì un proprio atelier.

Dorothea Burato ha ricostruito la biografia e l’attività dello stilista attraverso uno studio attento e una ricerca incentrati sul materiale che le di lui figlie hanno donato al centro Studi  e archivio della comunicazione (CSAC) dell’Università di Parma.

Una figura importante quella di Schubert e nel panorama della Moda ma anche nella sfera delle comunicazioni in genere, cinema, televisione, spettacolo nei due decenni di attività.

Il testo, come si legge nella presentazione della casa Editrice Electa si compone di quattro sezioni:

“quattro macro-sezioni: la prima è dedicata alla biografia del sarto, fino ad oggi poco indagata; la seconda alla ricognizione del proficuo rapporto che Schuberth ha instaurato con il mondo del cinema in venti anni di attività, dalla partecipazione come attore in alcuni film, alla promozione del proprio marchio grazie alle più famose dive del cinema; la terza si focalizza sul lavoro di Schuberth come stilista al servizio del grande schermo; la quarta sezione è dedicata alle esperienze nell’ambito radiotelevisivo e all’uso strategico che lo stilista fa del neonato medium televisivo promuovendo le sue creazioni anche al pubblico di massa. Chiude il volume l’analisi del filmato promozionale Vedette 444, brillante analogia tra la creazione di moda e l’industria meccanica cui prende parte anche Schuberth”

Tra le donne frequentatrici dell’atelier si annoverano oltre alla bella Soraya, Bette Davis, Gloria Swanson, senza dimenticare  la Sofia nazionale e la Lollobrigida.

Dorothea Burato è Assegnista di ricerca presso l’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”. Ha conseguito il dottorato di ricerca in “Scienze filologico-letterarie, storico-filosofiche e artistiche” presso l’Università di Parma con un progetto sullo stilista Emilio Schuberth e le sue relazioni con il cinema e la televisione italiana nel secondo dopoguerra. I suoi ambiti di ricerca si focalizzano sui rapporti tra moda e cinema, moda e televisione e sulla storia della critica italiana. È  journal manager della rivista accademica “Cinergie – Il cinema e le altre arti”.(da La Consulta Universitaria del Cinema)