Gianluigi Gherzi “Alfabeti della gioia”, Anima Mundi Edizioni

Nota introduttiva di Franco Arminio

Pagine 80, prezzo 12 euro

Anima Mundi Edizioni 

Lascia che il rosso

della facciata di una casa

ti sia d’augurio

per tutto il giorno

e che il primo volto

incontrato per strada

sia per te un romanzo

di domande

Dopo il successo del libro Ti aspetto nella mia casa a disordinare (AnimaMundi, 2019) Gianluigi Gherzi torna con una nuova raccolta di poesie. Alfabeti della gioia è un libro che parla e canta le dimensioni della gioia, del corpo, della felicità. Le canta senza ignorare, ma, anzi, in continuo dialogo con il grigio che sta attorno. Un canto che è un invito all’azione, alla creazione di destini, personali e collettivi. Il libro indaga le dimensioni della felicità possibile, dell’amore che pervade certi gesti, la meraviglia dell’attenzione alle cose, la gioia dell’imboccare sentieri sconosciuti, lo stupore della memoria come forza che riempie e riesplode nel presente, il ruolo della poesia, dei libri, nell’essere indicatori di rotte e cammini.

Gianluigi Gherzi è scrittore, attore, regista teatrale. Ha recitato e diretto spettacoli per alcuni dei più importanti gruppi italiani di teatro di ricerca. Come scrittore ha pubblicato i romanzi Tuani, Pacha della strada, Atlante della città fragile per l’editore Sensibili alle foglie. Come poeta ha pubblicato i libri A cosa serve la poesia – Canti per la vita quotidiana (Sensibili alle Foglie) e Ti aspetto nella mia casa a disordinare (AnimaMundi, 2019). Nel 2020, insieme a Cristiano Sormani Valli, ha scritto A che pagina è la nostra fortuna? (AnimaMundi, 2020).

Luigi Cristiano, Gianni De Martino “Viaggi e profumi”

 Alla scoperta degli aromi del mondo naturale nei paesi delle essenze

in libreria il 12 agosto

pagine 216, prezzo 14 euro

 Anima Mundi Edizioni

“Il profumo segnala quello che vogliamo essere, e collocandosi alla confluenza della biologia, della storia, della geografia e persino della linguistica, rivela le nostre attrazioni culturali.”

In viaggio. Alla scoperta dei profumi del mondo e alla ricerca di sensazioni e immagini olfattive, gli autori di questo libro hanno “messo il naso” in casa d’altri, gustando gli aromi dei principali paesi produttori di piante da profumo: spinti dall’interesse, uno come erborista compositore di fragranze e l’altro come studioso di antropologia sensoriale, per le piante aromatiche, le migliori basi naturali per creare profumi. Dalla quasi desertica vallata marocchina del Dades all’umida foresta messicana dove cresce la vaniglia, dai cieli azzurri della macchia mediterranea alle strade notturne di Istanbul e alle Medine delle città arabe dove spezie e incenso si confondono nella calca dei suq, il cammino è intessuto di sensazioni in movimento: colori, odori, incontri che per un istante hanno risvegliato i sensi, nutrito la loro immaginazione e apportato nuove conoscenze. Perché viaggiare non è solo vedere. Il libro che ne risulta è un primo contributo per una geografia dei profumi, con l’aggiunta di due capitoli – sui profumi della Bibbia e i balsami della Pompei antica – che sono viaggi nel tempo, all’origine dell’arte profumiera e della sua storia.

Luigi Cristiano, nato a Torre Annunziata, vive e lavora tra Milano e Marrakech come erborista, fitopreparatore e creatore di profumi. È redattore della rivista “Erboristeria Domani” e autore di La nota gradevole. Storia naturale del profumo (Studio Edizioni, 2001). Ha pubblicato Prontuario per il corretto uso delle Piante Officinali (2008) e Piante cosmetiche (2011).

Gianni De Martino, giornalista e scrittore, è autore di numerosi libri, tra cui Hotel Oasis (Mondadori, 1988), Hotel Oasis & Regraga (Zoe, 2001), Odori (Apogeo, 2006), Voglio vedere Dio in faccia. FramMenti della prima controcultura (Agenzia X, 2019) e Addio a Mogador (Booksprint, 2020).

Roberta Castoldi “La formula dell’orizzonte” , Anima Mundi Edizioni

Collana cantus firmus diretta da Franca Mancinelli e Rossana Abis

 pagine 136, prezzo 13 euro, con fotografie dell’artista corso Dominique Degli Esposti, Anima Mundi Edizioni

Limite definito e vaghezza infinitesimale

presenza indissolubilmente legata alla mia

percezione e lontananza più remota

promessa di un arrivo e irraggiungibilità

consolazione e esercizio di assenza

limite del presente e slancio aperto al futuro.

                                            Roberta Castoldi

Dopo quindici anni di silenzio, torna in libreria una delle voci più originali e nitide della poesia contemporanea italiana, quella di Roberta Castoldi. La formula dell’orizzonte è legato a un tempo e un luogo – l’estate, un’isola del Mediterraneo – e a una condizione dell’anima a cui si accede per un forte innamoramento che produce perdita, svista e dimenticanza. Il libro contiene la silloge omonima, dettata dall’intuizione dell’orizzonte, punto di arrivo e luogo irraggiungibile, consolazione dello sguardo e esercizio di assenza, e l’esordio poetico dell’autrice, La scomparsa, edito nel ’99 con un’introduzione di Franco Loi e ora arricchito da sette testi precedentemente esclusi. “Se mi penso / è lasciarmi spopolata . / Un esercito disarmato da uccelli”, scrive l’autrice, lasciando che il proprio io si apra a una forma di primordiale e plurale presenza.

L’autrice: Roberta Castoldi (1971) è poetessa e musicista. Si occupa di progetti in ambito culturale e scolastico. La scomparsa è il suo primo libro di versi, pubblicato nel 1999 con una prefazione di Franco Loi. Nel 2007 è uscito Il bianco e la conversazione (Marietti). Sue poesie sono apparse nelle antologie I poeti di vent’anni a cura di Mario Santagostini e Maurizio Cucchi (La Stampa, 2000), Melodie della terra. Novecento e natura, a cura di Plinio Perilli (Crocetti, 1998) e nelle riviste PoesiaIntersezioni (Il Mulino) e PantaEditoria a cura di Elisabetta Sgarbi e Laura Lepri. Ha curato per Einaudi Il libro di Morgan (2015) e tradotto saggi di filosofi francesi contemporanei come Baldine Saint-Girons e Jean-Jacques Wunenburger. Collabora con la rivista online Alberoni Magazine e con il mensile LEI Style, per cui cura la rubrica Corpo di Bacco: l’arte dell’incantamento. Come violoncellista ha lavorato con molti artisti italiani e stranieri tra cui Afterhours, Bluvertigo, David Byrne, John Parish, Cesare Basile, Soledonna, Cristina Donà.

La Quarta di copertina

Raffaele Mantegazza “Fuga”, Anima Mundi Edizioni

Collana: Vocabolario dell’arca* | 5/ formato: 10×20,5 cm; pagine: 80, prezzo: 10 euro
ANIMA MUNDI EDIZIONI

“Al di qua, al di là, oltre il tempo ci sono dunque la fantasia, l’estasi, l’immaginazione: la creatività è una delle più potenti forme di fuga di cui l’essere umano dispone.” 

Fuggire è un comportamento considerato poco eroico, addirittura vile, eppure in realtà di tratta di un meccanismo evolutivo straordinario, che può permettere la sopravvivenza a questo fragile e inerme essere umano. La fuga può essere un momento di crescita e di maturazione; ma fuggire da dove? E per dove? Con quali mezzi? Insieme a chi? Elogiare la fuga non basta: esiste una fuga vile che lascia persone inermi in pericolo e una fuga razionale che è l’unica via di salvezza. Ed esistono potenti fughe metaforiche nell’arte, nella cultura, e anche fughe nella follia. Proviamo a fuggire insieme in un percorso che ci porti nel cuore di questo comportamento così umano.

Un percorso nel quale si incontrano serie tv e racconti di James Joyce, film di fantascienza e canzone d’autore, riferimenti biblici e il teatro di Bertolt Brecht, Calvino e Prévert, Fromm e Canetti, la Scuola di Francoforte e Philip K. Dick, Gianni Rodari e Meister Eckhart, e altre e altri ancora.

Raffaele MANTEGAZZA è nato a Como e vive ad Arcore (MB). È professore associato di scienze pedagogiche presso il Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi Milano Bicocca. Oltre alla militanza politica diretta ha elaborato una ricerca che si interroga attorno alle categorie di una possibile pedagogia della resistenza nei confronti di ogni tipo di dominio e di arroganza del potere. Ha sempre praticato, nella sua attività professionale e culturale, l’attenzione alle diverse forme del sapere e dell’espressione umana, dalla pedagogia ai comics, dalla fantascienza alla sapienza biblica, dalla filosofia alla canzone d’autore. Ne sono testimonianza le sue numerosissime pubblicazioni, tra le quali ricordiamo: L’educattore. Manuale di formazione teatrale per educatori (La Meridiana, 2021), Imparare a resistere. Per una pedagogia della resistenza (Mimesis, 2021), Narrare la fine (Castelvecchi, 2018), Oceani di silenzio. Tracce educative dalla mistica cristiana: Eckjart, Porete, Silesius (Elledici, 2013), Educare (con) gli alieni. Manuale di pedagogia per l’anno 2219 (Castelvecchi, 2019), Sono solo un ragazzo. Figure giovanili nella Bibbia (EDB, 2017).

*La collana: Il Vocabolario dell’arca nasce da un progetto dell’associazione culturale RETE di Cooperazione Educativa – C’è speranza se accade @ con l’intento di scandagliare a fondo parole ricche di potenzialità generative per poi riempirle di senso e, grazie a un’alleanza con il reale, salvarle dal diluvio.

Alida Airaghi “Consacrazione dell’istante”, postfazione di Dino Villatico, Anima Mundi Edizioni

collana: scrittura nuda | 18, formato: 12×20,5 cm – brossura cucita, pagine: 112, prezzo 12 euro

Anima Mundi Edizioni 

“Qualsiasi momento si ribella;

anche il più insignificante è sovversivo,

dichiara guerra al nulla

e al sempre, è vivo,

arrogante e fiero

della sua unicità: pronto a sparire,

ma attento a sé, presente.

L’istante, il vero.”

Alida Airaghi

Alida Airaghi, in questa nuova raccolta di poesie, riflette con pacata trasparenza sull’intensità di ogni momento che ci troviamo a vivere, nella sua imprescindibile unicità e bellezza. Il tempo, quindi, con tutto ciò che include ed esclude, tra il già stato e il non ancora: i mesi che scorrono differenziandosi climaticamente e caratterialmente, gli squarci improvvisi e le coperture delle nuvole che accompagnano ombre e luci dell’esistere.

Alida Airaghi è nata a Verona nel 1953 e risiede a Garda. Dopo la laurea in lettere classiche a Milano, è vissuta e ha insegnato a Zurigo per il Ministero degli Affari Esteri dal 1978 al 1992. Collabora a diverse riviste, quotidiani e blog italiani e svizzeri. Tra i suoi volumi di poesie: Il silenzio e le voci (Nomos 2011), Elegie del risveglio (Sigismundus 2016), Omaggi (Einaudi 2017), L’attesa (Marco Saya 2018). In prosa ha pubblicato tre libri di racconti e due romanzi brevi. Ha partecipato a due antologie einaudiane, Nuovi poeti italiani 3, a cura di Walter Siti (1984), e Nuovi poeti italiani 6, a cura di Giovanna Rosadini (2012).

Maria Dek “Camminando nel bosco”, AnimaMundi Edizioni

Prezzo: 18 euro

Tradotto da Franca Mancinelli

Età di lettura dai 4 anni

Alcune delle illustrazioni del libro


«Nella foresta ci sono pietre rotonde e pigne da raccogliere. Fiori per fare un bouquet. Un giorno ho persino trovato un nido e una piuma di uccello, ma il mio tesoro migliore è una coda di lucertola. Guarda! Un piccolo cervo che scompare dietro un faggio.»

Maria Dek

Camminando nel bosco è uno straordinario invito a scoprire la natura come luogo sia per il gioco immaginativo che per la contemplazione. La foresta prende vita in tutta la sua misteriosa bellezza nelle affascinanti immagini ad acquerello e nel testo poetico di Maria Dek. Un libro come una passeggiata per risvegliare i sensi. Un piccolo pezzo di foresta da avere con te.

Maria Dek (1989) vive e lavora nel parco nazionale di Białowieża (Polonia), nella più antica foresta d’Europa. Si è formata all’Accademia di Belle Arti di Varsavia e all’Università delle Arti di Londra. I suoi libri illustrati sono stati tradotti in cinque lingue e hanno ricevuto importanti riconoscimenti. Conduce laboratori di illustrazione per bambini in tutta Europa. Tra i suoi libri: En Forêt (2016), Quand Je Serai Grand (2016), La Souris Qui Voulait Faire une Omelette di Davide Calì (2017), Mais où a filé Malo la Musaraigne? (2018), Voilà la Pluie (2018).