Almudena Grandes “La figlia ideale” presentazione

Tre voci narranti: un medico psichiatra Germán Velazquez Martín, Maria un’infermiera ausiliaria, la paziente, Doña Aurora Rodríguez Carballeira, chiusa nel manicomio femminile di Cienpozuelos a poca distanza da Madrid.   Ambientato a metà degli anni ’50 e più precisamente tra il ’54 e il ’56, l’autrice costruisce il romanzo sulla base di un fatto realmente accaduto e la tragica storia della protagonista, Doña Aurora Rodríguez Carballeira,  che nel 1933 aveva ucciso la figlia Hildegart.

L’autrice racconta la Spagna franchista in vari romanzi, come in questo ultimo, il peso della dittatura e il rigido cattolicesimo imposto, che diventano un giogo opprimente per gli spagnoli sui quali le atrocità del regime hanno lasciato segni profondi, determinati dalla paura e dall’indebolimento di ogni volontà personale, per piegarli all’obbedienza, chiudendoli in una gabbia, come può essere un manicomio. Eppure in questa tragica situazione è possibile si accenda anche la speranza.

La trama: da Guanda editore

Nel 1954 Germán Velazquez Martín decide di tornare a casa. Aveva lasciato la ­Spagna un attimo prima della caduta della Repubblica grazie all’aiuto del padre, illustre psichiatra perseguitato dai franchisti. Negli anni dell’esilio in Svizzera, Germán si è laureato e in seguito ha condotto una importante sperimentazione su un nuovo farmaco. Per questo gli hanno offerto un posto nel manicomio femminile di Ciempo­zuelos, vicino a ­Madrid, dove ritrova Aurora Rodríguez Carballeira, che era stata la più enigmatica fra le pazienti di suo padre. Colta e intelligentissima, Aurora era affetta da una grave forma di paranoia che ­l’aveva condotta a compiere il più atroce dei gesti.  […] Gli anni Cinquanta in Spagna furono anni ingrati, in cui tutto era peccato e peccare era reato: una realtà cupa, asfissiante, su cui Almudena Grandes apre uno squarcio, raccontando la storia di un uomo e di una donna che hanno avuto il coraggio di opporsi alla dittatura – anche dei sentimenti – che strangolava il paese.

Brevi note biografiche

Scrittrice spagnola,  ha pubblicato il suo primo romanzo Le età di Lulù, (1989) da cui  è stato tratto l’omonimo film diretto da Bigas Luna come nel 1995 da Malena un nome da Tango, di Gerardo Herrero. Tra i suoi scritti  Gli anni difficili (2003) e Troppo amore (2004) tradotti e pubblicati per la casa editrice Guanda. Sempre per questa casa editrice Cuore di ghiaccio (2008), Inés e l’allegria (2011) e La figlia ideale (2020).