Gustavo Vitali “Il Signore di notte. Un giallo nella Venezia del 1605”

Dalla Prefazione di Irene Lodrini

“Mi piace assai riandare con la mente a Venezia, a quella grande realtà sorta dal grembo del mare come Pallade dal cervello di Giove. (Johann Wolfgang von Goethe)

Come si può conoscere una città? Bisogna viverla.

È Venezia la vera protagonista del romanzo Il Signore di Notte, e il lettore vive e impara a conoscere luci e ombre di questa città attraverso l’abile narrazione che lo trasporta nell’esistenza frenetica della Serenissima.

Un giallo storico, Il Signore di Notte, che fa dell’ambientazione il suo punto di forza e il perno attorno al quale si svolge la vicenda.

Siamo nei primi anni del Seicento, la città dei Dogi è una tavolozza di colori e sfumature che l’autore mostra al lettore accompagnandolo tra canali e vicoli, tra palazzi e isole, tra ricchi ricevimenti e feste sontuose, tra bische e locande malfamate. Colui che ci porta all’interno di questo mondo è Francesco Barbarigo, Signore di Notte al Criminal. Figura realmente esistita, nella quale l’autore si è imbattuto nel corso delle sue appassionate ricerche storiche, il Barbarigo è un personaggio dalla personalità controversa e di difficile interpretazione.

Nonostante i suoi umori altalenanti e il suo fare indeciso, c’è una costante nella sua esistenza: l’amore per la sua città.
Il Signore di Notte non è solo la storia di un’investigazione e la ricerca di un assassino, ma anche un viaggio. Un viaggio introspettivo all’interno della psiche del protagonista e un viaggio tra calli e canali, in una città che sta attraversando un periodo storico particolare, sulla soglia della decadenza.

Un plauso all’autore per la passione e l’amore che trasuda dalle pagine del libro, mostrando agli occhi di chi legge la vera essenza di una città gloriosa, Venezia.

Per saperne di più:

sito ufficiale

Giacomo Pierini “In prima fila non sempre si vede bene” Presentazione sabato 3 ottobre

La Presentazione Sabato 3 alla libreria Marabuk 

 

 

 

 

 

 

La storia si svolge nel centro storico di Firenze a metà luglio, tutto nell’arco di una settimana. Un Architetto, appena passata la cinquantina, annoiato, appassionato di telefilm gialli si siede ogni
mattina in uno storico caffè fiorentino. Un paio di volte la settimana fa quello che chiama il Facebook dal vivo: individua per gioco, senza altri fini, una persona e la segue per vedere cosa faccia. Come sul social network, ma qui in un mondo reale, dal vivo appunto. Quel lunedì vede una bella donna, elegante, e decide di seguirla; coincidenze, consigli di amici, supposizioni lo portano sulla pista di un furto di quadri famosi… forse.
Un giallo armonioso e coinvolgente dalla scrittura che cattura l’attenzione: fluida e naturale rifinisce con precisione la storia e la colora con personaggi ben rappresentati e caratteristici. Tante le influenze dell’ambiente tipico toscano, dal sarcasmo pungente alle descrizioni di posti e locali che non sfuggiranno agli amanti della città dantesca. La storia sviluppa molti interrogativi e l’ottimo ritmo narrativo sostiene una trama coesa e logica. (da La Caravella Editrice)

A questo link la video-trama

 

e anche alcune brevi note biografiche:

Giacomo Pierini Fiorentino, 1970. Laurea e dottorato in Storia contemporanea ha sempre lavorato nell’editoria in Italia e Spagna. Attualmente è Direttore marketing internazionale di una casa editrice.

 

Otello Marcacci “Tempi supplementari”, la quarta di copertina e alcuni stralci

In libreria dal 25 marzo
Alcuni stralci
I giorni seguenti furono frenetici ed estenuanti. Ci demmo sotto con gli allenamenti perché mancavano solo due settimane alla partita, ma c’era anche da seguire la classica routine della colonia e le attività sulla spiaggia, così che, quando arrivavamo a sera, eravamo distrutti fisicamente. Fu un periodo di grande impegno e autodisciplina. Tutti evitavamo di mangiare dolci, persino Ramon e Cristiano, che erano i due che facevano più fatica a starci lontano. Ci svegliavamo presto e andavamo a correre intorno al grande edificio fino a sentire i polmoni che bruciavano e i nostri corpi che pulsavano energia. C’erano una tale sicurezza e bellezza particolari in quella follia, che come per magia ci sembrava possibile davvero ogni cosa. Sentivamo la smania di spingerci fino al limite delle nostre possibilità e anche oltre, perché, anche se nessuno lo avrebbe mai ammesso, in fondo speravamo in una vittoria. Ci pareva di galleggiare come se una zattera invisibile ci tenesse sollevati da terra. Il nostro entusiasmo ben presto contagiò anche gli altri bambini della colonia. Non c’era angolo dentro la pineta dove non si parlasse della sfida che avevamo lanciato. Forse eravamo del tutto incoscienti o forse seguivamo un istinto tratto da libri di scienze naturali che ancora non avevamo mai aperto. Tranne Marco e forse un po’ Paolo, eravamo tutti senza tecnica di base; ma che cos’è la tecnica se non assenza di passione? E noi di quella ne avevamo da vendere. 
 
L’ultima sera che trascorremmo in colonia, con il rientro in città ormai alle porte e la partita dietro l’angolo, dopo un’altra giornata di allenamenti convulsi nei quali avevamo provato schemi avveniristici, cominciarono ad affiorare i primi dubbi e le prime crepe. «Ma se perdiamo, anche Ilenia e Rosy saranno costrette a correre nude?» chiese Bernardino. Che non fosse dell’umore giusto l’avevo capito vedendolo mangiare la verdura poco prima senza lamentarsi. Se l’era inghiottita lento come un ruminante e mi ero quasi ipnotizzato nell’osservarlo. Eravamo nel tavolo in fondo al refettorio, quello che dà sul lato ovest della colonia. «Non perderemo» disse Marco Cappelli sorridendo. Il viso di Bernardino si afflosciò, appoggiò le mani sul tavolo per alzarsi, lentamente i suoi lineamenti si ricomposero, drizzò la testa. «Sì, ma metti che succeda?» Il mondo fuori era un pubblico in attesa di uno spettacolo. Per quanto avesse chiaro che in panchina c’eravamo noi a tenergli la mano, l’idea della sconfitta gli incuteva timore. E non era l’unico. «Non lo farò» disse ancora, «perché non hanno alcun diritto di umiliarci». Paolo si aggrappò al mio braccio e cercò di scuotermi. «Se perdiamo ti piglio a calci in culo per l’eternità». 
Otello Marcacci
E anche:

Ninetta Pierangeli “Il castello di Baux” presentazione

Autore Ninetta Pierangeli

Titolo Il castello di Baux

Editore Scatole Parlanti, Viterbo 2019

N. pag. 205

ISBN 878-88-3281-242-8

Costo euro 15,00

Il castello di Baux  è un romanzo con più trame, più tempi, più linguaggi. Nel 2015, nel castello di Baux, in Provenza, viene allestita una mostra in cui, tramite l’audioguida, gli oggetti parlano e raccontano dei loro antichi proprietari e delle loro storie leggendarie. Il protagonista del romanzo è, Bertrand Beçancourt, un nerd disoccupato, solitario e balbuziente. 

Tutto inizia con i Pink Floyd alla radiosveglia:How I wish, how I wish you were here”… ma… ma you chi? Per­ché aveva messo la radiosveglia?

Recandosi due volte a visitare la mostra del castello, tra corazze, bandiere, armi e strumenti musicali medievali, Bertrand scoprirà la riposta all’incipit del romanzo, sarà investito da una missione da compiere e ritroverà un antico amore.

Ninetta Pierangeli

Notizie sull’autore:

Ninetta Pierangeli è un’insegnante di lettere e una scrittrice. Ha pubblicato diverse opere per bambini e ragazzi: Il tempo degli animali felici (Nicola Calabria Editore, 2006), Le avventure di Agostino il millepiedi (Edigiò, 2007), Il bar del porcospino (Edigiò, 2009), I colori del Natale (Nicodemo edizioni, 2009), Fiabe al personal computer (Edilet, 2011), Le pantere colorate (Edigiò, 2011), Lo zainetto (Bastogi, 2012), Il piccolo Gaio. Storia fantastica di Giulio Cesare (Edigiò, 2013), La laguna incantata (Edigiò, 2017). Negli ultimi anni sono usciti anche tre romanzi per un pubblico “grande”: Asperger (Lepisma, 2015), L’immagine misteriosa (Alter Ego, 2016), Bella ciao (Alter Ego, 2017).

Il castello di Baux è disponibile su:

https://www.scatoleparlanti.it/prodotto/il-castello-di-baux/

https://www.ibs.it/castello-di-baux-libro-ninetta-pierangeli/e/9788832812428

 

Giovanni Neri “Capraia Akbar” CTL Editore Livorno

Un gruppo di terroristi islamici nascosto a Capraia, un attentato destinato a scuotere il mondo, un vecchio maresciallo dei carabinieri vicino alla pensione, un’isola che annega nel buio e nel gelo di una notte di pioggia torrenziale. A metà strada tra il romanzo e la cronaca, Capraia Akbar racconta quello che potrebbe succedere dopo la sconfitta di Isis in Medio Oriente e l’ondata di attentati dei lupi solitari in Europa.  Serrato come un giallo, spietato come un pulp, Capraia Akbar vi terrà avvinti fino all’ultima pagina  con un finale a sorpresa che non potevate immaginare.
Notizie biografiche
Giovanni Neri è giornalista professionista, scrittore e social media maker. Laureato in Storia Militare all’Università di Pisa, nella sua lunga carriera si è occupato come inviato per quotidiani, settimanali e mensili di terrorismo italiano e islamico e di grandi  storie come il Mostro di Firenze, il naufragio del Moby Prince, l’Anonima Sequestri e il terremoto dell’Irpinia. Appassionato viaggiatore e gastronomo ha scritto  anche  di argomenti di carattere ambientale, turistico, culturale e militare. Ufficiale superiore della Riserva Selezionata dell’Esercito Italiano ha compiuto in questa veste missioni all’estero e in Patria. Ambientalista ante litteram ha ricoperto il ruolo di coordinatore delle Guardie Ambientali Volontarie (Gav) della Toscana.

Giovanni Neri

Maurizio Gramolini “La grande casa bianca”

 

Il romanzo, ambientato in un lasso di tempo che va dall’epoca etrusca ai giorni nostri, racconta la storia di un luogo leggendario, in Toscana, che consente il passaggio delle anime dei morti. Il flusso si blocca e la famiglia residente sul colle in questione rischia di subirne le conseguenze. Sarà necessario un viaggio in un’altra dimensione, coadiuvato dall’intervento di un potente medium e un estremo sacrificio per tentare di chiudere il varco tra la terra dei morti e quella dei vivi.

Dalla Quarta di copertina:

Una grande casa sulla sommità di un colle a picco sul mar Tirreno, teatro dell’epopea di una famiglia, custode inconsapevole dei segreti di un’antica leggenda, attraverso anni e generazioni, in una Toscana misteriosa e incantata.
Dall’Era degli Etruschi, un varco aperto per il passaggio delle anime dei morti…
Un potente medium che catalizzerà le forze nel tentativo di chiudere il varco.
Una lotta epica tra il Bene e il Male, al termine di un terribile viaggio in una dimensione parallela.
“…Colle Nitti, silenzioso custode di antichi segreti di vita e di morte.”

Chi è  Maurizio Gramolini

https://www.facebook.com/mauriziogramoliniautore/

Nasce a Milano nel 1958, razza mista tosco-marchigian-piemontese bordata di svizzero.
Da sempre grande lettore, afferma che scrivere lo ha sempre divertito, infatti, dalle elementari alle medie, i suoi temi venivano regolarmente pubblicati sui vari giornalini scolastici.
Al Liceo no, pare fosse antipatico all’insegnante d’italiano.
Ha tentato le prime pubblicazioni incoraggiato dalla moglie e, dopo che alcuni suoi racconti erano stati selezionati in qualche concorso letterario, ha ritenuto giusto fargliela pagare scrivendo un romanzo di cui lei è coprotagonista/ così impara.
Lavora in un’azienda televisiva occupandosi di tutt’altro che scrivere romanzi o qualsivoglia altro afflato artistico.
Appassionato e rumoroso strimpellatore di chitarra, ama l’hard rock e il rock blues anni ’70 al punto tale da aver costretto uno dei figli a imparare a suonare la batteria per mettere insieme una band ancora oggi in attività.

Maurizio Gramolini

Marco Faraò “Benedetta Maremma”

 

 

Notizie sull’autore

Marco Faraò, nasce a Roma nel 1976 e si appassiona alla scrittura nel 2010. Esordisce con l’opera “21 dicembre 2012, alla ricerca della verità” e ottiene un discreto successo vendendo oltre 150 copie, un buon risultato per un autore di self- publishing. L’esperienza lavorativa come Direttore dell’ex Seminario Vescovile di Massa Marittima (GR), lo porta ad interessarsi alla storia dei Santi locali. Decide così di comporre il suo nuovo saggio storico edito dalla casa editrice Sarnus di Firenze. L’associazione Odysseus, al corrente delle sue ricerche, nel 2014, lo convoca a Talamone (GR) per una conferenza sulla figura di San Bernardino da Siena, in qualità di studioso della materia.

Il saggio è frutto di lunghe ricerche sul campo, composte da indagini bibliografiche (sia su testi antichi che moderni) e documentazioni fotografiche dell’autore stesso che hanno permesso di fornire nuove ipotesi e risolvere alcune contraddizioni storiche.

L’obiettivo dello scritto è di colmare una lacuna nel campo culturale locale e religioso in un territorio che ha visto il passaggio di importanti personaggi come ad esempio San Bernardino da Siena e che meriterebbero la giusta valorizzazione, al fine di approfondire le vicende religiose e storiche di una parte così affascinante del nostro Paese.

Marco Faraò

…continua a leggere la presentazione di Marco Faraò

Claudio Piras Moreno “In fondo al mare la luna”

Claudio Piras Moreno:

“In fondo al mare la luna”

 

Sotto i raggi della luna si svolgono le vicende di due giovani in un piccolo paese di pescatori. La sua presenza o assenza non ha influenza soltanto sulle maree, sugli spostamenti dei pesci, ma sull’intero agire di quell’umanità a lei esposta. Essa è testimone silenzioso d’ogni cosa e sembra impallidire al cospetto dello sciagurato agire degli uomini. Adela, figlia di un pescatore imbarcato nel peschereccio più grande del paese, vive una vita innocente e priva di malizia e pudori. In una delle sue passeggiate notturne viene vista da Lorenzo farsi il bagno nuda in una caletta appartata. Adela diviene amica della luna e di Catalina, un’anziana del paese che ha avuto tanti figli da uomini diversi e la cui esistenza è segnata da un continuo trascinarsi nella miseria, tra abbandoni, lutti e malignità. Sempre scalza anche d’inverno, col suo parlare scurrile scandalizza l’intero paese, tranne Adela.
Nella vita della giovane è apparso Lorenzo, marinaio imbarcato sul peschereccio Mariposa. Tra loro si pongono numerosi ostacoli e incomprensioni, tra i ritmi febbrili della pesca, burrasche improvvise, la cattiveria della gente e violenze.

 

Claudio Piras Moreno

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