Pedro Salinas “Nella morte o nel bacio. Dieci poesie e due poemi”, Bibliotheka Edizioni

“NELLA MORTE O NEL BACIO”, NUOVA TRADUZIONE PER DIECI POESIE E DUE POEMI DELLO SPAGNOLO PEDRO SALINAS, CANTORE DELL’AMORE

Testo spagnolo a fronte per la traduzione di Miriam Bruni

Bibliotheka Edizioni

“Alzati e desidera con i piedi sicuri

quel che hai desiderato vacillante

già da molti anni solo col cuore.

Solo il tuo fare ti edifica o ti disfa;

non gli dei che fingono

tra le nubi un vago impero”.

Non esiste favola più bella – canta nelle sue liriche Pedro Salinas – di quella di un uomo che cammina verso la meta desiderata.  A volte si tratta di un treno, o di un negozio, o di un ballo di gala. Altre volte la meta è una persona. Poiché il poeta non porta orologi e sogna di trovare le giuste parole del suo canto, ama e continua ad amare anche quando gli altri dicono, guardando le date: “Aspetta, non è ancora ora, adesso dorme l’amore”. E quell’amore richiede tutto con eccesso: la luce, la vita, il mare. Ma tutto al plurale: le luci, le vite, i mari.
Dieci poesie e due poemi di Pedro Salinas, uno dei maggiori autori spagnoli del primo ‘900, vengono proposti, con il titolo Nella morte o nel bacio, dalle edizioni Bibliotheka nella nuova versione di Miriam Bruni (testo spagnolo a fronte).

I testi raccolti in questa selezione bilingue sono tratti dal volume Pedro Salinas – Poesías completas, Editorial Seix-Barral, Barcelona 1982.. I primi cinque sono contenuti ne “La voz a ti debida”, il poemario amoroso di Salinas certamente più noto al pubblico italiano. I secondi cinque in “Razón de amor”, la raccolta originariamente pubblicata nel 1936. I due ultimi in “Largo lamento”, il libro che chiude la trilogia d’amore di questo importante esponente della Generazione del ‘27.

Nato a Madrid nel 1891 e morto a Boston nel 1951, Pedro Salinas ha insegnato nelle Università di Siviglia e di Murcia e, dopo la fuga dal suo paese in seguito alla guerra civile, alla Johns Hopkins University di Baltimora. Il tema preferito della sua lirica è l’amore, indagato con minuziose indagini di natura psicologica. La traduzione è della bolognese Miriam Bruni, docente di Lingua e letteratura spagnola e autrice di poesie apparse in libri e riviste. Ha vinto il primo premio per la sezione Poesia al Concorso letterario Coop for Words (2017) e il primo premio sezione Poesia al Concorso Otto Milioni (2018).

Gino Scartaghiande “Sonetti d’amore per King-Kong”, Graphe.it Edizioni

Collana Le Mancuspie diretta da Antonio Bux

 pagine 112, 12 euro,

Graphe.it Edizioni 

Un poema d’amore e di morte,

di distacco e di riavvicinamento,

dove la grazia e l’abbandono

si plasmano vicendevolmente

Nel 1977 l’uscita di questo libro rappresentò un punto di rottura nella poesia italiana, data l’audacia espressiva di un poema multiforme che fu subito salutato da molti come un vero e proprio evento. Viene ora riproposta al pubblico l’opera forse dagli esiti più importanti di Gino Scartaghiande.
E non si tratta, per l’appunto, di una semplice operazione nostalgica o di un consolatorio omaggio tout court, ma di un vero e proprio riconoscere a questo lavoro una quanto mai attuale vitalità. Difatti, nei Sonetti d’amore per King-Kong, il lettore potrà incontrare una voce dal canto limpido che, seppur poggiando i suoi stilemi sulla lezione dei classici, diventa ancor più ultra contemporanea grazie alle suggestioni del particolare dettato poetico; così come altre volte un incedere più duro e slegato si vedrà aprire ai temi forti della raccolta con suggestioni sempre più imprevedibili.

GINO SCARTAGHIANDE (Cava de’ Tirreni, 1951), vive e lavora tra Roma e Salerno. Laureato in medicina, nel 1977 ha pubblicato Sonetti d’amore per King-Kong (Cooperativa Scrittori, Roma-Milano) a cui sono seguiti altri titoli. Sullo scorcio degli anni Settanta è stato tra i collaboratori di Prato pagano e tra i fondatori di Braci (1980-1984). Intenso il suo sodalizio d’arte e di vita con poeti e artisti operanti a Roma. Sue poesie sono state tradotte in più lingue.

Roberto Piumini “Il piegatore di lenzuoli” Marietti Editore

Nota di lettura di Milva Maria Cappellini

pagine 136 , 13 euro

Marietti Editore

Un uomo che di mestiere piega lenzuoli. Una mongolfiera che trasporta sapone e sale. Una valle vicino al Po dalla quale il profumo dei cembri risale i valloni fino alla Francia e all’Occitania. Il sale che matura in spuma nelle vasche di Trapani. Un uomo e una donna in una libreria, un boscaiolo costretto a trasformarsi in boia, un amore prodigioso e doloroso insieme in un giardino pieno di fiori. E una domanda: tornò, Teseo, ad Atene? Lasciò davvero, sugli scogli di Nasso, la malinconica Arianna? Dalla penna raffinata e sorprendente di Roberto Piumini, dieci poemi editi e inediti.

ROBERTO PIUMINI è tra i maggiori scrittori italiani. È stato insegnante, attore, burattinaio e ha scritto libri per ragazzi, testi poetici e romanzi. Ha tradotto i Sonetti e il Macbeth di Shakespeare, il Paradiso Perduto di Milton e l’Aulularia di Plauto. Con Marietti 1820 ha pubblicato Gli sguardi. Sette racconti sulla pittura (2019) e La barba del Manzoni (2020), disponibili anche in eBook.

MILVA MARIA CAPPELLINI ha curato edizioni di autori dell’Ottocento e del Novecento, tra i quali Gabriele d’Annunzio.