Lamberto Salucco “Altri quarantacinque assiomi cinici”, Edida

Edida

Dall’Introduzione

E rieccoci agli assiomi. Sono passati quasi cinque anni dal primo volume “Quarantotto assiomi cinici” scritto per festeggiare il mio 48° compleanno. Cinque anni possono essere un lasso di tempo brevissimo o lunghissimo: in questo caso è davvero incredibile cosa abbiamo visto succedere nel frattempo.

Riguardando a quel periodo viene da pensare che fosse un altro mondo. Pensateci: eravamo nel bel mezzo della pandemia, nessuno utilizzava l’intelligenza artificiale generativa, la geopolitica internazionale (e non solo in Ucraina e a Gaza) era completamente differente, c’era un altro Papa, in Italia (e non solo) c’era un altro Governo etc.

Giugno 2025: ho più o meno terminato a Firenze la fase preparatoria (sembra incredibile ma anche per scrivere un libercolo come questo c’è da studiare un monte) di questa nuova infornata di assiomi cinici e sono arrivato in Scozia per scrivere il testo definitivo. Non so di preciso quanto ci metterò ma credo di finire prima di agosto, vediamo. Ero sicuro che sarebbero stati al massimo 25 assiomi ma la cosa mi è un po’ sfuggita di mano.

Spero di riuscire a spiegare il senso (talvolta contorto) delle massime qui raccolte che spaziano arrogantemente su qualunque argomento: musica, politica, religione, tecnologia, comunicazione, psicologia, arte etc. Perché se devi recitare la parte del tuttologo, occorre farlo bene…

Stavolta però c’è una novità assoluta:Luciano Zella, col quale discuto da più di trent’anni degli argomenti trattati da queste roboanti frasi, ha accettato di contribuire con qualche proprio postulato. Sono davvero felice di ospitarlo in questo secondo libro.

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Ole Könnecke “Scava, spiana, costruisci. Piccole storie di grandi macchine”, Beisler

Traduzione di Chiara Belliti

Collana Libripinguino- Età 3-6

BEISLER

Dal 29 agosto

Con Scava, spiana, costruisci, Ole Könnecke ci sorprende ancora una volta. Disegni e parole si sposano alla perfezione, dando vita a un mondo, quello delle grandi macchine, in apparenza freddo e senza anima. Svelandone il cuore caldo tanto amato dai bambini e, perché no, anche dagli adulti.

Pale gommate, ribaltabili frontali, gru telescopiche e perfino mietitrici: queste grandi macchine suscitano un fascino misterioso e irresistibile nei bambini. In questo libro più unico che raro, per bellezza e argomento, Ole Könnecke torna bambino e si cimenta in una sorta di catalogo raccontato e illustrato, attraverso ministorie a doppia pagina, integrate con informazioni utili sulle macchine. Racconti carichi di ironia pungente e di meraviglia, per ridere e imparare seriamente. Così tante e così grandi macchine, e così tante idee sul loro fantasioso utilizzo: la signora Pecora, e anche il signor Lupo, e il signor Cervo e perfino la signora Gallina ne sanno parecchio più di noi. Un esempio: sapevate che per preparare l’impasto dei pancake con una betoniera servono esattamente 32.304 uova?

Ole Könnecke Laureato in letteratura tedesca, ora si dedica alla letteratura per bambini. Le sue opere hanno ricevuto prestigiosi premi in Germania ed è considerato uno degli autori che hanno modificato il linguaggio dell’illustrazione per l’infanzia. Dal 1990 ha illustrato oltre 40 libri per bambini, molti dei quali vincitori di prestigiosi premi internazionali.  Beisler Editore ha tradotto i suoi albi più celebri, tra i quali Dulcinea nel bosco stregatoA tutta musica!, la serie dedicata a Camillo, finalista al Premio Nati per Leggere 2014, Le Avventure di Lester e Bob, che ha conquistato nel 2016 il Premio Orbil e il Premio Scelte di Classe, Desperado (2020), Premio Andersen. Con Niente draghi per Celeste! Ole Könnecke ha vinto il Bologna Ragazzi AWARD 2025, Il Premio Strega 2025 – miglior narrazione per immagini e il Premio Andersen 2025– miglior libro 6/9 anni.

Chiara Belliti Editor e traduttrice, cura i romanzi di numerosi autori italiani e ha vinto il Premio Andersen per la traduzione di Rico, Oscar e il Ladro Ombra di Andreas Steinhöfel, per Beisler Editore. Collabora con l’artista Michelangelo Pistoletto, organizza e cura mostre, insegna scrittura alla scuola Holden ed è socia fondatrice dell’associazione Legati al Filo, che mette l’arte al centro dell’innovazione sociale e del cambiamento. Abita in campagna con cani e gatti e, ogni tanto, fra i monti con il suo amore.

Gaetano Savatteri “Il gatto che prendeva il treno. Conversazione sulla magia delle stazioni

IN VIAGGIO CON CAMILLERI SUI TRENI DI UN TEMPO E LE VECCHIE STAZIONI

Illustrazioni di Paolo Niutta

In libreria il 29 agosto

Bibliotheka

Nei viaggi in treno e nelle stazioni ferroviarie possono accadere storie straordinarie. Soprattutto se a raccontarle è Andrea Camilleri, siciliano di Porto Empedocle, scrittore, sceneggiatore, regista di teatro, televisione e radio, di cui si celebra il 6 settembre il centenario della nascita. Autore di oltre cento opere, tradotte in almeno trenta lingue, creatore del personaggio del commissario di Polizia Salvo Montalbano, interpretato da Luca Zingaretti, Camilleri è morto a Roma nel 2019. Una conversazione su treni e stazioni tra Gaetano Savatteri, giornalista e scrittore, nato a Milano da genitori di Racalmuto, ma a dodici anni tornato con la famiglia in Sicilia, e Andrea Camilleri esce  con il titolo Il gatto che prendeva il treno (72 pagine, 14 euro).

Incipit

«C’è un treno nella vita di ogni siciliano. Un treno perduto. Un treno che porta lontano o fa ritornare. E c’è un treno – l’immagine e il ritmo lento di un treno – perfino nell’epoca delle auto, degli autobus e degli aerei. Leonardo Sciascia ha scritto che l’avventura della scrittura in Sicilia è legata all’avventura economica e sociale dello zolfo. Da Giovanni Verga a Luigi Pirandello, passando per Sciascia stesso, la letteratura siciliana è impregnata di fumi di zolfo e di vite di zolfatari: Rosso Malpelo di Verga, Ciaula scopre la luna di Pirandello, solo per citare alcune pagine celebri. Racconti sulfurei, come sulfurea è la scrittura di Sciascia, figlio di capomastro di zolfara, fratello di un giovane che si uccise durante uno sciopero in miniera. Proprio allo zolfo, in Sicilia, è legata l’avventura del treno, epica e tragica tanto quanto l’avanzare delle ferrovie americane verso la frontiera del West. Il treno che trasportava il giallo dello zolfo dalle miniere dell’interno verso la costa, lungo la linea ferrata che veniva disegnata dietro pressioni politiche, scontri e polemiche per indirizzare il tragitto – e quindi gli affari – verso una città o un’altra. La scrittura siciliana nasce dunque nel segno dello zolfo e nell’ansare della ferrovia.»

«Ricordo una volta che arrivai a Palermo con il vagone-letto da Roma», racconta nel libro Andrea Camilleri. «Dovevo aspettare la coincidenza per Agrigento. Notai un gatto bianco e nero che si affrettava verso il treno. Io pensavo continuasse il suo cammino lungo la banchina, ma all’improvviso salì. Si avvicinava il momento della partenza, c’era già il capostazione con la paletta, presi coraggio e mi avvicinai: “Senta su questo treno è salito un gatto”. Non batté ciglio. Mi disse: “Com’era?”. “Bianco e nero”. “Non si preoccupi, disse, scende a Termini Imerese. Durante la mezz’ora di viaggio tra Palermo e Termini cercai il gatto, ma non ve n’era traccia. Affacciato al finestrino, alla stazione di Termini Imerese, lo vidi scendere. Allora chiesi al controllore: “Ma c’era un gatto su questo treno, l’ha visto?”. “Non si preoccupi”, mi disse il controllore, “riprende stasera il treno delle otto per Palermo”».

Gaetano Savatteri, giornalista e scrittore, è nato a Milano nel 1964 da genitori di Racalmuto, e a dodici anni è tornato con la famiglia in Sicilia. Ha lavorato al Giornale di Sicilia, al quotidiano L’Indipendente, dove è stato inviato speciale, in seguito al Tg3, al Tg5 e a Rete 4. Dai romanzi e racconti che hanno per protagonista il giornalista e investigatore Saverio Lamanna, è stata tratta la serie televisiva Màkari con protagonista Claudio Gioè. Nel 2003 ha ricevuto con Camilleri il Premio Racalmare-Leonardo Sciascia.

Le novità del Gruppo Editoriale Fanucci 29 agosto 2025

Clive BarkerSchiavi dell’inferno
Genere: Horror
Fanucci
Uscita: 29 agosto 2025

L’insaziabile appetito di Frank Cotton per i piaceri oscuri del dolore lo ha condotto all’enigma della scatola di Lemarchand e, da lì, a una morte che solo un’anima corrotta potrebbe mai concepire. Ma Julia, la moglie di suo fratello, folle d’amore per lui, ha trovato il modo di riportare indietro Frank, benché a un prezzo terribile, sanguinoso e dalle conseguenze oscure e inimmaginabili. Tra racconti, romanzi bestseller e grandi film, nessuno si avvicina alla vivida immaginazione e ai terrori unici di Clive Barker. Schiavi dell’inferno è una delle sue opere migliori: una novella sconvolgente sui misteri del cuore umano, sugli orrori e i piaceri nascosti nel suo regno sconfinato. Una delle storie più spaventose, che narra di avidità e amore, desiderio e morte, vita e prigionia. Da questo romanzo il film culto Hellraiser,  diretto dall’autore stesso.

Nato a Liverpool nel 1952, Clive Barker è un’icona nel campo della letteratura e del graphic novel di genere horror. Ha vinto sia il British che il World Fantasy Award ed è stato nominato per l’ambito Booker Prize, il più alto riconoscimento letterario in Gran Bretagna. Tra i suoi romanzi più venduti ci sono Gioco dannato, Imagica, Everville e Vangeli di sangue. È anche il creatore di film divenuti classici come Hellraiser, Cabal e Il signore delle illusioni. Dopo Libri di Sangue voll. 1-3, da cui è stato tratto un film per Hulu, Libri di Sangue voll. 4-6, e i tre volumi della serie young adult Abarat, composta da Abarat, Abarat. Giorni di magia, notti di guerra e Abarat. Assoluta Mezzanotte, tradotti da Beatrice Masini, Clive Barker torna nel catalogo Fanucci Editore con il classico dell’horror Schiavi dell’inferno, qui nella storica traduzione di Tullio Dobner, che ha ispirato il film Hellraiser.

Jessica GoodmanCome uccidono gli eredi
Genere: Thriller
Timecrime
Uscita 29 agosto 2025

Ottenere un invito a far parte dell’esclusivo Club degli Eredi di New York è più di un onore. è l’accesso al potere e alla ricchezza, inoltre garantisce sicurezza e protezione poiché i suoi membri si coprono sempre le spalle gli uni con gli altri. I prescelti saranno ammessi solo dopo aver superato una rigorosa settimana di eventi e uno stravagante gala: il ballo degli Eredi. Non sorprende quindi che Bernie Kaplan, Isobel Rothcroft e Skyler Hawkins, studenti all’ultimo anno della Excelsior Prep, siano entrati a farne parte; fin dalla nascita hanno avuto un posto assicurato al Club per via dei loro pedigree, sebbene nascondano segreti che potrebbero distruggere la loro reputazione in un istante. Ma cosa c’entra la studentessa del Queens, Tori Tasso? Lei sì che è una sorpresa. Non appartiene a quel mondo fatto di borse griffate, superattici e donazioni milionarie. Come ha fatto a ottenere un posto tra gli Eredi? La sera del ballo dovrebbe essere la più bella della loro vita, un evento all’insegna dell’alta moda, champagne a fiumi e pettegolezzi a non finire. L’aspettativa è quella di una notte di lusso ed eccessi. Non che tutti i loro sporchi segreti vengano alla luce. E nemmeno che qualcuno ci rimetta la vita nel tentativo di tenerli sepolti.

Jessica Goodman è una caporedattrice di Cosmopolitan. Timecrime ha già pubblicato il suo esordio Loro volevano essere noi – in produzione per diventare una serie tv per HBO Max con Sydney Sweeney, star di Euphoria, e la cantante Halsey – e They’ll Never Catch Us – Non ci prenderanno, anch’esso in fase di adattamento televisivo per la piattaforma Netflix. Come uccidono gli Eredi è il suo nuovo thriller young adult a essere pubblicato nella stessa collana.

Dean KoontzKipp
Genere: Thriller
Timecrime
Uscita 29 agosto 2025

Woody Bookman non ha mai detto una parola nei suoi undici anni di vita, neppure quando suo padre è morto in uno strano incidente. E non parla neanche quando sua madre, Megan, gli dice che gli vuole bene; per lei, ciò che conta è tenere il figlio al sicuro e felice. Ma Woody crede che dietro la morte del padre ci sia un essere malvagio che ora minaccia lui e la madre. E non è l’unico a pensarlo. Un alleato ancora sconosciuto è in ascolto.  Cane dalle doti uniche e dal cuore d’oro come il suo manto, Kipp prova una dedizione verso gli esseri umani che supera qualsiasi comprensione. Quando intuisce che il ragazzo potrebbe essere in pericolo, sa che deve trovarlo prima che sia troppo tardi. I terribili sospetti di Woody stanno prendendo forma: un uomo guidato da cattive intenzioni dà loro la caccia. Le ragioni sono primordiali e i suoi poteri aumentano di giorno in giorno. Solo una forza più grande del male stesso potrà fermarlo, e nel provarci salvare Woody e sua madre.

Dean Koontz è autore di thriller di successo e scrittore bestseller di fama internazionale. Nato e cresciuto in Pennsylvania, attualmente vive in California insieme a sua moglie e due cani. È stato insegnante di Inglese in una scuola superiore per tanti anni, prima di dedicarsi alla scrittura pubblicando il suo romanzo d’esordio nel 1968. Con più di 120 titoli all’attivo e oltre 500 milioni di copie vendute, Dean Koontz è considerato uno dei maestri del genere thriller. Dopo il successo di Abisso, romanzo profetico campione di incassi, e della serie su Jane Hawk interamente pubblicata da Timecrime, composta da Il silenzio uccide – opzionato per una serie tv prodotta da Paramount Television e Anonymous Content –, La notte uccide, L’inganno uccide, Il buio uccide e La follia uccide, torna in questa collana con lo standalone Kipp. Di prossima pubblicazione anche il romanzo The Other Emily. Per Fanucci Editore, ha pubblicato il romanzo Il codice nel 2022.

China MiévilleRailsea – Un oceano di rotaie
Genere: Distopico
Fanucci Editore
Uscita: 29 agosto 2025

 A bordo del Medes, un treno cacciatore di talpe giganti, Sham Yes ap Soorap assiste con stupore alla sua prima caccia: la talpa gigante che emerge dalla terra, i ramponieri che puntano la preda, la battaglia che porta una parte alla morte e l’altra alla gloria… è tutto straordinario. E per quanto viaggiare sulla distesa infinita di rotaie sia spettacolare, Sham sente che c’è altro nella vita. Però la sua capitana è ossessionata da un’unica missione: trovare e uccidere la talpa pallida. Quando si imbattono nelle rovine di un treno, Sham si sente sollevato e accetta la nuova distrazione con entusiasmo e spirito di avventura. Ma ciò che trovano al suo interno – una serie di immagini che suggeriscono qualcosa che non dovrebbe essere possibile – porta il ragazzo a essere braccato da tutte le parti: dai pirati, dalla ciurma del treno, da creature mostruose e dai ritrovatori di materiale di recupero. La sua vita sta per cambiare per sempre, e con essa anche l’esistenza dell’intero oceano di rotaie.

China Miéville, nato a Norwich nel 1972, è autore di numerosi romanzi che hanno vinto svariati premi, tutti pubblicati da Fanucci Editore. Tra questi, la Trilogia del Bas-Lag, composta da: Perdido Street Station, vincitore nel 2001 dei premi Arthur C. Clarke e British Fantasy, La città delle navi, vincitore nel 2003 del British Fantasy Award e del premio Locus per il miglior romanzo, e Il treno degli dèi vincitore nel 2005 dei premi Arthur C. Clarke e Locus; La città e la città, vincitore nel 2010 dei premi Arthur C. Clarke, Hugo e World Fantasy, e nominato al Nebula; Embassytown, nominato nel 2012 per i premi Hugo, Nebula e Arthur C. Clarke e vincitore nello stesso anno del premio Locus per il miglior romanzo; La fine di tutte le cose, vincitore nel 2011 del premio Locus per il miglior romanzo; Gli ultimi giorni della nuova Parigi e ora anche Railsea – Un oceano di rotaie, vincitore nel 2013 del Locus Award, romanzo distopico appetibile sia per un pubblico YA che per i fan adulti dell’autore. Di prossima pubblicazione in questa stessa collana, l’antologia di racconti Three Moments of an Explosion.

Daniele D’Ippolito “Mi chiamo Daniele”

DANIELE D’IPPOLITO VINCITORE DEL BANDO SIAE 2024

Armando

 in libreria il 29 agosto 2025

Con il sostegno del MiC e di SIAE, nell’ambito del programma “Per Chi Crea” 

Mi Chiamo Daniele è un romanzo AUTOBIOGRAFICO e di FORMAZIONE. Daniele è un ragazzo la cui vita viene travolta da un tumore cerebrale. Il romanzo è strutturato lungo due linee temporali che s’intrecciano tra loro: la prima narra il periodo della scuola media, momento in cui la spensieratezza è protagonista delle giornate e dove si presenta una nuova AMICIZIA che matura con il tempo; la seconda narra il periodo di degenza in ospedale, i rapporti umani all’interno di esso, la sofferenza patita a causa della lontananza dal mondo reale, osservabile solo attraverso i ricordi e una finestra. L’ESPERIENZA IN OSPEDALE AIUTA DANIELE A MATURARE, a compiere una crescita personale, ma ciò gli costa diverse sofferenze come la malattia, il sentirsi diversi una volta uscito dalle mura ospedaliere e una delusione che lo segna per sempre. Il tema del romanzo si concentra sulla speranza per due aspetti: la RICONQUISTA DELLA PROPRIA IDENTITÀ e della propria vita e l’attesa per il ritorno del suo amico delle medie che lo ha abbandonato in ospedale.

Quando la gente mi vede, non vede. Il passato si nasconde dietro le cicatrici, timoroso di presentarsi. Posso solo dirvi che è piuttosto disordinato nella mia testa, viste le cianfrusaglie da risistemare nella mia cronologia. Tra gli scaffali della memoria sono poste emozioni contrastanti, sostenute da delusioni e pentimenti, ma anche da semplici sorrisi rimasti impolverati e lasciati là, per estetica, in quella piccola libreria. Sono bene accorto di quanto Dio si sia divertito a fare da burattinaio con la mia anima, tagliando quei fili che controllavano il mio destino e rischiando di gettarmi in un burrone. Nonostante ciò, mi ritengo il più fortunato tra gli innumerevoli sfortunati, viste le vittorie conquistate: questo è ciò che mi ripeto sempre nella mente, continuando imperterrito a sostenere questa teoria. In particolare, un frammento della mia vita si è danneggiato, alterando irreversibilmente il futuro. Così, in un giorno autunnale, quando le foglie affrontavano la morte con peripezia gettandosi dalle elevate altezze dei rami, provai a raccogliere i miei ricordi e a mischiarli in quel vuoto bianco appartenente ad un foglio preso come bozza. Dopo molteplici tentativi di scrittura, la mia vita, per quanto ancora piccola ma ricca di esperienze, seguiva finalmente la sua logica. (Dall’introduzione dell’autore)

DANIELE D’IPPOLITO è nato il 20 febbraio 2004 a Roma. All’età di quattordici anni viene ricoverato presso l’ospedale pediatrico Bambino Gesù per via di un tumore cerebrale e a distanza di sei anni avverte l’urgenza di raccontare la propria storia. Oggi studia Lettere Moderne all’università di Roma Tre.

Eronda (Mario De Donà) “VrumVrum, PotPot. Comic strip & humor graphic”, Graphe.it

Un viaggio grafico tra surrealismo, ironia e motori

 

Graphe.it

A cura di Erik Balzaretti

Postfazione: Gianni Brunoro

Collana Parva

con illustrazioni in bianco e nero e a colori

In libreria dal 26 agosto 2025

VrumVrum, PotPot è la raccolta che restituisce visibilità a uno degli autori più originali della grafica italiana del secondo Novecento: Mario De Donà, in arte Eronda. Il volume è curato da Erik Balzaretti, con una postfazione dello storico del fumetto Gianni Brunoro. Un artista per intenditori, amico e seguace di Bruno Munari, Eronda si muove tra fumetto, arte visiva e sperimentazione grafica. Le sue strisce onomatopeiche e motorizzate, caratterizzate da un segno vibrante e da un umorismo surreale, danno vita a un mondo poetico e dinamico che sorprende, diverte e affascina. Eronda è difficilmente incasellabile: i suoi lavori evocano il futurismo, le neoavanguardie, la pop art e la poesia visiva, ma rimangono profondamente unici. Le sue strisce – nate a margine e con spirito libero – hanno ancora oggi la forza di parlare a un pubblico curioso, pronto a lasciarsi stupire. Con VrumVrum, PotPot, Graphe.it edizioni propone un’operazione culturale e al tempo stesso divulgativa, restituendo al grande pubblico un autore che ha saputo mescolare leggerezza e profondità, gioco e ricerca formale, immagine e linguaggioEronda è un artista libero, che ha saputo trasformare le onomatopee in gesto grafico e narrazione visiva.

Eronda, al secolo Mario De Donà, è il tipico caso di “artista per intenditori”, che non desiderava diventare d’élite e che merita senz’altro un richiamo presso il grande pubblico. Se si volesse descriverlo a chi non lo conosce, si potrebbe collocarlo idealmente al crocevia fra i futuristi, Mimmo Rotella e Bruno Munari (di cui era amico e seguace), o associarlo alle neoavanguardie del Novecento. Tuttavia – come accade forse a chiunque si esprima per immagini – la sua unicità diventa comprensibile a tutti a un solo sguardo, se si considerano le sue strisce a fumetti: «onomatopeiche e motorizzate», mobili e vivaci nel segno grafico come nel lessico.

Erik Balzaretti, da esperto e divulgatore di tutto ciò che è narrazione visiva, inquadra in questo volume il percorso artistico di Eronda e restituisce a lettori di ogni generazione la dimensione surreale, raffinata e disincantata di una produzione dal valore elevatissimo, e forse non abbastanza riconosciuto.

Completa il ritratto l’analisi acuta di Gianni Brunoro, che ne mette in evidenza l’approccio sperimentale e le diverse variazioni sul tema della strip.

Livio Frittella “Agnizione fatale. Un giallo in alto mare”, presentazione

Valerio Portenti, un uomo trasformato dal caso – o dal destino – in un genio fuori dal comune, è abituato a risolvere enigmi. Ma quando il corpo senza vita di un passeggero viene ritrovato nella cabina 8142, anche la sua logica infallibile sarà messa alla prova. Nessun segno di violenza, nessun indizio evidente… e troppi possibili colpevoli. Ogni passeggero sembra custodire un frammento di verità, un movente inconfessabile, un’ombra che il mare non può cancellare.(da LuoghInteriori Editore)

Valerio Portenti, possiamo dire di nome e di fatto, è il protagonista del romanzo ambientato nella primavera del 1990 sulla Ocean Empress, una nave salpata da Fort-defrance in Martinica per un viaggio nei Caraibi: una crociera letteraria con ospiti internazionali.
Si trova in crociera con Lorenza, la sua assistente piscologa, per partecipare ad una serie di conferenze. Durante il viaggio fanno amicizia con altri ospiti, un ex ispettore e un reporter. Tutto procede per il meglio, fino al  verificarsi di  strani incidenti che culminano con la morte di un  passeggero.
La risoluzione del caso, di taglio classico,  scorre tra rivelazioni, segreti, deduzioni, ragionamenti, false piste e sfugge alla logica anche la più portentosa, come quella del protagonista fino all’agnizione fatale, come recita il titolo, davvero sorprendente.
Due i fattori che giocano a vantaggio di una risoluzione che non può mancare: la scena del crimine e le facoltà intellettive del protagonista. L’ambiente circoscritto della nave che non ha fatto scali lega l’assassino al luogo del delitto, è quindi ancora a bordo tra i passeggeri o i membri dell’equipaggio; secondo fattore, la logica stringente e le capacità deduttive di Valerio saranno fondamentali per la soluzione del mistero.
Ma cosa aveva reso Valerio così eccezionale? Un caso fortunoso: Valerio Portenti c’era diventato dopo un’aggressione subita; si era svegliato “diverso” ma, la lesione al lobo temporale anteriore sinistro che avrebbe potuto ucciderlo, invece l’aveva reso portentoso, con capacità cognitive in grado di assimilare informazioni in supervelocità tanto da  farlo lavorare per un celebre istituto di studi neurologici.

Livio Frittella, romano, è giornalista del «Giornale Radio RAI» e conduttore del «GR2». Ha lavorato per l’emittente locale GBR TV, per i giornali «Il Tempo», «Il Messaggero», «Paese Sera», «Corriere dello Sport», e per molte altre testate.
Ha pubblicato Le parole dello spettacolo. Dizionario di cinema, teatro, radio e televisione (Lindau), Italiani. Citazioni, aforismi, pensieri sugli abitanti del Belpaese (Neri Pozza), Templari. Dal Ducato di Puglia e Calabria all’Italia del Terzo Millennio (con G.P. Ventura – Efesto), Olimpionary. Dizionario dei termini sportivi (prima edizione: Stampa Alternativa 2017; edizione aggiornata: Efesto 2024), il romanzo giallo classico Ingannevoli apparenze (Robin) e quello giallo umoristico I Misteri dello Zoopark (Efesto), infine il romanzo di fantascienza Ulyssex (Il Filo di Arianna).(da Autori LuoghInteriori)

Boileau-Narcejac “I vedovi”, presentazione

Sarà appunto la gelosia, una gelosia furibonda, autoalimentata, incontrollabile, a condurre all’omicidio il protagonista dei Vedovi – titolo che solo alla fine del romanzo svelerà il suo ambiguo significato. Ma attenzione: l’omicidio non è che l’inizio – il bello deve ancora venire(da Adelphi Libri)

I vedovi di Boileau-Narcejac  è un poliziesco  uscito in Francia nel 1970; Adelphi lo propone nella traduzione di  Giuseppe Girimonti Greco e Ezio Sinigaglia.
Orazio Labbate così lo definbisce in apertura al suo articolo comparso su la Lettura del Corriere  il 10 agosto 2025

“ Stile affilato, senza pause metaforiche, allegorie sottese, immagini corpose, a rallentare il ritmo. Sì, perché è il ritmo, sopra ogni altro elemento letterario, a trionfare e a distinguersi, pagina dopo pagina, fino a regnare indiscusso lungo tutta la struttura. Il ritmo è martellante, furioso, spedito, non vi è alcun respiro per il lettore”[…]

Un ritmo serrato e accattivante a cui il lettore può rispondere solo con il medesimo nello scorrere della lettura, trascinato com’è a seguire il raccontato della voce dell’io narrante e dentro i suoi pensieri, con le riflessioni e gli stati d’animo e le interpretazioni degli avvenimenti, e immaginate e vissute, in un’analisi psicologica acuta e stringente che percorre gli effetti generati da un’esasperata gelosia, fino alle estreme conseguenze, quando crollano i presupposti che li hanno prodotti e trovano posto anche le sottili “vendette punitive”.

Protagonista è Serge, uno scrittore agli esordi, afflitto da una gelosia perniciosa  per la moglie Mathilde, modella, per le compagnie maschili dell’ambiente artistico che frequenta e soprattutto per il capo di lei, Jean-Michel Méryl, di cui è convinto la moglie sia l’amante nonostante non vi siano prove certe: obiettivo di Serge diventa quindi eliminare il rivale.

Quando Mathilde esce, ogni mattina, quando scappa via da me, tutti gli uomini sono sospetti. Hanno tutti voglia di stringerla fra le braccia. Quanti ce ne saranno che, come me, l’hanno seguita, magari per il solo piacere degli occhi, perché è un animale che sembra nato per l’amore? Si voltano a guardarla per strada. Fanno apprezzamenti. Quando usciamo insieme, io sono sempre li li per menare le mani. Ma, fra tutti, quello che me l’ha rubata è quasi certamente uno del suo piccolo mondo. E quindi dev’essere qui. A meno che Mathilde non abbia avuto il tempo di avvertirlo. «Verrà a prendermi mio marito. Non farti vedere». Ma io, al posto suo, sarei venuto lo stesso.

Una caratteristica del narrato, su cui si sofferma, e la sinossi e Labbate,  è la capacità degli autori di costruire ogni loro storia (I diabolici, I volti dell’ombra, Le lupe, La donna che visse due volte ) non in maniera lineare, ma tentacolare, dove i protagonisti  perdono la capacità di stabilire il confine netto tra la realtà e le proprie farneticazioni, dove si crea confusione “tra la crudeltà reale degli eventi con quella sottile dell’anima”;  le loro storie “si confondono e si immergono nella dimensione dell’incomprensione psicologica, del dubbio”

Pierre Boileau (1906-1989) e di Pierre Ayraud, detto Thomas Narcejac (1908-1998), francesi e autori di romanzi polizieschi; alcune delle loro opere sono state adattate per il cinema da Hitchcock e Clouzot 

Tommaso Pagano “Ovunque giaguari”, presentazione

Con Ovunque giaguari Tommaso Pagano scrive, più che un poliziesco, un romanzo famigliare, un romanzo siciliano, mescolando lo sguardo stupefatto del giovane Tommaso a quello disincantato del nonno. Dietro questa insolita coppia di autonomi “investigatori” c’è una città, Siracusa, torva di luci spettrali, c’è una società, ci sono traffici loschi, e c’è soprattutto una malinconia diffusa che intacca il paesaggio, la calura, la giungla del male. (da Mondadori libri)

Un  suicidio, un omicidio, due inchieste a dieci anni di distanza: un suicidio mai accolto come tale e la scoperta di una verità sconcertante.
Anna Musumeci, dirigente di polizia, fu trovata impiccata dal padre con accanto un messaggio di congedo scritto di suo pugno. Stava indagando sull’omicidio di un giovame bracciante che aveva denunciato traffici illeciti nella cooperativa Amuni presso cui lavorava e gestita da don Damiano. Sono trascorsi dieci anni dal suicidio, ma sia il padre che Vito Presta, l’attuale dirigente del Commissariato, non hanno mai accettato e condiviso la tesi allora accolta. Si aprono quindi due inchieste: quella ufficiale di Vito Prestia, da sempre convinto che la donna che allora era la sua capa sia morta proprio a causa dell’indagine che stava conducendo,   e quella del tredicenne figlio della suicida che, sebbene adolescente, sa cogliere i problemi degli adulti ed è preoccupato per i comportamenti del padre divenuto un bevitore e anche lui alla ricerca della verità. Il giovane Tommaso quindi convince il nonno a collaborare forzando la sua volontà e premendo a causa dei tempi stretti: trascorsi dieci anni i resti della madre saranno infatti riesumati ma come da prassi finiranno in un ossario comune, è quindi  l’ultima occasione di indagine, dal momento che non era mai stata fatta l’autopsia.

Tommaso Pagano è nato a Genova, ma da tredici anni si ritrova a Siracusa a fare il sostituto procuratore. Ha scritto per l’editore Solferino Il bambino che disegnava le anime. La cosa più bella che ha fatto in vita sua si chiama Giacomo.

Susan Taubes “Lamento per Julia”, presentazione

Lamento per Julia, capolavoro del grottesco elogiato da Susan Sontag e Samuel Beckett, è una brillante esplorazione della doppia coscienza di una donna. Rimasto inedito durante la vita di Susan Taubes, è stato recentemente pubblicato negli Stati Uniti dalla prestigiosa NYRB insieme alla selezione di racconti inclusa in questo volume. (dal Catalogo Fazi Editore)

“Bisogna lodare l’editore Fazi per aver ripescato, in fondo all’inesauribile cappello magico della letteratura del secondo Novecento, i due stravaganti e bellissimi libri scritti da Susan Taubes, entrambi ben tradotti da Giuseppina Oneto: Divorzi, pubblicato con scarsissimo successo nel 1969, e ora Lamento per Julia e altre storie, rimasto a lungo inedito, perché la riscoperta di questa grande, direi grandissima scrittrice è cosa di questi tempi anche in America, grazie soprattutto alla «New York Review of Books”.

Così scrive Emanuele Trevi nella sua recensione al romanzo (La lettura del Corriere 3 agosto 2025) lamentando però una mancata presentazione dell’autrice e della sua opera in una Introduzione o Postfazione che avrebbe favorito una migliore divulgazione dell’opera medesima e sperando che il suo articolo possa supplire alla mancanza. In effetti la sua presentazione incuriosisce in relazione alla composizione narrativa che, come si legge in quarta di copertina, colpì Samuel Beckett che ebbe a definirlo “un libro pieno di tocchi erotici e di linguaggio crudo, il prodotto di un autentico talento. Lo rileggerò”.

Julia Klopps  è la protagonista, nata in una famiglia dell’alta borghesia mitteleuropea: da giovane è una sognatrice, a quindici anni viene deflorata da un soldato poco attraente e a diciotto sposa un brillante ingegnere navale, a  trent’anni sparisce e tutta la sua storia viene narrata da una voce senza corpo: “il romanzo – sottolinea Trevi – mette in scena quello che a tutti gli effetti è un rapporto con un doppio, e una dissociazione. Da un lato c’è la protagonista, Julia Klopps, bambina e poi donna che tende a far prevalere l’immaginazione sulla realtà, trovando un accordo con la vita solo nelle nebbie della noncuranza e della rimozione. Ma il personaggio straordinario è l’anonima voce narrante “, definendola un “io in terza persona”,
Non resta che leggerlo

Susan Taubes Nata a Budapest in una famiglia ebrea, figlia di uno psicanalista, emigrò in America col padre nel 1939 e studiò Religione al Radcliffe College. Grande amica di Susan Sontag, è stata una delle menti più interessanti del ventesimo secolo. Insegnò alla Columbia University e pubblicò Divorzi (Fazi Editore, 2023), il suo unico romanzo, nel 1969. Si suicidò poco dopo.