“Rico il Riccio e il Vecchio Castagno. Una favola musicale”, NeP Edizioni

È il primo giorno di vacanza e Rico ha davanti a sé un’estate ricca di divertimenti nel Grande Bosco.
Nei nove capitoli che compongono la vicenda, viviamo insieme al piccolo riccio le emozioni dell’incontro con i nuovi amichetti, come Tony il tasso, Lina la lepre e l’orso Max, fino ad arrivare al vecchio castagno, alto quanto una montagna e dai rami intrecciati, tana del dolce topolino Milo e della sua famiglia.
In questo mondo ingenuo e incantato scorrono così momenti spensierati e indimenticabili di conoscenza e condivisione, scanditi dall’entusiasmo, la spensieratezza e il piacere della scoperta, tipici del magico mondo dei più piccoli.
Un volume corale, i cui testi sono di Maria Caturelli e Michele Tozzetti, le illustrazioni di Mariagrazia Iovine, mentre le musiche sono di Massimo Caturelli.
Queste ultime sono state pensate per uno strumento solista con l’accompagnamento del pianoforte e possono essere suonate da bambini a partire dai 7 anni di età, che abbiano almeno due anni di esperienza con lo strumento prescelto.
La favola è infatti ideata per vivere un’esperienza musicale che possa essere condivisa tra allievi, insegnanti, genitori con un minimo di esperienza pregressa nello studio del pianoforte.
Su ogni spartito è presente un QR code, che, se inquadrato con lo smartphone, rimanda alla melodia prescelta.
Gli spartiti denominati “Solo” possono essere suonati da vari strumenti, alcuni in uso anche nella didattica musicale della scuola primaria e di quella secondaria di primo grado, ad esempio: metallofono, pianoforte o tastiera, chitarra classica, flauto traverso e violino.
Le immagini, il racconto e le musiche sono frutto di anni di esperienze didattiche, sia musicali che artistiche, con l’infanzia, da parte degli autori.
Un volume unico, un piccolo tesoro che, siamo certi, riuscirà a stimolare con efficacia l’immaginazione di grandi e piccini.

MARIA CATURELLI
È un’insegnante di musica specializzata nella didattica musicale per l’infanzia. Si diploma al Conservatorio di musica Licinio Refice di Frosinone in Flauto Traverso, successivamente consegue la Laurea Magistrale in Archeologia Greca e Romana presso l’Università degli Studi Roma “Tor Vergata”. A conclusione del percorso accademico, si laurea in Musica da
Camera Strumentale presso il Conservatorio “Licinio Refice” di Frosinone. Nel 2021 si specializza nella didattica musicale per la prima infanzia (0-6 anni), frequentando il Corso Nazionale Aigam per Insegnanti di musica.
Incide dischi per le etichette discografiche Brilliant Classics e Da Vinci Classics.
MICHELE TOZZETTI
Consegue la laurea di primo e secondo livello in Pianoforte presso il Conservatorio di musica “Santa Cecilia” di Roma. Successivamente si laurea in Musica da Camera Strumentale presso il Conservatorio “Licinio Refice” di Frosinone. Nel 2019 si specializza nella didattica pianistica frequentando un corso presso la Scuola di Musica Sinfonia di Lucca.
Incide dischi per le etichette discografiche Piano Classics, Brilliant Classics e Da Vinci
Classics. Ha un’esperienza decennale di insegnamento del pianoforte a diverse fasce d’età.
MASSIMO CATURELLI
È un compositore e clarinettista. Nato nel 1992, all’età di 11 anni inizia lo studio del clarinetto, conseguendo il diploma nel 2011, successivamente consegue i diplomi accademici di II livello in musica da camera e composizione, presso i Conservatori “Licinio Refice” di Frosinone e “Santa Cecilia” di Roma. Svolge attività concertistica come solista e in ensemble
cameristici e orchestrali, all’attività di strumentista e docente affianca quella di compositore e arrangiatore.
Dal 2016 svolge regolarmente l’attività di compositore e orchestratore di musiche di scena teatrali, e di colonne sonore per il cinema e la televisione.
MARIAGRAZIA IOVINE
È una pittrice e scenografa. Nata nel 1989, inizia ad esporre opere di pittura e ad eseguire quadri su commissione all’età di 14 anni. Dopo il conseguimento del Diploma in Rilievo e Catalogazione dei Beni Culturali, si iscrive all’Accademia di Belle Arti, laureandosi in Scenografia nel 2012, anno in cui inizia a lavorare come assistente scenografa continuand

Walter Landini “Gli squali del Pacifico americano. Scienza mito leggenda”, Topffer Edizioni

Sulle tracce dell’enigmatico  ‘vaso de los tiburones’

Prefazione di David Bellatalla

il volume contiene immagini, illustrazioni e schede dettagliate 

Töpffer Edizioni

Squali, predatori dei mari per antonomasia la cui origine si perde nel tempo profondo del pianeta. Da incarnazione del potere e della forza vitale a vittime sacrificali delle voglie, delle fobie e delle debolezze degli uomini. 

Al di fuori dei rigidi schemi della sistematica biologica, con la comparsa dell’uomo il loro ruolo ed il loro posto in natura divenne il prodotto del vissuto, del percepito, dell’immaginato e delle credenze di un popolo e in un mondo di popoli, poterono contare su di un mondo di vite diverse. Non esiste un modo univoco per definirli, anche se ne abbiamo inventati molti per temerli o per odiarli.
Il libro non vuole ribaltare il paradigma del predatore marino massimo, ma ripercorre il suo rapporto con le antiche comunità amerindie della costa pacifica, attraverso le ricerche sul campo, le storie, i miti, leggende, i manufatti e le iconografie. L’autore, un paleontologo con una passione per la storia, ripercorre un’avventura scientifica e umana durata trent’anni. 
Tutto ha inizio con la scoperta di un manufatto raffigurante uno squalo bianco, un predatore che oggi è raro in quelle acque. Questo ritrovamento innesca una serie di domande sul ruolo dello squalo nell’immaginario collettivo dei nativi, portando l’autore a scoprire come questo animale fosse venerato, temuto e, in alcuni casi, addirittura divinizzato. 
Attraverso un’analisi approfondita di reperti archeologici, miti e leggende, il libro rivela come il rapporto tra uomo e squalo variasse significativamente tra le diverse comunità amerindie. Nelle regioni più remote, come la Baja California e il Cile, il rapporto era improntato all’indifferenza. Nelle civiltà più evolute, invece, lo squalo assumeva un ruolo centrale nella vita quotidiana, nella religione e nelle manifestazioni artistiche. 
Il libro non si limita a esplorare il rapporto tra uomo e squalo, ma intreccia diverse narrazioni che spaziano dalle avventure dei pirati che solcavano quelle coste, alle leggende di giganti che terrorizzavano le antiche popolazioni. Un viaggio ricco di sorprese, alla scoperta di un mondo perduto in cui il confine tra uomo e natura era sottile e il mistero avvolgeva ogni aspetto della vita.”

Nato a Portovenere (La Spezia) nel 1946, il professor Walter Landini è stato curatore del Museo di Geologia e Paleontologia dal 1974 al 1981. È stato professore associato dal 1983 al 2001, anno in cui è stato chiamato dall’Università di Pisa come professore ordinario di Paleontologia. Nella sua carriera ha contribuito in maniera determinante allo sviluppo delle Scienze della Terra. Ha prodotto oltre 150 pubblicazioni su riviste nazionali e internazionali. Dal 2004 al 2012 ha diretto il Centro interdipartimentale Museo di Storia naturale dell’Università di Pisa. Come responsabile scientifico della Rete museale italiana “Pangea”, da lui istituita nel 2004, ha realizzato spedizioni paleontologiche nel deserto del Gobi, nel Sahara Occidentale e nel cono Sudamericano. Dal 2001 è responsabile editoriale della “Palaeontographia Italica”, una delle più antiche riviste di paleontologia a livello europeo ed è vice presidente della Società Toscana di Scienze Naturali.

Christos Tsiolkas “Barracuda”, presentazione

Traduzione di Elio Turellato

Playground Editore

Danny Kelly è un quattordicenne di Melbourne. La madre è una parrucchiera di origini greche e il padre un camionista di origini scozzesi. Vivono in un quartiere povero e multietnico della città, ma Danny ha un talento: è un nuotatore veloce e resistente. Notato da Frank Torma, un allenatore esperto, riceve una borsa di studio sportiva per un liceo privato, riservato a pochi, dove può allenarsi con lo stesso Torma.
Quanto legato all’esperienza migratoria e alle differenze di classe lo mettono nella condizione di confrontarsi e di vivere il proprio talento in una funzione di rivalsa personale e sociale. Tuttavia, dopo i primi successi sportivi, Danny conosce un’ imprevista sconfitta modificando radicalmente le sue aspettattive di vita che prenderà una piega nuova e pericolosa fino ad una liberatoria accettazione di sé.
Nel corso della narrazione, che copre 16 anni,   il protagonista è conosciuto anche come Danny , Dan , Dino e Barracuda proprio perché spietatissimo nel perseguire in gara l’unico obiettivo di battere tutti, una forma di rivalsa verso quel mondo cui non appartiene, ma anche contro il mondo stesso e anche contro se stesso, così vulnerabile e indifeso e nello stesso tempo così combattuto tra spavalderia e titubanza, accresciuta quest’ultima anche dall’acquisita consapevolezza di essere gay.
Una narrazione non lineare caratterizza il raccontato non cronologico in cui il lettore si muove su diversi momenti di vita del protagonista.

Brevi note biografiche

Christos Tsiolkas è nato e cresciuto a Melbourne, si è laureato presso l’Università di Melbourne nel 1987. Nel 2009 scrive il suo quarto romanzo, il primo ad essere pubblicato in Italia,  Lo schiaffo vincitore del Commonwealth Writers Prize come miglior romanzo per l’area del sudest asiatico e del sud Pacifico. Da Lo schiaffo è stata tratta una serie TV in otto episodi.

In occasione della Giornata dei Disturbi Alimentari (15 marzo), Mursia presenta tre libri:

due testimonianze e una guida per aiutare a capire e gestire il rapporto con il cibo.

Laura Cavalluzzi IO, LE DIETE E L’EFFETTO YO YO

Comprendersi ed amarsi attraverso i disturbi alimentari

In libreria il 17 febbraio

In questo intenso racconto autobiografico l’autrice, atleta nazionale di pallavolo (Beach Volley) condivide il suo percorso di liberazione dall’effetto YO-YO e dalla relazione tossica con il cibo. Attraverso vent’anni di battaglie tra digiuni, abbuffate e diete infrante, si confronta con una domanda ricorrente: “Perché, dopo un inizio promettente, finisco sempre per sgarrare la dieta?” La sua storia, è un mosaico di gioie e traumi, in cui cerca di saziare la propria anima senza rinunciare ai piaceri della vita e confrontandosi con la sua forte passione sportiva. Con uno stile intimo e sincero, Laura esplora il conflitto tra desideri e aspettative, rivelando che la vera libertà va oltre il semplice numero sulla bilancia. Un racconto spudoratamente vero, che offre spunti di riflessione sull’amore verso se stessi e sulla ricerca di un equilibrio duraturo.

Laura Cavalluzzi (Roma, 1981) è conduttrice radiofonica e telecronista sportiva per la seria A1 di Roma volley. Fin da bambina molto emotiva, curiosa, vivace ed amante della vita. L’adolescenza è costellata da un lato da forti traumi e dall’altro da grandi successi. Questo binomio difficile da gestire la porta a soffrire fin da giovanissima di disturbi alimentari, malattia aggravata dal suo status di atleta. Dopo un percorso difficile ma anche emozionante di riscatto della sua vita riesce a guarire ed a vincere la medaglia d’argento ai campionati italiani e due medaglie d’oro agli universitari.

Marina Cecchetti – Anna Maria Falcone ADOLESCENTI E CIBO

Alimentiamo le menti

L’importanza di una alimentazione sana per programmare un futuro di benessere

In libreria il 17 febbraio

Una guida per adolescenti, e non solo, su come affrontare le sfide della vita, con un focus su corpo, mente e relazioni sociali. Promuove un’alimentazione sana e uno stile di vita equilibrato, incoraggiando l’amore per l’ambiente. Guida i giovani a fare scelte alimentari consapevoli, sottolineando l’impatto di ogni gesto su sé stessi e sull’ambiente. Insegna l’importanza del cibo nel contesto sociale e offre suggerimenti pratici per organizzare i pasti. Tocca temi come multiculturalità, sostenibilità e contrasto allo spreco alimentare.


Marina Cecchetti (Venezia, 1949) vive a Padova. Laureata in Scienze Biologiche, Specializzata in Scienza dell’Alimentazione indirizzo nutrizionistico presso l’Università degli Studi di Padova. Già professore a contratto di Biochimica Clinica, Scienze, Tecnologie e Biotecnologie Alimentari, Fisiologia della Nutrizione, facoltà di Medicina dell’Università degli Studi di Padova

Anna Maria Falcone (Strongoli (KR), 1949) vive a Firenze. Biologa e specialista in Scienza dell’Alimentazione, ha svolto attività di ricerca nell’ambito delle Biotecnologie vegetali. Perfezionata in nutrigenetica, nutrigenomica, nutraceutica ed epigenetica, svolge attività libero professionale da oltre vent’ anni. Docente di Scienze Naturali, Chimiche, Biologiche è curatrice di progetti di educazione alimentare rivolti all’adolescenza.

RISTAMPA

Agnese Buonomo LA FAMIGLIA DIVORATA

Vivere accanto al disturbo alimentare

Prefazione di Stefano Tavilla

In libreria il 17 febbraio

«Relazionarsi con un malato di disturbi alimentari è come camminare su un campo minato. Se non conosci a perfezione l’esatta posizione delle mine che cambia ogni giorno, imprevedibile, irregolare, salti per aria.»

Quando una figlia o un figlio si ammalano di un disturbo del comportamento alimentare, è come se l’intera famiglia fosse investita da uno tsunami. Non esiste più nulla, tutto ruota attorno alla malattia. Anoressia, bulimia, binge-eating sono patologie subdole che trasformano la mente e il corpo di chi ne soffre in modo drastico. Di disturbi alimentari si muore, ma si può anche guarire. Questo libro vuole essere un viaggio attraverso gli occhi dei padri e delle madri, ma anche delle sorelle e dei fratelli che combattono, soffrono, vivono la malattia dei loro cari. Genitori che hanno accompagnato i figli in percorsi sbagliati prima di trovare quello giusto, genitori che hanno dovuto affrontare viaggi della speranza per poter accedere alle cure dei figli, famiglie che hanno visto il figlio ammalarsi o peggiorare a causa del lockdown, che stanno rivedendo la luce o che hanno visto i figli morire.  Dodici storie diverse che raccontano la malattia dal punto di vista di chi sta accanto a chi soffre.

Agnese Buonomo (Varese, 1968) vive a Milano dove è vicecaporedattore a Studio Aperto. Negli anni Novanta ha lavorato in Rai a Il rosso e il nero e Tempo Reale di Michele Santoro. Ha collaborato con diversi quotidiani e settimanali. Dal 1997 appartiene alla famiglia Mediaset: è stata inviata sui principali fatti di attualità per Verissimo e per il Tg5 e dal 2010 lavora a NewsMediaset.

Giuseppe Cerasa “Sipario siciliano. Storie di donne, passioni, segreti, mafia ed eroi senza gloria”, presentazione

“[…]Speranze e violenze si alternano in queste pagine, vita e morte, luce e lutto, come del resto la storia della Sicilia ci ha insegnato in questi anni,[…]”(dal Catalogo Nino Aragno Editore)

Giuseppe Cerasa, in Sipario siciliano, racconta piccole e grandi storie, edite e inedite sullo sfondo di quasi 70 anni di vicende italiane; un racconto sulla vita quotidiana su cui ricostruire l’identità di un popolo
Giornalista siciliano, nato in un paesino di campagna, deve al suo impegno e alla forza di volontà l’essere assurto alle vette del giornalismo nazionale da  quando ventenne entrò come apprendista a L’Ora di Palermo: e quante storie grandi e piccole,  dalle arti, ai sapori della cultura culinaria più povera, alle Feste, ai mercati rionali della Palermo popolare e quella dei Palazzi del potere!
La Sicilia della corruzione, dell’omertà, delle collusioni tra politica e mafia. Ma non solo: ricordi  di pagine di giornalismo giocate nella quotidianità di fatti anche efferati, come l’omicidio Dalla Chiesa, raccontato in pagine intrise di pianto e lacrime vere, o incontri intimidatori e articoli potenzialmente pericolosi, ma andando avanti comunque tra emozioni e speranze.
Non solo la mafia, il sangue, i morti ammazzati, ma anche amici, sentimenti come la malinconia dei siciliani che, sebbene partiti dalle loro terre d’origine, come anche l’autore ha fatto,  rimangono per sempre, isolani; oppure la dolcezza del mondo contadino in cui Cerasa è nato e ha trascorso l’infanzia.
“E il racconto si snoda attraverso amori, passioni, riti irrinunciabili, violenze inaudite, diritti calpestati, bagliori rivoluzionari, storie letterarie non sempre scritte eppure raccontate con forza e lirismo”(da Nino Aragno Editore)

Giuseppe Cerasa  dall’età di 14 anni ha avuto solo l’ambizione di fare il giornalista, perché ha sempre amato raccontare la vita, i misteri e le bellezze della sua Sicilia e della meravigliosa Italia. E forse c’è riuscito, passando dal Giornale di Sicilia all’Ora e per arrivare a Repubblica, dove ha diretto per 18 anni la cronaca di Roma del quotidiano fondato e diretto da Eugenio Scalfari, dopo una lunga esperienza al vertice della cronaca nazionale. Si è divertito a ideare e realizzare il format delle Guide di Repubblica che in 20 anni sono riuscite a diventare un magazine completo per narrare le storie, gli itinerari e gli angoli più sorprendenti del Paese.  Nel 2018 è stato insignito all’Università La Sapienza di Roma della laurea honoris causa in Giornalismo e comunicazione multimediale.(da Nino Aragno )

Tullio Avoledo “Come si uccide un gentiluomo. La prima indagine dell’avvocato Contrada”, presentazione

Come si uccide un gentiluomo è un romanzo nerissimo e dolce, arrabbiato ed esilarante, tenero e feroce, che rispecchia alla perfezione il mondo di oggi: ugualmente pieno di inquietudine e speranza
Una valigetta e un morto, una Milano corrotta e affascinante, un Friuli intatto e testardo sono gli ingredienti di quella che si annuncia essere una saga di successo.(da Neri Pozza)

L’opera, dall’esplicito sottotitolo prevista come seriale, ha per protagonista il quarantaduenne avvocato Vittorio Contrada che, abbandonando il diritto societario, si è appassionato alle cause pro bono o comunque a difesa dell’ambiente, in questa prima indagine quello friulano minacciato dalla speculazione.
A Milano ha aperto un nuovo studio, decisamente spartano, con Gloria Almariva, una giovane e combattiva collega.

“Del Zotto afferra il suo impermeabile e lo indossa, con un suono da mocho Vileda bagnato.
«È stato un piacere conoscerla, avvocatessa. So che seguite molte cause giuste. Che siete interessati a come va il mondo, e a come invece dovrebbe andare. Per questo sono qui da voi. Nonostante quello che c’è stato tra me e il suo socio. D’altra parte, a essere onesti, non è che avessi molta scelta».
Con un gesto che la coglie di sorpresa, le prende la destra e si china leggermente in un baciamano perfetto, le labbra a un millimetro dalla pelle di Gloria, che suo malgrado prova un leggero brivido.
«Addio, avvocato».
E, prima che lei possa dire qualsiasi cosa, l’uomo esce dalla sala riunioni, percorre da solo il corridoio e sparisce, chiudendosi la porta dello studio alle spalle
.
Gloria, rimasta sola, prova un improvviso smarrimento”.

Quando l’ex-socio del padre, l’anziano Valerio Del Zotto, muore perché spinto sotto un tram dopo aver lasciato in custodia presso lo studio Contrada una valigetta che si rivelerà importante quanto misteriosa, all’omicidio seguirà un’effrazione in pieno giorno nei locali dello studio medesimo,  con la scoperta successiva di uno strano lascito rinvenuto sotto la scrivania:  “un messaggio di  sangue e carne”, l’orecchio mozzato di un cane.
È a questo punto che si apre la prima indagine: il defunto Del Zotto sembrava volerlo informare delle poco limpide manovre della società Exofram nei confronti della dismessa centrale idroelettrica di Plaseris, un paesino in Friuli.
E tra rivelazioni che via via faranno luce sul passato di Contrada, altre morti e colpi di scena si compone l’immagine di una realtà futura non troppo improbabile.

Brevi note biografiche

Tullio Avoledo è nato a Valvasone (Pordenone) nel 1957. Ha esordito nel 2003 con il fortunatissimo L’elenco telefonico di Atlantide (Sironi e poi Einaudi) e ha pubblicato altri quindici romanzi per Sironi, Einaudi, Chiarelettere e Marsilio. Ha vinto il Premio Scerbanenco 2020 con Nero come la notte (Marsilio 2020) e ha partecipato al “Metro 2033 Universe”, una narrazione collettiva internazionale sul mondo post catastrofe nucleare immaginato dallo scrittore russo Dmitrij Gluchovskij. I suoi titoli sono stati tradotti in varie lingue.(da Neri Pozza)

Fabrizio Carcano – Giorgio Maimone “Il fiore della vendetta.La bomba di via Palestro continua a uccidere”, Mursia

«Il tempo non cancella il sangue versato. Lo sa bene chi ha atteso trent’anni per presentare il conto.»

Mursia, Collana Crime & thriller

dal 13 marzo in libreria

L’estate milanese del 2024 è segnata da una serie di eventi inquietanti che scuotono la città. Il capitano dei Carabinieri Marco Fontana si trova a indagare su un caso complesso e intricato: l’omicidio di due vecchi malavitosi, entrambi legati alla strage di via Palestro del 1993, e la misteriosa scomparsa di un funzionario dei Servizi Segreti.
L’indagine di Fontana lo conduce nei meandri oscuri del passato di Milano, riaprendo ferite mai rimarginate e portando alla luce segreti sepolti.
La strage di via Palestro, un evento traumatico per la città, torna a essere protagonista, e Fontana si trova a dover ricostruire gli eventi di quel tragico giorno, cercando di identificare gli esecutori e i mandanti dell’attentato e chi ha guidato la Fiat Uno imbottita di tritolo.
Mentre il Capitano indaga sulle vicende del passato, un nuovo e spietato assassino fa la sua comparsa a Milano. Soprannominato il Sagittario, questo killer agisce di notte, utilizzando una balestra di precisione per uccidere uomini che hanno commesso violenze contro le donne. Le sue azioni, seppur brutali, sembrano guidate da un distorto senso di giustizia, e la città è pervasa da un’atmosfera di paura e incertezza. 
Fontana si trova così a dover gestire due indagini parallele: quella legata alla strage di via Palestro, che lo porta a confrontarsi con i fantasmi del passato, e quella legata al Sagittario, che lo mette di fronte alla brutalità del presente.
Le due indagini, apparentemente distinte, iniziano a intrecciarsi, rivelando una trama complessa e pericolosa.

Dal Prologo:

«Milano, via Palestro, martedì 27 luglio 1993 ore 23,14 Un frammento di stella che si stacca dal cielo e precipita dentro il finestrino aperto della Uno grigia. Un lapillo vulcanico che erompe dal centro della terra. Due spinte opposte: verso l’alto e verso il basso. Una bomba sa pronunciare una parola sola: sorpresa! E poi si applaude. La bomba, massima rapinatrice dei cieli è forte, è potente, è violenta. La bomba è neutra, perché non guarda in faccia a nessuno: né ai potenti, né ai ricchi, né a razze o pregiudizi. La bomba esplode, si allarga, si espande, distrugge, demolisce, purifica. Vedi prima il lampo e dopo senti il tuono, ma se il tuono è troppo forte sarà l’ultimo che sentirai. Perché la bomba è democratica: uccide il “vu cumprà” sulla panchina, uccide il vigile e i pompieri. Rompe i vetri di tutta via Palestro, porta il disagio in casa Gucci, spettina le statue sulle terrazze, scompiglia gli arazzi, rialza i tappeti. Il motore della Uno grigia vola fino a un balcone al terzo piano, Milano si illumina e poi si spegne, perché salta la luce in tutta la zona. L’asfalto si squarta e lascia uscire il fuoco che si scaglia contro il cielo bruno, sola fonte di luce a illuminare la notte del 27 luglio 1993; è il gas, che, uscito dalle tubature, ha preso fuoco. Bruciano gli alberi, perdono le foglie, si scorticano i tronchi e restano cinque corpi sul terreno. La bomba è esplosa, la bomba fragorosa, la bomba apocalisse, la bomba che mormora, la bomba che urla, la bomba messaggio, la bomba che impone e dispone, incalzatrice della storia, freno del tempo, massima rapinatrice dei cieli: la morte ha distrutto l’azzurro inflessibile della notte d’estate».

Fabrizio Carcano e Giorgio Maimone 
Presentano il libro in anteprima il 13 marzo alle ore 18,00 a Milano al Libraccio (Via Vittorio Veneto 22) 
Interviene la giornalista Giusy Randazzo

Fabrizio Carcano (Milano 1973) è giornalista professionista e dal 2020 direttore della collana Giungla Gialla di Ugo Mursia Editore. Con Mursia ha pubblicato diciassette romanzi, gli ultimi sono stati I delitti dello Zodiaco (2022), Il killer dell’Apocalisse e La quinta carta (2023).

Giorgio Maimone (1953). Dopo una vita da giornalista, inizia a scrivere romanzi nel 2013. Tra le ultime pubblicazioni, la quadrilogia di Filippo Marro – composta da Sole su BreraPioggia a BreraNebbia su Brera e Neve a Brera – e il sesto volume della serie di Greta e Marlon, scritta a quattro mani con Erica Arosio: Mannequin.

Francesco Randazzo “Tra qui e altrove. Racconti vincitori al Narrapoetando”, Fara Editore

Vincitore del premio Narrapoetando 2025

Fara Editore

Ironia, tensione, partecipazione all’avventura umana, anticipazione del futuro. Anche nei suoi aspetti più feroci o più inverosimili: “Ogni vita nasconde una catabasi, immaginata, sognata, temuta, desiderata, è forse un impulso segreto che può essere un’epifania, un richiamo sia alla maturità da raggiungere che al fremito irrequieto della volontà di compiere la propria impresa esistenziale.”
Racconti di solitudine estrema e, coraggiosamente, anche nell’abisso dell’Alzheimer: forse questo dissolversi nella realtà che conosciamo è uno sfumare verso un’altra, altrettanto reale, seppure sconosciuta.
Racconti anticipatori, come 2063, e per questo terribili. Racconti ironici come Prima i lombrichi.
Racconti di una predisposizione all’amore: “Vedo soltanto un mare d’argento, nitido e freddo. La barca del mio corpo vuoto scivola e va verso il suo orizzonte del nulla”. E poi la vecchiaia. E altro. Il tutto narrato con un linguaggio semplice e alto insieme, di una precisione scientifica, in grado di penetrare, coinvolgere e sconvolgere.

(Giovanna Passigato)

Se mai dovesse capitargli tra le mani questo libro di Randazzo, Elon Musk si agiterebbe nervoso sulla sedia a leggere il primo di questi racconti, succosi come arance mature, nel dover riconoscere agli abitanti di Marte, meta agognata dall’uomo più scioccamente ricco del mondo, una saggezza che poco ha a che vedere con le folli fantasie interplanetarie del magnate. E già questo, di far sobbalzare dalla sedia il suddetto, sarebbe un grande merito della raccolta. Ma naturalmente ne ha molti altri (racconti e meriti, intendiamo): quello di rappresentare con pudore e finezza di scrittura lo smarrimento e lo spaesamento della mente o l’invenzione del Vitalismo Roccioso, ad esempio, da consigliare agli strenui difensori del veganesimo più rigido. Il passo di questi racconti è quello leggero di un bambino che trascorre sopra i numeri nel gioco del quadrato magico: un salto, e si arriva al 2063, un altro e si finisce dentro una mente dilaniata dalla dimenticanza e tuttavia felice, un altro ancora e ci si ritrova in una specie di terra calviniana abitata da lombrichi pensanti. Questa raccolta sta in una terra di nessuno tra un fronte fantascientifico e l’altro attraversato da trincee borgesiane, a volte cruente altre beffardamente idilliche. Vi trionfa una scrittura metamorfica, che spesso ti spiazza ma poi ti riporta in quella terra, che è già la nostra, di esseri umani, postumani, quasi umani, non umani. Poi, all’improvviso, uno scatto, uno scarto: un ritratto sapiente e dolente di una città come Siracusa che sta in mezzo ai racconti di questa elegante raccolta come una brezza marina che scompagina il volume che tenete tra le mani. Bisognerà trovare una parola nuova per definire il genere a cui appartengono queste storie di Randazzo.(da Pippo Ruiz)
( da Fara Editore)

Francesco Randazzo, laureato in Regia all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” di Roma e in Filologia e Letterature Moderne all’Università “Guglielmo Marconi” di Roma, lavora in Italia e all’estero come regista e autore. Ha pubblicato testi teatrali, poesie (con Fara, Itaca deserta ruggine, 2020, E fu sera e fu mattina, 2024), racconti e quattro romanzi. Numerosi i premi di drammaturgia e letteratura nazionali e internazionali. Sue pièces sono state tradotte in spagnolo, ceco, francese e inglese. Con Graphofeel, negli ultimi anni, sono usciti: I duellanti di Algeri (2019), Il vero amore è una quiete accesa (2021) e Freme la vita. I sogni di Goffredo Mameli (2024).

dello stesso autore su tuttatoscanalibri

E fu sera e fu mattina

Freme la vita. I sogni di Goffredo Mameli

Antonella Salottolo “Il giorno zero. Disavventure e riscatti”, presentazione

Edity

Due giovani giornalisti con un passato travagliato alle spalle partono per un lungo viaggio che li porterà dalla Toscana alla Sicilia, passando per Roma, Napoli, nel cuore dell’Abruzzo e sulle coste calabresi.
Incontreranno vecchi amici, che li aiuteranno a ricostruire le loro vite, e nuove persone con storie interessanti a cui daranno una mano. Visiteranno luoghi incantevoli, mangeranno piatti prelibati, sentiranno storie intriganti, leggeranno fiabe e risolveranno misteri.(da Edity)

Il giorno zero – disavventure e riscatti accompagnerà il lettore in luoghi inediti dello Stivale scoprendo piatti dal sapore unico e curiosità insospettabili, tenendolo con il fiato sospeso e facendogli scorgere la magia che è celata in ogni cosa.
Un mix di generi che spazia dalle storie ai racconti di viaggio, di sofferenza e di rinascita. Ogni capitolo è dedicato a un alimento o un piatto. La gastronomia è, infatti, presente in tutto il romanzo, insieme alla magia, alla natura, a citazioni e a curiosità turistiche e artistiche dei luoghi visitati.
In treno alla volta di Roma i protagonisti conosceranno diversi personaggi interessanti, fra cui Lara, una ragazza che scrive e disegna con maestria: decidono di aiutarla e saranno coinvolti nei tentativi della giovane di far guarire la sorellina Alice che, per un blocco dovuto alla tragica scomparsa dei loro genitori, non parla più. Per la piccola Alice inventeranno escamotage e storie come Il mostro mangia parole. Proseguiranno poi il loro viaggio andando a Napoli, alla scoperta dell’Abruzzo, della Calabria delle Eolie, a Salina per incontrare e stare vicini a Clara, una donna con problemi psichiatrici che appartiene al loro passato. Qui si troveranno ad affrontare un mistero che aveva messo in pericolo la sua vita.
Truffe, omicidi e inganni saranno svelati, grazie all’aiuto di nuovi amici nell’isola

Brevi note biografiche

Antonella Salottolo, napoletana innamorata della sua città, insegna Storia e Filosofia e Lettere nelle scuole. Specializzata in marketing e web, marketing per aziende, oggi si occupa, però, principalmente dei suoi due bambini.
Amante del mare, dei viaggi, della buona tavola e della cultura orientale, in particolare del reiki, adora scrivere.
Il giorno zero – Disavventure e riscatti, che ha ricevuto il premio Paesi in Lettere – Zungoli, Premio Nazionale – L’inedito sulle tracce del De Sanctis – XVI edizione, non è il suo primo romanzo, nel 2018 ha pubblicato, Il fuoco, il vento e l’immaginazione,nel 2023 Evanthia e altre storie e ha in cantiere altri progetti.

della stessa autrice su tuttatoscanalibri

Evanthia e altre storie

Silvia Nirigua “Tre di notte”, Fernandel

Una coppia che credeva di conoscersi e una giovane tormentata dal passato. Tre individui sull’orlo di un precipizio emotivo, pronti a saltare o a fuggire.

Fernandel

In una tranquilla villa del nord-est italiano, una coppia apparentemente solida si prepara ad accogliere una misteriosa ragazza conosciuta online. Quello che doveva essere un incontro trasgressivo si trasforma in un viaggio nell’abisso delle loro anime. Tre vite si intrecciano in una notte carica di tensione, dove i segreti emergono come fantasmi nella penombra. Mentre il vino scorre e le maschere cadono, ciascuno si trova faccia a faccia con i propri demoni.
Con una prosa tagliente e uno sguardo implacabile, Silvia Nirigua disseziona le relazioni umane, mettendo a nudo le fragilità e le bugie che ci raccontiamo. 


“Tre di notte” è un thriller psicologico che vi farà domandare: quanto conosciamo davvero chi ci sta accanto? 
Un romanzo che esplora i temi dell’identità, del desiderio e della redenzione con un ritmo implacabile.

«A un tratto ti immagini come sarebbe sfilarsi via di dosso la pelle, con tutti i tatuaggi, i piercing, le rughe d’espressione affioranti ai lati degli occhi. Uscire dal costume di scena che indossi in questa vita che non ha saputo rispettare nemmeno una delle sue promesse…»

Silvia Nirigua vive a Bologna ed è scrittrice e sceneggiatrice. Ha pubblicato trema, fanciulla, trema (Zoe, 2003), Un quarto di me (Meridiano Zero, 2006, da cui è stato tratto uno spettacolo teatrale), La metà di tutto (Sartorio, 2008) e il racconto due minuti nella raccolta di Giovani cosmetici (Sartorio, 2008).