Su tuttolibri La Stampa: l’ultimo Montalbano di Camilleri, recensione di Maurizio Assalto

 

[…]C’è davvero tanto di sorprendente in questa denso felicissimo romanzo che ha i colori passionali del tramonto e la malinconia di una spiaggia a fine estate. A cominciare dal titolo, “Il metodo Catalanotti”, che per la prima volta non è costruito con due parole collegate da una preposizione (23 volte su 25 precedenti montalbaniani la preposizione «di»). Carmelo Catalanotti è un usuraio, ma un usuraio in fondo onesto, che quando compare nelle prime pagine è già un cadavere con un pugnale conficcato nel cuore. Ma è anche un appassionato di teatro, capocomico regista e autore, demiurgo di una compagnia amatoriale, che ha messo a punto una personale tecnica di insegnamento della recitazione, un po’ Grotowski e un po’ Fura dels Baus, e soprattutto esasperazione del metodo Stanislavkij: una sorta di prolungata, sfibrante e spesso sadica sfida psicanalitica che scavando nel vissuto degli interpreti mira a ottenerne l’immedesimazione empatica con i personaggi. Una tecnica pericolosa, che può scatenare le pulsioni più incontrollabili. Camilleri torna così al teatro, devoto omaggio al mestiere della sua vita precedente, prima di inventarsi, sull’orlo dei settant’anni, scrittore di bestseller. E sarà dalle pieghe di una piece mai andata in scena che scaturirà la soluzione dell’indagine. (Da Maurizio Assalto tuttolibri La Stampa)