

L’intervista
Dall’introduzione all’Intervista di ANAIS GINORI, Parigi
Scrivere per me non è mai un gesto militante. Solo dopo mi sono accorto che questo libro poteva avere un’utilità sociale». Con Non mentirmi, Philippe Besson apre i suoi cassetti segreti, per una volta non si nasconde dietro alla maschera del romanziere ma pubblica una storia dichiaratamente autobiografica, ripercorrendo la passione adolescenziale con il coetaneo Thomas. Nella piccola città di provincia dove lo scrittore è nato 51 anni fa, l’amore tra due ragazzi deve restare clandestino, nel buio delle notti d’inverno. Tutto si consuma in pochi mesi. Con l’arrivo dell’estate, Besson parte per fare l’università. Figlio del preside della scuola, è destinato a brillanti studi. Thomas, figlio di contadini, resterà invece prigioniero dei silenzi di Barbezieux, comune di quattromila abitanti nella Charente. Le strade dei ragazzi si dividono per sempre. Trent’anni dopo Besson, ormai romanziere con una certa notorietà, pensa di riconoscere Thomas in un albergo dove sta promuovendo il suo nuovo libro, Come finisce un amore. È il figlio del suo amore di gioventù, Lucas, identico al padre. L’incontro apre uno squarcio di verità, con un intreccio tra letteratura e vita rivelato nel finale. Il successo in Francia di Non mentirmi, oltre 150mila copie, dimostra quanto sia ancora pesante e d’attualità lo sguardo sociale sull’omosessualità in certi ambienti.