Isaac Singer “Nemici. Una storia d’amore” da Il Corriere recensione di Giorgio Montefoschi

Tre donne a Brooklyn

Isaac Singer e gli amori difficili di un ebreo polacco sopravvissuto alla Shoah

 

 

 

Tre donne, diverse tra loro, ciascuna superbamente descritta, dominano la scena del romanzo «americano» di Isaac Singer, Nemici. Una storia d’amore, che Adelphi pubblica nella nuova traduzione di Marina Morpurgo, e insieme la sciagurata esistenza del protagonista maschile, Herman Broder, sfuggito all’olocausto perché Jadwiga, una contadina polacca a servizio nella benestante famiglia Broder, lo ha tenuto nascosto per tre anni in un fienile. Jadwiga è la prima delle tre donne. Alla fine della guerra, Herman l’ha portata con sé a New York e, per gratitudine, l’ha sposata col rito civile. […]

Herman l’ha sposata perché, mentre era nascosto nel fienile, sua moglie Tamara, la seconda donna, e i due bambini che con lei ha avuto, sono stati fucilati dai nazisti. […]Herman si guadagna da vivere scrivendo i testi degli articoli e dei libri di un rabbino ricco e intraprendente, […] ha abbandonato la filosofia, perché, dopo tutto quello che è successo, non crede a nulla, pensa soltanto che Caino continuerà ad assassinare Abele, gli ebrei continueranno a essere bruciati nei forni e che l’unica via d’uscita per chi non è riuscito a porre fine alla sua vita è quella di rendere insensibile la coscienza; infine, ha un’amante: Masha. Masha, la terza donna, è molto affascinante. […] Un giorno, a questa situazione già abbastanza complicata, si aggiunge un fatto esplosivo. […] E il romanzo diventa irresistibile[…] E così, oltre a essere frenetico, il romanzo è divertente. […](da Giorgio Montefoschi Il Corriere)