Un parente si uccide, altre vite s’intrecciano nella storia di Giuseppe Munforte
Costruito in tre movimenti, quasi romanzi brevi che scattano all’unisono a fine lettura, il nuovo romanzo di Giuseppe Munforte Il fruscio dell’erba selvaggia, finalista al Premio Neri Pozza per gli inediti, gioca su un incastro di destini legati a una lontana e nera scintilla. È un colpo di pistola che si è sparato in testa un uomo, appesosi a testa in giù in Bovisa a Milano, in via Cosenz «dove la materia si estingue — le ultime case, un benzinaio e l’autolavaggio —, si sfalda in una prospettiva di baracche e steccati e erba chimica».
continua a leggere la recensione di Alessandro Beretta
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